NEWS:

VIDEO | Santoro a Cagliari: “Basta celebrare le armi, siamo sull’orlo di una terza guerra mondiale”

Santoro è un fiume in piena: "I morti dell'Ucraina sono pure i tuoi, cara Meloni, e di tutti quelli che hanno giustificato l’invio di armi.I o disobbedisco e lo farò fino a quando vivrò"

Pubblicato:04-11-2023 13:15
Ultimo aggiornamento:05-11-2023 11:19
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

CAGLIARI – Guerra in Medioriente, conflitto tra Russia e Ucraina, persino pandemia e grande speculazione internazionale. È un fiume in piena Michele Santoro, ospite d’onore al sit-in organizzato oggi a Cagliari dalle associazioni Sardegna Pulita, Assotziu e Css, in concomitanza con le celebrazioni per la Festa delle Forze armate. In 200 hanno atteso l’intervento del giornalista- dopo quello dei rappresentanti delle associazioni- monologo fiume accolto da lunghi applausi. A pochi chilometri, la cerimonia ufficiale di celebrazione delle Forze armate al porto, con il capo dello Stato Sergio Matarella e il ministro della Difesa Crosetto.

LEGGI ANCHE: A Cagliari in piazza contro le Forze armate con le bandiere della Palestina: “No alle basi”
LEGGI ANCHE: Forze armate, Crosetto: “Stiamo preparando una legge per far tornare festa nazionale il 4 novembre”

“L’ITALIA DEVE PORTARE LA PACE”

“Ricordate che c’è un bombardiere perennemente pronto a volare sul mondo e a sganciare bombe– le parole di Santoro-. Ma qualcuno che si chiama fuori, qualcuno che sul bombardiere non ci sale, ci deve essere. La premier Giorgia Meloni non deve dire che i morti in Ucraina sono tutti di Putin: sono pure i tuoi, cara Meloni, e di tutti quelli che hanno giustificato l’invio di armi. Ma io disobbedisco, e lo farò fino a quando vivrò. Dobbiamo costruire una maggioranza politica che dia voce alla maggioranza degli italiani che si sono stufati di stare in guerra– prosegue-. Siamo il Paese del Papa, il Paese che una volta ospitava il più grande movimento pacifista occidentale, ritorniamo a quello che eravamo. L’Italia ha una altra funzione nel mondo, che è quella di portare la pace”.


“UN CAMBIAMENTO È POSSIBILE, FORSE SIAMO SOGNATORI MA CI DOBBIAMO PROVARE”

Non è vero, rimarca Santoro, “che è impossibile un cambiamento: noi siamo qui per dire che qualcosa di diverso si può fare. Siamo dei sognatori? Degli utopisti o dei matti? Siamo i pescatori sardi che si sono battuti per fermare le navi militari? Sì, siamo quei pescatori. Forse siamo pochi, ma dobbiamo dare la percezione che potremmo essere molti. Non ci consideriamo portatori della verità, ma un motore possibile per disegnare una Sardegna diversa“. 

“IL MONDO È SULL’ORLO DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE”

Per poi aggiungere ai cronisti: “Ho il massimo rispetto per il presidente della Repubblica e questo è scontato. In questo momento, però, sollevare delle domande, mentre il mondo è sul ciglio di una terza guerra mondiale, mi sembra doveroso“. Sfuggire alla retorica “dei festeggiamenti mi sembra un interrogativo che noi poniamo su queste manifestazioni- sottolinea-. Parliamo del presente, dei massacri che sono in corso e di come fermarli, anziché celebrare le armi. Non c’è, chiaramente, una mancanza di rispetto per l’esercito italiano. L’esercito, però, ci deve difendere, mentre in questo momento è soltanto la politica che ci può offrire soluzioni sul piano mondiale e può ‘costringere’ i grandi della terra a riflettere sulle possibili strade per uscire dai massacri”. 

LEGGI ANCHE: Change.org, un milione di firme per la tregua in Medio Oriente e per i diritti umani
LEGGI ANCHE: VIDEO | Forze armate, Mattarella: “Garantiscono la libertà delle nostre istituzioni e difendono i diritti di tutti”

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it