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Sentenza Berlusconi, il giudice Esposito: “Mai subite pressioni, affermazioni di Franco gravi”

"Decisione unanime fissò l'udienza il 30 luglio"

Pubblicato:01-07-2020 06:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:34
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ROMA – “Né il Dott. Esposito né il Dott. D’Isa ebbero mai, in alcun modo, a subire pressioni né ‘dall’alto’ né da qualsiasi altra direzione. In particolare il Dott. Esposito non subì mai pressioni dalla Procura della repubblica di Milano con la quale mai ebbe contatto alcuno; ed è semplicemente falsa, siccome del tutto inventata, la circostanza che il figlio del Dott. Esposito fosse stato ‘beccato’ in possesso di droga, circostanza mai esistita. La estrema gravità dell’affermazione del Franco comportava, prima che tale infamità venisse data in pasto all’opinione pubblica, la verifica della fondatezza di tale notizia; anzi essa è stata aggravata dall’affermazione del conduttore che “il figlio aveva problemi con la Procura di Milano per traffico di droga”(accusa che sarà perseguita con determinazione in ogni sede)”. Così Antonio Esposito in una lunga nota smentisce quanto riportato da ‘Quarta Repubblica’ riguardo la sentenza con la quale la sezione feriale della Corte di Cassazione l’1 Agosto 2013 confermò la condanna inflitta agli imputati Berlusconi Silvio, Agrama Frank ed altri.

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A. ESPOSITO: “DA GIUDICE FRANCO AFFERMAZIONI FALSE E INVENTATE”

“La trasmissione (‘Quarta Repubblica’, condotta da Nicola Porro su Rete4, ndr) ha preso spunto dalla divulgazione del contenuto di una registrazione di un anomalo, ambiguo e preoccupante incontro tra il Giudice Amedeo Franco, relatore nel processo in questione, e l’imputato Berlusconi, nel corso del quale il Franco si lascia andare, all’evidente fine di giustificarsi con il ‘suo’ imputato, ad affermazioni false, addirittura inventate di sana pianta. La divulgazione di tale registrazione, risalente, a quanto pare, ad alcuni anni orsono, è avvenuta solo oggi, dopo la morte del Franco, il che lo rende, quindi, non più perseguibile perché possa rispondere delle sue false accuse“. E’ un altro passaggio della lunga smentita del giudice Antonio Esposito in merito alle dichiarazioni del collega Amedeo Franco, circa la sentenza con la quale la sezione feriale della Corte di Cassazione confermò la condanna inflitta agli imputati Berlusconi Silvio, Agrama Frank ed altri. Ancora: “Nel corso della trasmissione- continua la nota- nella quale, tra gli altri, sono intervenuti i giornalisti Alessandro Sallusti e Pietro Sansonetti, nonché il parlamentare di Forza Italia Andrea Ruggeri, ci si è diffusi nel qualificare la condanna del Berlusconi come ‘manovra giudiziaria spregiudicata’, come ‘un complotto’ per eliminare dalla scena politica il Berlusconi, come ‘un attentato alla democrazia’, e ciò soprattutto in relazione alla circostanza che intenzionalmente il processo era stato fatto trattare dalla sezione feriale presieduta dal Dott. Esposito, anziché dalla competente 3za Sezione Penale della Corte competente in ordine ai reati fiscali, cui era stata in sostanza sottratto. In proposito- spiega la nota- si deduce quanto segue: a) ad investire la sezione feriale della Corte del processo a carico di Berlusconi ed altri per frode fiscale fu proprio la 3za Sezione della Corte che in data 09 agosto 2013 aveva ricevuto gli atti per competenza. In quello stesso giorno, ‘l’ufficio esame preliminare dei ricorsi della 3za Sezione’, in persona del magistrato Luca Ramacci, dopo avere esaminato gli atti e verificata la prescrizione, trasmise il fascicolo alla ‘Sezione Feriale’ con la seguente dicitura apposta sulla copertina a caratteri cubitali ‘URGENTISSIMO, prescrizione 1.8.2013’, sì che doverosamente il presidente della sezione feriale, cioè il dott. Esposito, fissò il processo alla prima udienza possibile ed utile ad evitare la prescrizione, e cioè, il 30 Luglio 2013″. “Ogni sospetto, ogni ipotesi di complotto circa la fissazione e trattazione del processo in sezione feriale anziché alla 3za sono, pertanto- conclude Esposito- destituiti del sia pur minimo fondamento e sono frutto di mera fantasia e di voluto discredito”.


A.ESPOSITO: “DECISIONE UNANIME FISSO’ L’UDIENZA IL 30 LUGLIO”

Il processo che vedeva coinvolto Silvio Berlusconi fu fissato “alla prima udienza possibile ed utile ad evitare la prescrizione, e cioè, il 30 Luglio 2013“. Lo precisa il giudice Antonio Esposito, nella nota in cui sottolinea come “la decisione fu adottata all’unanimità; il dott. Amedeo Franco prese parte, unitamente agli altri componenti, alla stesura della motivazione, approvata all’unanimità, in un apposita camera di consiglio, ex arte 617 comma 3 cpp, del 28 Agosto 2013, di cui venne redatto verbale sottoscritto da tutti i componenti che poi sottoscrissero la motivazione firmando ogni foglio della sentenza”. “Non è assolutamente vero- continua la nota- che la III sezione della Corte avesse adottato in casi analoghi a quello del Berlusconi decisioni di segno diverso da quello adottato dalla sezione feriale, essendo, invece, vero esattamente il contrario tant’è che i precedenti della III sezione vengono riportati in motivazione, e a sostegno di essa, alle pagg. 174 – 178 della sentenza, e tra essi è riportato anche quello di cui alla sentenza n° 39176 del 20/10/2008, sempre della III sezione, che rigettava il ricorso di Agrama Frank e che riguardava la medesima imputazione trattandosi delle dichiarazioni dei redditi presentate per gli anni 1999 e 2000 e i cui relativi reati erano stati dichiarati estinti per prescrizione dal Tribunale di Milano con sentenza 21/1/2008. Si trattava, cioè, di un troncone del medesimo processo a carico del Berlusconi (medesima, identica imputazione riguardante annualità fiscali precedenti). Il dr. Franco, in una sentenza n° 52452/2014 della III sezione – riguardante il caso di un amministratore di una società che predispone, con documentazione fittizia falsa, una dichiarazione dei redditi che poi, per qualsiasi causa non firma e viene firmata dal nuovo amministratore – affermò che trattavasi dello stesso caso del processo Berlusconi nel quale, a suo dire, la Corte aveva deciso diversamente. Il Franco fu sconfessato dall’ufficio del Primo Presidente che in un comunicato stampa ritenne i casi differenti e che nel processo Berlusconi – riguardante le ‘frodi carosello’ – ‘la sezione feriale spende numerose pagine per illustrare i contributi determinanti che sarebbero stati offerti in vista del risultato di una dichiarazione fraudolenta. Il dr. Esposito segnalò il comportamento del Franco al P.G. della Cassazione e al C.S.M”. “Tanto premesso- chiude la nota- si diffida codesta emittente, a norma della legge sulla stampa, a dare immediata divulgazione della presente smentita con ripetuti passaggi nel corso dei TG. di codesta rete, ivi compresi quelli diffusi dal TG Com 24”.

F. ESPOSITO: “SMENTISCO TUTTO, CONTRO DI ME COLATA DI FANGO”

“Con riferimento a notizie di stampa gravemente diffamatorie sul conto dello scrivente diffuse, nella giornata di ieri, in primis, dal Direttore del ‘Riformista’, Piero Sansonetti, poi riprese dal quotidiano ‘Il Giornale’ on line, lungamente riprese ed oggetto addirittura di dibattito nella trasmissione ‘Quarta Repubblica’ in onda ieri sera su Rete 4, riprese, altresì, dal quotidiani ‘il Giornale’ on line e ‘Libero on line’, lo scrivente, Dr. Ferdinando Esposito, smentisce in modo categorico un proprio qualunque coinvolgimento, a 360 gradi, nei fatti, totalmente inventati, raccontati dallo ‘scoop’ del Riformista, poiché lo scrivente risulta totalmente estraneo, a qualunque titolo e sotto ogni profilo, alle gravissime e diffamatorie insinuazioni, prive di logica, che sono state fatte, prima dal Sansonetti e poi raccontate in maniera ulteriormente distorta da ‘Quarta Repubblica’ che ha ripreso ed amplificato lo ‘scoop’ del Riformista in orario serale, precisando, altresì, che, per tutelare la propria onorabilità nuovamente intaccata da questa colata di fango, questa volta sotto le mentite spoglie di uno ‘scoop’ di dubbio gusto perché tira in ballo perfino i morti, notoriamente incapaci di ‘difendersi’, verrano adite tutte le competenti Autorità nei termini di legge”. Così, in una nota, lo stesso Ferdinando Esposito, figlio del magistrato Antonio Esposito.

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