NEWS:

Stati Uniti, detenuta lasciata partorire da sola in cella: denuncia il carcere

Nel video acquisito dal legale, Diana Sanchez piange e chiede aiuto

Pubblicato:30-08-2019 10:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:39

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Una detenuta e’ stata lasciata da sola, in cella, ad affrontare ore di travaglio e infine il parto del suo bambino: e’ accaduto in una prigione di Denver, negli Stati Uniti. A raccontare la storia di Diana Sanchez, 27 anni, e’ la stampa locale, rilanciando la denuncia presentata alla Corte federale dello Stato del Colorado, e che fa riferimento a un fatto avvenuto il 31 luglio del 2018.

Nell’esposto si accusano gli agenti e il personale medico della prigione di non essere intervenuti per prestare assistenza alla donna, sebbene fossero presumibilmente al corrente del fatto che la donna fosse entrata in travaglio grazie al sistema di videosorveglianza.

Nel video registrato dalla telecamera della cella, acquisito dall’avvocato della donna, Mari Newman, e diffuso dai media, e’ possibile vedere la giovane donna distesa su una brandina soffrire visibilmente, e quindi iniziare a partorire. E’ possibile intuire che Sanchez stia gridando per i dolori patiti, e chieda aiuto piangendo.


Nessuno pero’ entra per darle assistenza, ne’ la ragazza viene trasferita in un luogo diverso dalla “fredda cella” in cui era stata rinchiusa, “lontana dai bagni”, come dichiara ancora il suo avvocato. Dal video si vede un agente entrare nella cella solo nel momento in cui il neonato sta venendo alla luce, per prenderlo in braccio e tagliare il cordone ombelicale. Secondo l’avvocato di Diana Sanchez, il personale sanitario sarebbe stato chiamato solo in quel momento.

Stando invece alla polizia della contea, contattata dalla ‘Bbc’, dall’indagine interna condotta sarebbe emerso che “lo staff del carcere avrebbe fornito alla detenuta “tutto il supporto medico necessario”.

Nell’esposto, l’avvocato di Sanchez ha definito l’esperienza patita dalla neomamma “una giornata di inutile terrore, dolori e umiliazioni, che continuano ad alimentare il trauma emotivo di cui sta ancora soffrendo”.

“Nessun infermiere nel carcere della Contea di Denver ha preso le misure necessarie per fornire le cure utili a limitare i rischi che il neonato e la signora Sanchez avrebbero potuto correre”, si legge ancora nella denuncia.

Il personale del carcere viene accusato di negligenza e di atteggiamento “deliberatamente indifferente” nei confronti della donna e del piccolo J.S.M., a cui sarebbero mancate anche le “piu’ elementari cure postparto”.

Sanchez e’ stata arrestata per furto, e ha varcato la soglia della cella mentre era incinta all’ottavo mese. Il parto e’ avvenuto due settimane dopo, alle cinque del mattino.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it