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Tg Esteri, edizione del 31 maggio 2023

Si parla di bimbi rasta, Angola, Erdogan e pace in Colombia

Pubblicato:31-05-2023 13:39
Ultimo aggiornamento:31-05-2023 13:39
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MALAWI. I BAMBINI RASTAFARIANI POSSONO FINALMENTE TORNARE A SCUOLA

E’ durata dieci anni, ma alla fine le famiglie rastafariane del Malawi hanno vinto la battaglia legale per poter far frequentare la scuola ai propri bambini. La Corte suprema ha infatti definito “incostituzionale” l’esclusione dalle classi per i bambini coi dread, le treccine tradizionali, ed entro il 30 giugno 7mila scuole dovranno attrezzarsi per riaccogliere in classe tutti gli allievi. Il Malawi conta 15mila esponenti del rastafarianesimo, che è allo stesso tempo un culto vicino al cristianesimo e uno stile vita incentrato sui valori di libertà anti-coloniali.

COLOMBIA. UNA SCUOLA INTERNAZIONALE ALIMENTA SPERANZE DI PACE

Nonostante gli accordi di pace del 2016 in Colombia la violenza continua a uccidere. Tra le vittime nei giorni scorsi ci sono stati anche quattro bambini che si erano rifiutati di entrare nelle file di una milizia ribelle. E’ in questo contesto che si inserisce l’impegno dell’ong Still I Rise, che punta ad aprire una scuola internazionale a Bogotà, come spiega la direttrice campagne Giulia Cicoli: “Si tratta di un progetto estremamente ambizioso dove portiamo un percorso scolastico di 7 anni gratuito e di altissima qualità a bambini profughi e vulnerabili locali. La Colombia moltissimi sfollati interni e al contempo accoglie circa 2milioni di rifugiati dal Venezuela. Il nostro obiettivo è portare l’educazione delle élite a bambini e bambini profughi o vulnerabili, per formare i leader di domani”. I progetti dell’ong sono in mostra fino al 18 luglio alla Biblioteca europea del Goethe Institute di Roma attraverso le fotografie realizzate da bambini siriani e keniani.

TURCHIA. MONGELLI (FIDU): VOTO AUTORITARIO, SOSTENERE OPPOSIZIONE

“La vittoria di Recep Tayyip Erdogan al secondo turno delle presidenziali “rappresenta il successo del sistema autoritario che ha costruito fino alle presidenziali che abbiamo appena visto. Non dimentichiamo che andare al voto non significa in automatico che ci siano le condizioni per elezioni libere e giuste, fondamenta di una democrazia sana”. La vicepresidente della Federazione italiana diritti umani Eleonora Mongelli commenta così l’esito del ballottaggio in Turchia, che si è concluso con la riconferma del capo di Stato uscente. Per l’esperta, Erdogan ha vinto monopolizzando i media. Per il futuro, conclude Mongelli, “si apre uno scenario difficile per le opposizioni. Per questo la comunità internazionale non deve far calare il silenzio sulle sistematiche violazioni di diritti umani, sostenendo il più possibile l’opposizione democratica”.


ANGOLA. L’ITALIA GUARDA ALL’AFRICA E VUOLE INVESTIRE A LUANDA

L’Italia guarda all’Africa, non trascurando l’Angola, un Paese a lungo dipendente dalle esportazioni di petrolio ma che promette ora di avviare una transizione verde, diversificando la propria economia. Ne parla Valerio Perinelli, chief business officer di Sace, società specializzata del comparto assicurativo finanziario: “Sace è molto interessata e supporta le imprese italiane da questo punto di vista, tenendo conto che nell’ultimo anno le importazioni dell’Angola dall’Italia hanno raggiunto un valore di 300 milioni di euro e la società ha in portafoglio transazioni e investimenti garantiti per circa 800 milioni”.

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