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Visite “simil leva” a scuola per combattere l’infertilità, la proposta dei medici di famiglia

Oltre il 70% dei rispondenti al questionario diffuso da Siru e Fimmg si dichiara disponibile a recarsi negli istituti per percorsi di prevenzione andrologica

Pubblicato:14-04-2023 10:59
Ultimo aggiornamento:14-04-2023 11:01
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ROMA – Oltre il 70% dei medici di medicina generale che hanno risposto finora al questionario recentemente diffuso dalla Società italiana di riproduzione umana (Siru) e dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) sarebbe favorevole ad un “coinvolgimento diretto dell’intera categoria nel percorso della prevenzione andrologica anche presso gli istituti scolastici per una ‘simil visita di leva’”.

È questo uno dei dati emersi in occasione del 6° Congresso nazionale Siru (12-14 aprile, Roma) dall’analisi delle prime 326 risposte al questionario pilota diffuso su Napoli e provincia e parte del più ampio progetto Fimmg-Siru volto, da un lato ad arrivare a una sorta di identikit delle coppie che si rivolgono al proprio medico di famiglia per problemi che riguardano la sfera sessuale e riproduttiva, dall’altro di comprendere in che modo i mmg contribuiscono a indirizzare i loro pazienti verso specifici percorsi di prevenzione e diagnostico-terapeutici e dedicati alla fertilità e alla riproduzione.

“I medici di medicina generale riconoscono e condividono con noi l’importanza di migliorare la prevenzione primaria e la diagnosi precoce per le patologie andrologiche soprattutto tra i più giovani, oggi in preoccupante aumento, anche attraverso il loro diretto coinvolgimento nelle scuole per tornare a svolgere visite ispettive sui ragazzi”, aggiunge Luigi Montano, presidente area andrologica Siru.

CON LA VISITA DI LEVA DIAGNOSTICATE PRECOCEMENTE DAL 30 AL 40% DELLE PATOLOGIE LEGATE ALL’INFERTILITA’

“Con l’abolizione della visita di leva dal 2004, è venuto meno uno dei rari momenti di prevenzione dedicato ai giovani maschi che una volta passati alla pubertà perdono il contatto con il pediatra- spiega Vincenzo Schiavo, presidente provinciale Fimmg Napoli- Questa permetteva di diagnosticare precocemente dal 30 al 40% delle patologie fortemente legate all’infertilità: varicocele, criptorchidismo, tumori ai testicoli, fimosi, ma non solo. Tutte patologie oggi in forte crescita proprio tra la popolazione più giovane anche a seguito di inquinamento e scorretti stili di vita”.

“Oggi è importante riconoscere la necessità di rafforzare la collaborazione tra i medici di famiglia e gli specialisti verso il comune obiettivo di migliorare radicalmente la preservazione della fertilità, ripartendo da una maggiore attenzione e promozione proprio tra i più giovani”, conclude Schiavo.
“I medici di medicina generale rappresentano i primi presidi di sanità pubblica sul territorio. Il loro ruolo nel contrasto ai problemi di fertilità può, e anzi deve, essere rafforzato anche attraverso un nuovo modo di incontrare i giovani, visitandoli e invitandoli a fare lo spermiogramma, oltre che a informarli su corretti stili di vista, migliorare la loro consapevolezza alimentare e migliorare altresì la loro consapevolezza sui rischi ambientali, chimici e fisici. Quale migliore luogo della scuola allora?”, conclude Montano.


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