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Raccolta fondi in Valsamoggia per aiutare i genitori di Chiara Gualzetti con le spese legali

Il sindaco Daniele Ruscigno ha aperto una raccolta sulla piattaforma Ideaginger per supportare la famiglia della sedicenne uccisa da un coetaneo

Pubblicato:02-07-2021 13:01
Ultimo aggiornamento:02-07-2021 19:15

chiara gualzetti foto da Instagram
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BOLOGNA – Il Comune di Valsamoggia lancia una raccolta fondi per aiutare la famiglia di Chiara Gualzetti, la ragazza di 16 anni uccisa nei giorni scorsi da un suo coetaneo, a sostenere le spese legali. “In queste ore- spiega Daniele Ruscigno, sindaco del Comune in provincia di Bologna- su richiesta dei genitori di Chiara, che hanno chiesto il nostro supporto, è stata attivata una raccolta fondi nata per aiutare la famiglia a sostenere le prime necessarie spese legali”. Sulla piattaforma ‘Ideaginger’, precisa il sindaco, “chiunque può partecipare con la cifra che preferisce, proprio perché ognuno si deve sentire libero di muoversi se e come meglio crede. La piattaforma accetta ogni tipo di pagamento: principali carte di credito, carte prepagate, Paypal, Satispay e bonifico bancario”.

Ruscigno aggiunge: “Abbiamo verificato che la piattaforma Ginger fosse affidabile e che accettasse tutte le principali forme di versamento, specialmente in un momento in cui le raccolte fondi proliferano e ci si può trovare spaesati o diffidare degli strumenti proposti. In questo caso i fondi raccolti, che con massima trasparenza saranno visibili sulla piattaforma in ogni momento, andranno direttamente alla famiglia. Questa è attualmente l’unica raccolta ufficiale e mi raccomando di fare attenzione ai tentativi di truffa che purtroppo anche in queste dolorose vicende possono esserci”.

Il sindaco di Valsamoggia conclude ringraziando “tutti quanti hanno dimostrato la loro vicinanza alla famiglia e partecipato mercoledì sera alla fiaccolata in memoria di Chiara. Sono certo che la nostra intera comunità potrà essere come una grande famiglia allargata per Vincenzo e Giusi, i genitori di Chiara”.


HATERS SULLA RACCOLTA FONDI. I GENITORI: “SQUALLIDE OSSERVAZIONI”

Non avrei mai pensato di dover scrivere questo commento“, dice il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno. E in effetti pare non ci sia proprio pace per la famiglia di Chiara, la 16enne uccisa in provincia di Bologna da un suo coetaneo. Il Comune di Valsamoggia in mattinata ha lanciato una raccolta fondi per aiutare i genitori della ragazza ad affrontare le spese legali. Eppure anche in questo caso non sono mancati gli ‘haters’, gli odiatori da social network che da dietro una tastiera hanno messo in dubbio la bontà e la trasparenza dell’operazione, parlando addirittura di truffa in risposta al post di Ruscigno. Così, il sindaco è sbottato.
E persino i genitori di Chiara si indignano. “Queste squallide osservazioni non fanno altro che peggiorare uno stato d’animo ormai pessimo- commentano Vincenzo e Giusi dal loro profilo Facebook- le cause legali nel settore penale hanno costi non indifferenti, a cominciare dai periti a finire agli avvocati. Sono cause che possono durare anni, ma soprattutto sono cause dove si parte già sconfitti. Già perdenti. Se riuscissi a ottenere il massimo della pena, io ho già perso. Considerando oltretutto che non ci saranno mai rimborsi per danni in quanto minorenne…”.

La situazione è talmente pesante che Ruscigno interviene in prima persona. “Non avrei mai pensato di dover scrivere questo commento- si arrabbia il sindaco di Valsamoggia- ma credo sia necessario, vista la sconcertante superficialità di certe cose che ho letto a commento del post. Per prima cosa sottolineo la trasparenza e la correttezza della famiglia, che più volte mi ha richiamato l’assoluta volontà di rendicontare ogni singolo centesimo che sarà utilizzato da questa raccolta, addirittura evitando di utilizzare il loro conto corrente ordinario, ma utilizzandone uno dedicato proprio per l’estrema importanza di non lasciare dubbi e ricambiare la fiducia di chi, semplicemente, ha voluto dimostrare di essergli vicino”.

Sull’utilizzo dei fondi raccolti, poi, “a me sembrava tutto chiaro– continua Ruscigno- ma evidentemente non lo è. In questi casi vengono svolte perizie di parte di varia natura, da quelle mediche a quelle informatiche, oltre alla consulenza di legali incaricati che tutelano gli interessi della parte offesa in ogni fase di un procedimento, di cui, a oggi, è difficile prevedere la durata”. Infine, il sindaco aggiunge una sua considerazione personale. “Non è comune avere la forza, in una situazione del genere, di farsi aiutare per non lasciare nulla di intentato e per fare chiarezza fino in fondo- afferma Ruscigno- mi hanno chiesto di fare da garante all’operazione e questo farò. E a quei pochi che non condividono questa modalità, sempre nel massimo rispetto anche della loro opinione, li invito semplicemente a passare alla notizia successiva, evitando di dare un ulteriore dispiacere a questa famiglia che probabilmente neppure conoscono. A tutti gli altri, grazie”.

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