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Palermo, sparatoria allo Sperone: un morto e un ferito. Il parroco: “Siamo tornati agli anni 90?

La sparatoria è avvenuta nella zona di via XXVII maggio

Pubblicato:26-02-2024 22:13
Ultimo aggiornamento:27-02-2024 17:27

polizia
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PALERMO – Un morto e un ferito. Questo il bilancio della sparatoria avvenuta nel quartiere Sperone di Palermo.  La vittima si chiamava Giancarlo Romano. L’uomo è stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco: per lui non c’è stato nulla da fare, i medici del 118 giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Sono tre i fermati a Palermo per la sparatoria. I provvedimenti sono stati emessi dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia. I tre sono ritenuti responsabili di omicidio, tentato omicidio, tentata estorsione e porto abusivo d’arma da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso.

DIETRO ALL’OMICIDIO IL MONDO DELLE SCOMMESSE CLANDESTINE

Ci sarebbe un tentativo di estorsione sui proventi illeciti del mondo delle scommesse clandestine dietro alla sparatoria. Il conflitto a fuoco è avvenuto in via XXVII maggio ma poco prima c’era stata un’altra sparatoria all’interno di una sala scommesse di corso dei Mille, nella quale erano rimasti feriti un cliente e uno dei tre fermati di oggi dalla Dda, C.M., di 55 anni, considerato dalla polizia l’uomo che ha poi sparato a Romano. Il contrasto tra le due fazioni sarebbe nato da un debito maturato dal 55enne nei confronti di Romano.


Gli agenti della squadra mobile di Palermo sono riusciti a ricostruire i fatti attraverso le immagini degli impianti di videosorveglianza della zona. Il quadro è stato completato dal ritrovamento, nel corso di alcune perquisizioni, di due armi utilizzate negli scontri a fuoco.

UN FERITO IN OSPEDALE

Le indagini sono condotte dalla squadra mobile: sul luogo degli spari anche la Scientifica per i rilievi. La sparatoria è avvenuta nella zona di via XXVII maggio. Nella sparatoria è rimasta ferita un’altra persona, A.C., di 29 anni, al momento in pericolo di vita dopo essere stata ferita all’addome e alla testa. Il ferito è tra i destinatari del fermo.

PARROCO: “QUARTIERE SCOSSO, SIAMO TORNATI AGLI ANNI 90?”

“Il quartiere è scosso, sembra di essere tornati agli anni Novanta che avevamo dimenticato: c’è tensione e paura”. A parlare con la Dire è don Ugo Di Marzo, sacerdote della parrocchia Maria Santissima delle Grazie-Roccella, a Palermo, all’indomani del delitto a colpi d’arma da fuoco avvenuto in pieno pomeriggio.
Un’azione fatta mentre la gente torna a casa dal lavoro e le mamme vanno a prendere i figli nelle varie attività sportive pomeridiane – evidenzia il sacerdote -. Una sparatoria da far west, mi chiedo cosa stia accadendo”. Il sacerdote poi aggiunge: “In un primo momento si è parlato di una vicenda di droga e si è subito puntato il dito sul quartiere ma lo Sperone non è sinonimo di spaccio – continua -, purtroppo è luogo di malaffare ma ci sono tante persone perbene”.
La paura ora è che l’omicidio di via XVII maggio porti dietro di sé altri episodi violenti: “Non si inneschi una spirale di odio – è l’appello di don Di Marzo -. Nessuno ha il diritto di togliere la vita agli altri”.

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