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Nasce la Città delle Arti: ecco la mappa degli interventi all’ex mattatoio di Testaccio

Per la prima volta ecco il quadro completo di tutti gli interventi agli ultimi padiglioni. L'Ex Mattatoio diventa la Città dlele Arti

Pubblicato:27-10-2022 19:09
Ultimo aggiornamento:27-10-2022 19:09

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I laboratori di Roma Tre insieme alla biblioteca nei padiglioni 14, 24 e 25. Il centro fotografia nel padiglione 9d, i nuovi spazi dell’Accademia delle belle arti, appena assegnati con delibera comunale, nei padiglioni esterni al campo Boario. E ora si apre la partita per la destinazione degli ultimi padiglioni, quelli oggetto del prossimo restauro con fondi Pnrr, i cui interventi sono stati presentati oggi. Per la precisione il 9c (già richiesto dal I Municipio), il 27a, il 3a, 3b e 3c e la seconda parte del 2a. Con la presentazione dei progetti di recupero e rifunzionalizzazione degli ultimi padiglioni, quelli finanziati con 18,4 milioni dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’intero ex Mattatoio di Testaccio si avvia ad essere completamente ristrutturato.

Il quadro complessivo della situazione è stato illustrato da Fabio Pacciani, direttore della direzione interventi edilizia monumentale della Sovrintendenza, questo pomeriggio durante i lavori della commissione capitolina speciale Pnrr, presieduta da Giovanni Caudo. E per la prima volta il quadro è chiaro nella sua interezza. Sul campo, oltre ai 18,4 milioni del Pnrr, ci sono 43 milioni di fondi ministeriali legati a Roma Tre per un totale di 61,4 milioni di nuovi interventi (a cui vanno sommati quelli già spesi per i cantieri in corso o prossimi a partire, per un totale di circa 90).


La novità di oggi riguarda i padiglioni da recuperare con i fondi del Pnrr. Come detto “si tratta del 9c, il 27a, il 3a, 3b e 3c e la seconda parte del 2a- ha spiegato Pacciani- ma non è tutto: partiranno i lavori per il rifacimento degli ingressi, quello principale e monumentale con la tauromachia, quello più piccolo che porta nel grande cortile del Foro Boario, ed infine i muri perimetrali sul fronte opposto, quello che si affaccia sul lungotevere. Inoltre sarà riqualificata l’area di pertinenza esterna, sempre lato Tevere, dove saranno realizzati dei parcheggi“.


“In questo momento- ha spiegato ancora Pacciani- siamo nella fase della progettazione della fattibilità tecnico-economica. A breve affideremo i progetti, entro la prima decade di novembre, per poi concedere 90 giorni per le progettazioni vere e proprie”. A quel punto potranno essere bandite le gare e i cantieri potranno partire alcuni mesi dopo. “Ma è urgente una decisione sulle destinazioni– ha richiesto l’assessora del I Municipio con delega al Pnrr, Alberta Campitelli, durante i lavori- noi ribadiamo la richiesta affinché il padiglione 9c, quello accanto al centro della fotografia (9d), venga destinato al Municipio Roma I Centro”. Quello delle destinazioni, però, è un tema che riguarda l’intero pacchetto dei padiglioni oggetto di restauro tramite fondi Pnrr. La situazione, al contrario, è più chiara per gli altri.


Il centro per la fotografia (più che un museo conterrà aule con una destinazione prevalentemente formativa) andrà nel 9d, al centro dell’ex mattatoio e accanto ai due ‘rimessini’, appena ristrutturati che ospiteranno aree ristoro. Il cantiere per il suddetto centro si aprirà “entro la fine del 2022“. Ci sono poi i padiglioni affidati all’Accademia delle Belle arti con una delibera comunale, approvata appena pochi giorni fa. Ed infine, a breve, si apriranno i cantieri di Roma Tre, che si trova già nell’ex mattatoio con la facoltà di Architettura, con diverse aule, laboratpori e con l’aula Magna. Ad illustrarli è stato l’architetto Paolo Desideri, in rappresentanza del rettore dell’ateneo.

“Siamo nella fase dell’appalto integrato per la progettazione esecutiva- ha spiegato Desideri- per i padiglioni 15b e 15c (il 15a è già stato ristrutturato anni fa ed è in uso con alcune aule della facoltà, ndr). E poi ancora con il padiglione 16 e il 14 che ospiterà, unica sede in città, il laboratorio plastici oltre al laboratorio metalli e quello navale. Ed infine partiranno i lavori sui padiglioni 24, dove andrà la biblioteca, e 25. Il tutto con fondi ministeriali per 43 milioni. Prevediamo 2 anni di lavori”.


Al termine di questo periodo, comunque entro il 2025 compreso, se non ci saranno intoppi particolari l’intero ex Mattatoio sarà recuperato, rifunzionalizzato e destinato alle arti, considerando anche che al suo interno già sono presenti alcuni padiglioni usati dal Macro Future. “La volontà dell’amministrazione- ha concluso Caudo- è quella di portare a compimento la riqualificazione di tutta l’area e varare una vera Città delle Arti, come successo per il mattatoio di Madrid. Alla fine di tutto questo processo servirà comunque una delibera quadro per individuare un gestore unitario per l’area nella sua interezza, anche al fine di gestire le chiusure serali e la sicurezza in generale”.

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