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Armi Usa all’Ucraina, il Pentagono: “Requisiti consegne non rispettati per oltre un miliardo”

Da un rapporto del Pentagono emerge che armi per oltre un miliardo di dollari sono state consegnate all'Ucraina senza il monitoraggio necessario sul loro effettivo utilizzo. Intanto dal Crongresso è arrivo un 'no' a nuovi invii

Pubblicato:12-01-2024 12:24
Ultimo aggiornamento:03-02-2024 19:38
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ROMA – Missili terra-aria Javelin e Stringer, ma anche AIM-9X o a medio raggio, per oltre un miliardo di dollari, sono stati consegnati all’Ucraina senza il monitoraggio necessario sul loro effettivo utilizzo: la denuncia è contenuta nel rapporto di un’agenzia di controllo del Pentagono, il ministero della Difesa americano.
Lo studio è stato diffuso in una fase delicata per i rapporti tra Washington e Kiev, a quasi due anni dall’offensiva russa del 24 febbraio 2022. Da settimane il Congresso sta discutendo dell’opportunità o meno di garantire forniture belliche aggiuntive per oltre 60 miliardi di dollari, per ora bloccate dall’opposizione dei deputati repubblicani.

LO STOP ALLE ARMI ALL’UCRAINA IN DISCUSSIONE AL CONGRESSO

Secondo il rapporto, pubblicato dall’Ispettoria generale del Pentagono, il nodo è il rispetto di un meccanismo noto come “Enhanced End-Use Monitoring (Eeum)”. Nei documenti si evidenzia che al giugno scorso non erano state fornite le specifiche richieste per consegne per un valore di un miliardo e cinque milioni su un totale di un miliardo e 699 milioni. Nel rapporto è sottolineato come dal dicembre 2022 una revisione dei sistemi di inventario sia da parte americana che delle forze armate dell’Ucraina abbia favorito la capacità del Pentagono di tracciare le consegne. Allo stesso tempo, si legge nei documenti, “pesano limitazioni significative di personale e sfide di accountability”.

ALTRE ARMI IN ARRIVO DALLA GRAN BRETAGNA

Di nuove armi all’Ucraina ha parlato invece il premier britannico, Rishi Sunak. Nel prossimo anno, ha detto il capo di governo, Londra fornirà sistemi per due miliardi e mezzo di sterline, più di due miliardi e 900 milioni di euro. Prevista una consegna record di droni, superiore a quelle garantite finora a Kiev da qualsiasi altro Paese.


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