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Allarme solitudine: l’11,9% degli italiani non ha qualcuno con cui parlare dei propri problemi

È quanto emerso durante la presentazione di 'Piazzetta Cri- All for Health, Health for All', progetto realizzato dalla Croce Rossa Italiana

Pubblicato:01-08-2023 18:19
Ultimo aggiornamento:01-08-2023 18:19

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ROMA – L’11,9% degli italiani non ha qualcuno con cui parlare dei propri problemi personali. Il 13,2% degli over 16 non ha una persona alla quale chiedere aiuto. Un italiano su otto si sente solo. È quanto emerso durante la presentazione di ‘Piazzetta Cri- All for Health, Health for All’, progetto realizzato dalla Croce Rossa Italiana in collaborazione con Sanofi e che ha già permesso a oltre 300 persone di incontrarsi, socializzare e condividere esperienze.
Una gita fuori porta, una passeggiata, una festa di compleanno o anche una visita al cimitero insieme, per costruire reti sociali, rapporti di fiducia all’interno dei quali condividere intimità emotiva, l’unico vero antidoto alla solitudine. Prima ci si incontrava in piazza, al bar, in strada, si scambiavano due chiacchiere, a volte si facevano anche nuove conoscenze. Poi il Covid ha complicato tutto e ancora oggi sono evidenti le conseguenze sociali della pandemia, specie nella fascia degli over 65.


Attraverso la presenza attiva ed esperienze di gruppo, ‘Piazzetta Cri’ vuole essere un ponte tra queste persone. L’obiettivo del progetto, infatti, è quello di creare occasioni di incontro e inclusione per costruire, con il supporto dei volontari Cri, delle vere e proprie reti sociali che rimettano al centro la persona con le sue fragilità e i suoi bisogni.
Ci sono prove sempre più evidenti che una condizione di isolamento sociale può favorire lo sviluppo di disturbi della sfera emotiva e psicologica. E, secondo gli esperti, una buona rete di supporto sociale e il continuo scambio affettivo e di idee con altre persone possono proteggere nei confronti di questo tipo di disturbi.
Incontro, condivisione e presenza. Sono queste le chiavi dell’iniziativa promossa da Croce Rossa Italiana e Sanofi con il coinvolgimento dei Comitati territoriali di Sesto San Giovanni, Loreto-Osimo, Molfetta, Oristano, Mascalucia-Viagrande.
Come racconta il documentario lanciato oggi dalla Cri (https://youtu.be/CXUE1Zyd3n4), ogni Comitato, con i suoi volontari e professionisti, ha avuto l’opportunità di organizzare diverse attività di gruppo a contrasto delle solitudini involontarie: arte-terapia, passeggiate, gite fuori porta, lezioni di yoga, laboratori di arte e teatro, accompagnamenti al cimitero.
Centinaia anche le persone coinvolte in attività di gruppo online. Tramite una piattaforma, infatti, persone dello stesso territorio sono state coinvolte in un percorso di socializzazione da remoto, guidato dagli psicologi Cri, come attività propedeutica all’incontro in presenza.


Altrettante le persone coinvolte nei percorsi di supporto psicologico telefonico: tramite il numero di pubblica utilità 1520, hanno potuto beneficiare di un momento di ascolto professionale per affrontare paure, disagi emotivi e psicologici. Perché parlare della solitudine è il primo passo per affrontarla e superarla.
“La solitudine- ha spiegato la vicepresidente della Croce Rossa Italiana, Debora Diodati- è un problema sociale di cui ci prendiamo cura e che i nostri volontari, da nord a sud, sono impegnati a contrastare con attività di sostegno nei confronti di chi più soffre forme di isolamento. Come Croce Rossa Italiana siamo orgogliosi di quanto i Comitati a livello territoriale riescono a fare per restituire forme di socializzazione e in fin dei conti per ritrovare quei sorrisi che spesso, purtroppo, si perdono per varie ragioni”.
“Il progetto ‘Piazzetta Cri- All for Health, Health for All’- ha concluso- è iniziato da poche settimane già con ottimi risultati. La solitudine può riguardare tutti, non ha nulla a che fare con la nostra età, le nostre origini o il nostro stato sociale. Può sentirsi solo chi ha subito un evento traumatico, chi ha perso una persona cara oppure chi è parte di un processo di esclusione sociale. Ed è proprio a queste persone che si rivolge il progetto”.


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