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Drastico calo degli spermatozoi: la colpa è delle polveri sottili

L'inquinamento influisce anche sulla fertilità femminile

Pubblicato:30-11-2023 17:08
Ultimo aggiornamento:30-11-2023 17:08
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ROMA – “L’inquinamento atmosferico sicuramente è uno dei fattori che ha portato ad un incremento dell’infertilità maschile. Proprio oggi è stata presentata una interessantissima relazione in cui si è visto che il numero degli spermatozoi è calato in maniera drastica in tutti in continenti. Questo perché le polveri sottili hanno un ruolo fondamentale nell’aumentare il cosiddetto ‘stress ossidativo’ e quindi peggiorare la qualità degli spermatozoi; mentre invece si è visto che le donne che vengono da Paesi particolarmente inquinati, per esempio in alcune zone della Cina, presentano una riduzione statisticamente significativa della riserva ovarica, ossia hanno meno uova, un fenomeno caratteristico delle donne anziane”. Ha risposto così il professor Ermanno Greco, presidente della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.), interpellato dalla Dire sul tema oggi in occasione del Congresso Nazionale della Società, in programma fino a domani presso la sede dell’Università Medica Internazionale UniCamillus di Roma.

“Oggi, però, si stanno facendo molti studi per superare anche l’età cronologica– ha aggiunto il professor Greco-perché non c’è sempre corrispondenza tra età cronologica ed età biologica. Quindi i nostri studi si stanno concentrando su nuovi indicatori, come per esempio la lunghezza dei telomeri (piccole porzioni di Dna che si trovano alla fine di ogni cromosoma, la cui maggiore lunghezza può essere considerata un indice di migliore salute di una cellula, ndr)- che possano dire ad una donna di aspettare in maniera tranquilla perché la sua età biologica in realtà è inferiore rispetto alla sua età anagrafica”. 


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