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Libia, l’allarme dei Servizi italiani: “Daesh si è riorganizzato”

"L’instabilità persistente della Libia ha offerto alle organizzazioni terroristiche rifugi sicuri e spazi di manovra".

Pubblicato:20-02-2018 15:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:30
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ROMA – “L’instabilità persistente della Libia ha offerto alle organizzazioni terroristiche rifugi sicuri e spazi di manovra“. Così la relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza a cura del Dis, il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, presentata oggi a Palazzo Chigi.

“Le contraddizioni emerse dopo la caduta di Gheddafi hanno rappresentato, anche nel 2017, la trama di fondo di un contesto politico segnato da rotture e particolarismi, che rendono la situazione tuttora fragile, precaria e suscettibile di involuzioni repentine” si afferma nel rapporto.

“Nonostante la caduta nel 2016 di Sirte, Daesh non è stato espiantato dal Paese, confermando anche in questo contesto – al pari del teatro siro-iracheno – le proprie capacità di adattamento tattico” prosegue la relazione: “Esso si è dapprima ridislocato in altre aree della Libia, dove ha riorganizzato i propri ranghi, per poi tornare ad esprimere, dopo una fase di apparente remissività, un rinnovato attivismo culminato nell’attentato, agli inizi di ottobre, contro il Palazzo di Giustizia di Misurata”.


La relazione del Dis riferisce sui risultati dell’attività informativa svolta nel 2017, soffermandosi sui fattori di minaccia alla sicurezza nazionale e sui quadranti di crisi e di instabilità su cui si è particolarmente concentrata, in coerenza con gli obiettivi informativi fissati dal governo, l’attenzione dell’intelligence italiana.

“Il nostro Paese – sottolinea il Dis – rimane esposto soprattutto ai riflessi delle fibrillazioni nel Mediterraneo allargato“.

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