NEWS:

Durante la pandemia la mancanza di soldi mette in crisi gli uomini, quella di lavoro le donne

Lo studio dei ricercatori di Economia Unimore e della scuola di specializzazione in Psichiatria evidenzia come la disponibilità di credito rappresenti “un fattore determinante” di salute mentale

Pubblicato:30-11-2020 12:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:40

cercare-lavoro
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

MODENA – Nell’anno del Covid, si consolida una correlazione “stretta” tra disponibilità di credito e salute mentale, che risulta “molto” più evidente nella popolazione maschile della fasce under 44 e over 75. In particolare, il calo di liquidità influisce più sulla salute mentale maschile, l’aumento del tasso di disoccupazione più su quella femminile.

ECONOMIA E PSICHIATRIA: LO STUDIO CONGIUNTO

È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori del dipartimento di Economia Unimore ‘Marco Biagi’ e della scuola di specializzazione in Psichiatria dello stesso ateneo, per iniziativa del dottor Giorgio Mattei e dei prof Barbara Pistoresi e Gian Maria Galeazzi. Lo studio è stato recentemente pubblicato nella rivista ‘Epidemiologia & Prevenzione’. Dunque, nella ricerca si approfondisce, sulla base di altri dati riferiti anche alla crisi economica partita nel 2008, come la disponibilità di credito rappresenti “un fattore determinante” di salute mentale.

LEGGI ANCHE: Approvato il decreto ‘Ristori quater’, Gualtieri: “Chi è colpito dalla crisi troverà sempre lo Stato al suo fianco”


Considerato che la pandemia ha innescato conseguenze in ambito economico e ha ridotto l’accesso al credito, i ricercatori di Modena-Reggio hanno studiato l’associazione tra condizioni di salute mentale e credito al settore privato in Italia e il potenziale ruolo protettivo esercitato dalle misure di protezione sociale, nei confronti delle conseguenze negative delle crisi economiche sulla salute. Quindi, si legge nello studio, emerge come “una riduzione della liquidità al sistema economico si associa ad un peggioramento delle condizioni di salute mentale nella popolazione maschile ma non in quella femminile, che invece risente maggiormente dell’andamento del tasso di disoccupazione”.

LEGGI ANCHE: Covid, Istat: “Aumentano i divari, donne e giovani i più colpiti dalla crisi”

L’IMPORTANZA DI UN ADEGUATO SOSTEGNO SOCIALE

Per quanto riguarda le misure di protezione sociale considerate, poi, solo la spesa per i sussidi di disoccupazione è risultata in grado di moderare l’associazione tra credito e salute mentale. “Ne deriva- commenta Galeazzi- che in momenti di grave crisi come quello attuale il sostegno al credito anche attraverso sussidi possa proteggere la salute mentale delle persone dalle possibili conseguenze negative prodotte dalla crisi stessa, che vanno ad aggiungersi a vissuti di incertezza e timori di essere contagiati o contagianti”. Aggiunge Pistoresi: “L’accesso al credito è dunque un importante fattore di benessere psicologico per gli uomini, ma non per le donne. Un adeguato sostegno attraverso misure di protezione sociale è necessario nei momenti in cui la disponibilità di credito si riduce, per scongiurarne le conseguenze negative per la salute mentale”.

LEGGI ANCHE: Salute mentale e vita sociale: attenzione al grido di aiuto dei giovani

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it