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Il ritorno di Toninelli: “Il Governo rischia? Esticazzi”

Il senatore, appena eletto tra i probiviri del M5S, sposa in pieno la linea di Conte sulle spese militari e in diretta Facebook arringa il popolo della rete

Pubblicato:30-03-2022 19:06
Ultimo aggiornamento:30-03-2022 19:16

toninelli
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ROMA – “Sti cazzi delle spese militari, no?”. Rieccolo. Danilo Toninelli torna alla ribalta. Allegro, tonico, ficcante, boccaccesco quanto basta. Straripa dalla sua pagina Facebook, schierato al fianco di Giuseppe Conte nella lotta al riarmo: “C’è chi sta dalla parte dei cittadini e chi dalla parte dei produttori d’armi. Sapevatelo”. L’ex ministro e senatore è stato appena eletto tra i probiviri del Movimento 5 Stelle. “Siamo quelli che controllano che le cose vengano fatte bene”, dice in un’intervista radiofonica. Ha preso 44.427 preferenze, 11mila in meno di Conte. Un exploit che ne rilancia le azioni: “Viva Giuseppe Conte, viva il M5S“, dice.

I social sono il suo forte. È proprio su Facebook che ha un filo diretto con i militanti che lo seguono, lo interrogano e lo ascoltano nelle sue lunghe dirette pomeridiane. In giacca e cravatta dal suo ufficio in Senato o in maglietta a casa con la libreria sullo sfondo, Toninelli manda in onda ‘Controinformazione’, un filo diretto con gli attivisti, a cui risponde con piglio, pazienza e colore. Decine di dirette seguite da uno zoccolo duro dei grillini. “Amo il progetto del M5S e la comunità – sottolinea nella diretta dopo la sua elezione nel collegio dei probiviri – nonostante ogni tanto si vedano un po’ di stronzi che fanno cascare le braccia“. La pagina registra oltre 400 utenti che seguono la diretta. “Io sono un umile portavoce”, si schermisce lui.

In tanti gli fanno i complimenti, alcuni lamentano tagli al reddito di cittadinanza e chiedono lumi, altri chiedono consigli sul superbonus. Qualcuno però si distrae e ripete la domanda. L’ex ministro un po’ si arrabbia: “Max, caro, che non hai seguito le nostre dirette?”. Idem per l’appassionata di Rosatellum e dintorni: “Sonia sei fissata con la legge elettorale tu, eh? Me l’hai già chiesto”. Pietro Palumbo lo incalza: “Siete ancora convinti dei monopattini? Incidenti e bonus”. Toninelli replica: “Non farti fregare dalla narrazione che pare che con i monopattini crepino tutti… La micromobilità elettrica è una piccola ma grande rivoluzione”.


L’elezione di Conte, e la sua, mettono benzina nel serbatoio. “Non molliamo di un millimetro, anche se fanno altri ricorsi andiamo avanti”. Toninelli scalda il suo pubblico: “Siamo 538, anche dalla Francia!”. Gli chiedono delle armi: “Bisogna aiutare il popolo italiano che dopo il Covid è in enorme difficoltà. Sti cazzi delle spese militari, no?“. Lo “sti cazzi” diventa un mantra, un sibilo che alleggerisce e smonta gli ostacoli sulla strada del senatore probiviro. “Sti cazzi della televisione, è una roba vecchia”. Il no di Conte fa tremare il Governo? “Sti cazzi”. Ma sugli armamenti il Movimento è diviso o no, chiede qualcuno? “Il M5S non è diviso – risponde Toninelli – una minima minima parte forse, perché sta troppo con i generali, con i militari, a fare le missioni…”.

Ida gli domanda se il Governo rischia col no dei pentastellati e lui ragiona: “In Senato hanno votato per salvare Renzi, Siri e Giggino ‘a purpetta, quindi sti cazzi“. Pausa. Domanda: “Meloni e Renzi faranno comunella, presenteranno un odg come quello della Lega alla Camera e poi che fanno, fanno cadere il Governo?”. Sulla guerra in Ucraina dice la sua: “Anche la Nato a guida Usa con l’ampliamento verso Est ha fatto enormi errori, ma se lo dici sei filo putiniano“. Alessandro Orsini? “Un esperto, uno scienziato, uno studioso. Putiniano lui? Sbagliatissimo, ma se provi a raccontare i fatti in questo Paese ti dicono che sei sbagliato”.

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I social sono una passione, soprattutto se paragonati al piccolo schermo. “Io non me la filo da anni la televisione, è un contenitore vecchio e sopravvalutato. Tra cinque-dieci anni, col metaverso, avremo un mondo virtuale dove integrare lavoro, attività commerciali, sociali… E sti cazzi della televisione, mi pare veramente una roba di duecento anni fa. Tra pochissimi anni non esisterà più”. Mimma, 65 anni, gli dà ragione: “La tv è obsoleta”. “Grandissima Mimma!”, risponde lui. E consiglia: “Provate anche voi, perché sto entrando in un mondo straordinariamente interessante, che rappresenterà il futuro prossimo. Blockchain: questa galassia dove c’è la garanzia della tracciabilità di qualsiasi cosa accada. Le criptovalute…“. Per un momento sembra scusarsi: “È che devo trovare degli argomenti fighi su cui entusiasmarsi”.

Ogni tanto si alza una voce critica. Qualcuno gli rinfaccia il suo “lauto” stipendio da parlamentare. Lui non ci sta: “Ma se ho restituito centinaia di migliaia di euro, sto pagando il mutuo sulla prima casa e una seconda me la sogno, non me la posso permettere”. Dice che a Roma vive in “un monolocale”. Ma “hater e capre”, come li chiama lui citando involontariamente Vittorio Sgarbi, non mollano. “Goditi il tuo lauto stipendio, che la benzina ha preso il rialzo e tu parli”, scrive Giacomo. Mal gliene incorre: “Giacomo, il mio lauto stipendio un cazzo! Se pensi che sia lauto e sei invidioso, mi spiace per te, è una cosa triste”.

Del taglio dei vitalizi, della restituzione degli stipendi Toninelli ne fa un vanto. È lo spirito grillino della prima ora, che ancora arde in lui. “Quando a Roma incontro ex parlamentari in pensione penso dentro di me: ‘Cazzo, gli abbiamo tolto parecchie migliaia di euro’, e non è male”. Ma non è tutto. La medaglia è un’altra: “Abbiamo fatto di più: abbiamo tagliato i parlamentari, sono incazzati con noi“. Per Giuseppe Salma non è abbastanza. Il militante si lamenta, perché “Cicciolina all’Isola dei famosi prende 1500 euro più vitalizi”. Toninelli sgrana gli occhi: “Non sapevo fosse all’Isola, sicuramente non la guarderò, e sicuramente di vitalizio prende meno di quanto prendesse prima che il M5S andasse al Governo”. Tiè.

Le dirette si susseguono, i commenti e le visualizzazioni sono migliaia. Qualcuno gli ricorda di come e quanto lo prendessero in giro. “Ormai Toninelli è un brand – replica lui in terza persona – un’etichetta. Anche se fa cose, lavora, è onesto, s’impegna, aiuta, è generoso, altruista…”. Sembra una resa, ma è una sfida: “Fottiamocene del mainstream. Sono le 18.43: andiamoci a fare un bicchiere di vino, un aperitivo, che ce lo meritiamo”.

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