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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 29 agosto

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:29-08-2023 11:27
Ultimo aggiornamento:06-09-2023 16:49

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SAN MARINO – Nell’ultimo giorno di lavori, il Consiglio Grande e Generale riprende e conclude il comma 11 dedicato alle istanze d’Arengo, di cui ne approva due, la n. 11 e la n. 8, in tema- rispettivamente- di regolamentazione della vendita di alcolici ai giovani e di ampliamento della rete anti-violenza contro le donne. Respinte la n.15 sull’introduzione dell’uso e possesso di cannabis “a scopo ricreativo” e la n.30 “Per riconoscere e legalizzare centri di cultura sessuale e di incontri”.

Nel pomeriggio si riprende quindi dal dibattito avviato ieri in seduta notturna sull’Istanza d’Arengo n. 17, “per la previsione di uno stesso limite di età sia per la vendita che per la somministrazione di alcolici”, nel corso del quale viene presentato e approvato un Ordine del giorno condiviso da tutti i gruppi consiliari. Nel dibattito, in cui emerge condivisione bipartisan in Aula, Carlotta Andruccioli, Dml, interviene per confermare le preoccupazioni per il fenomeno di “un consumo smodato di alcolici nei giovani”, rispetto al quale la politica deve dare delle risposte. Anticipa disponibilità da parte di Dml a condividere un Odg, sollecitato ieri dal consigliere Pdcs Manuel Ciavatta, per accogliere la richiesta di uniformare la normativa sui limiti di età e, in più, di dare indicazioni per “mettere i giusti paletti”. Iro Belluzzi, Libera, rimarca come il numero legale sia stato garantito grazie alla presenza dei consiglieri di opposizione. Quindi sollecita il governo ad attivarsi sul fronte di campagne di sensibilizzazione contro alcol e tabagismo: “Mi pare- manda a dire- ci sia da tempo una certa latitanza su questo fronte, malgrado i rischi per la collettività”.Denise Bronzetti, Npr riconosce come la piaga dell’abuso di alcolici e stupefacenti registri numeri in ascesa, non solo tra i ragazzi. “E’ anche abbastanza incredibile- osserva, lamentando il ritardo delle istituzioni- che gli stessi esercenti, prima delle istituzioni e degli uffici preposti, si sono posti il problema di innalzare l’età per l’acquisto di alcolici”. Auspica poi sia possibile conoscere i numeri del fenomeno in territorio e intanto ritiene “urgente accogliere l’istanza” e anche l’Odg su cui sta lavorando l’Aula. Per Elena Tonnini, Rete l’istanza è chiara perchè chiede di non creare una sorta di differenziazione nel somministrare o vendere alcolici che “sta creando confusione in territorio per l’interpretazione delle norme”. Approva quindi l’idea di un Odg per dare indicazioni al governo “nell’ottica di rispettare l’istanza” e chiede di inserire nel testo da approvare anche l’impegno per un approfondimento in Commissione consiliare IV^ con i riferimenti di Gendarmeria o Polizia Civile e del Dipartimento prevenzione dell’Iss.
Michela Pelliccioni, Dml tira le orecchie a una politica che “non ha fatto ancora abbastanza” su una problematica giovanile “diventata problematica sanitaria e lo sarà in misura sempre maggiore”. In riferimento all’istanza, “l’aumento dell’età concessa per il consumo e la somministrazione di alcolici non risolverà tutti i problemi- ammette- ma affrontare il fenomeno in maniera circostanziata, credo possa dare risposte concrete”. Giuseppe Maria Morganti, Libera anticipa i contenuti dell’Odg in fase di elaborazione e condiviso da parte di tutti i gruppi: “Oltre a dare risposta sull’età per ‘l’uso della sostanza, contiene elementi sull’aggiornamento dei dati del fenomeno e indica al governo di percorrere con convinzione la strada della prevenzione e informazione sull’abuso di alcol”. Emanuele Santi, Rete, si dice d’accordo per parificare il limite di età per vendita e somministrazione di alcolici, ma esorta a non affrontare il problema solo sotto l’aspetto del proibizionismo. Ok quindi all’istanza da parte di Rete, e anche sull’Odg “se includerà un’audizione in Commissione consiliare, con i dati forniti da sistema sanitario e dalla sicurezza”. Pasquale Valentini, Pdcs, osserva come il dibattito sia andato ‘oltre l’istanza’ che richiedeva una soluzione a un problema concreto di concorrenza. “Giustamente il Consiglio riporta il dibattito alla gravità del fenomeno e alla tutela minori- sottolinea- Spero l’Odg trovi unanime consenso dell’Aula, ma anche che non si chiuda qui il problema”. Viene quindi data lettura dell’Odg condiviso da tutti i gruppi per
“impegnare il governo ad effettuare un riferimento nella Commissione consiliare competente, sulla base di appositi riferimenti e dati raccolti dalle forze dell’ordine e dagli organismi sanitari preposti; ad adeguare entro 6 mesi la normativa sammarinese, prevedendo il divieto di vendita e somministrazione di alcolici a coloro che non hanno raggiunto la maggiore età di 18 anni e di implementare, all’interno del territorio, la campagna informativa di prevenzione su consumo e abuso di alcol, con particolare attenzione alle fasce più giovani della popolazione”.

Infine, l’istanza viene accolta con 23 voti a favore, 6 contrari, 2 non votanti e 1 astenuto, e l’Ordine del giorno è approvato quasi all’unanimità con 39 voti a favore e 1 astenuto.


L’Aula passa poi ad esaminare l’Istanza d’Arengo n. 8 “Per un maggior riconoscimento e supporto alle organizzazioni non governative impegnate a prevenire e contrastare la violenza contro le donne e per l’istituzione di meccanismi di cooperazione con le organizzazioni stesse”, su cui si sviluppa un partecipato dibattito, in cui gli intervenuti esprimono unanimamente il favore all’istanza. A illustrare l’orientamento- favorevole- dell’Esecutivo è il Segretario di Stato Mariella Mularoni che riferisce le attività messe in campo dall’Authority Pari opportunità nel 2022, assolvendo al suo ruolo di prevenire e lottare contro la violenza di genere. “Tutto ciò- sottolinea il Segretario- dimostra una fattiva adesione a quanto auspicato dal Grevio”, Group of expert on action against Violence Women end Domestic Violence, del Consiglio d’Europa. Nel rapporto di questo organismo si avanzano poi indicazioni che vanno nella direzione della richiesta degli istanti: in accordo alla petizione presentata, “sarà istituito- anticipa il Segretario- l’elenco delle Ong e associazioni di volontari per una fattiva collaborazione con le istituzioni, nel contrasto al fenomeno della violenza contro le donne”. In più “anche la costituzione di un Polo per le Pari opportunità si propone di rafforzare la collaborazione per combattere ogni tipo di violenza- aggiunge- e, compatibilmente alle risorse disponibili, sarà possibile avere finanziamenti pubblici per eventi e iniziative”. In conclusione, “i dati ci dicono che le leggi, per quanto perfette, non bastano a combattere il problema della violenza di genere- termina il Sds Mularoni- È una sfida culturale e non ci si può arrendere”. Di qui l’invito rivolto al Consiglio ad accogliere l’Istanza.

Per il Pdcs, Maria Cristina Albertini ricorda come la Repubblica sia attivamente impegnata a combattere la violenza contro le donne, a partire dalla firma della Convenzione di Istanbul. “E’ giusto e doveroso accogliere l’istanza che chiede il riconoscimento e il supporto del governo ad associazioni non governative che si impegnano nel contrasto e nella prevenzione della violenza contro le donne”. Maria Luisa Berti Npr, sottolinea il valore dell’istanza: “E’ importante, per tutelare le vittime di violenza che la società tutta riesca a svolgere un lavoro di grande sinergia- spiega- Chiunque opera in questo settore è utile nel sensibilizzare, nel ricercare soluzioni e nel sostenere le vittime nel presentare denuncia”. Va bene aiutare Ong private e l’associazionismo, conclude “ma non dimentichiamo mai il grande lavoro dell’Authority”. Gian Matteo Zeppa, Rete conferma anche a San Marino la presenza di una “società violenta”, puntando il dito, in particolare, contro violenze meno fisiche e più psicologiche che “restano nel sommerso”. È giusto quindi che vi siano riferimenti non solo istituzionali “per fare rete contro la violenza”. Infine, Zeppa chiede di fare un passo in più al Segretario: una volta approvata l’istanza, si organizzi un riferimento entro 6 mesi con i “numeri” della violenza sul territorio. In più, nell’elenco annunciato delle Ong “siano previsti dei requisiti”. Gerardo Giovagnoli, Npr approva la collaborazione tra istituzioni e mondo privato e ong per portare un contributo “utile e non politico”. Anche il consigliere Npr sollecita i dati: “In questo Paese- motiva- spesso non riusciamo ad avere percezione misurata dei fenomeni”. Sì all’approvazione infine di un’Istanza d’Arengo che va nella direzione giusta. Sara Conti, Rf riconosce come positivo l’accoglimento dell’istanza come “ulteriore segnale della volontà di recepire il punto 32 del Report Grevio”. Il Gruppo Rf è favorevole all’istanza ma “auspica non si ripeta quanto avvenuto lo scorso dicembre, chiosa Conti, quando un’analoga istanza, relativa ad un altro punto del Report Grevio, “era stata condannata per aver fornito dati falsi all’organismo internazionale”, e si era arrivati persino al suo invio in Tribunale a seguito di “un Odg ‘scandaloso’ approvato dall’Aula- ricorda- dove venivano accusati gli istanti per aver fornito dati falsi”. Michela Pelliccioni, Dml riconosce infine la necessità di un lavoro attento e sinergico sempre maggiore per contrastare la violenza contro le donne. Il Gruppo Dml voterà a favore dell’istanza, anticipa: “Sostenere le associazioni- termina- è per la politica un investimento culturale verso il futuro”. L’istanza è accolta all’unanimità con 41 voti a favore.

Destino contrario invece per l’Istanza d’Arengo n.15 “Per l’introduzione di una normativa che regolamenti l’uso ed il possesso di cannabis a scopo ricreativo/”, respinta con 22 voti contrari, 13 favorevoli e 2 astenuti.

Il Sds per la Sanità Mariella Mularoni, facendo riferimento a una relazione pubblicata sul sito di San Patrignano, riporta studi sugli effetti collaterali, in particolare, sull’assunzione prolungata dell’uso di cannabis. “Guidare sotto l’effetto di cannabis può risultare pericolosissimo- sottolinea- soprattutto se associato all’uso di alcol”, e a fronte di una tossicità diretta molto bassa, “sono tuttavia documentati molti incidenti sul lavoro e stradali mortali connessi all’uso di cannabinoidi”. Il segretario di Stato cita anche la Relazione annuale al Parlamento italiano sulle Tossicodipendenze, da cui “si evince che i dati sul 2022 riferiscono un aumento nella percentuale nei giovani dai 15 ai 19 anni che consumano droghe, che passa in un anno dal 18,7% al 27,9%”. E ancora: “Gli studi scientifici più accreditati dimostrano che la cannabis sia sostanza pericolosa per la salute mentale e fisica, propria ed altrui- prosegue- I danni maggiori sono derivanti da un uso precoce, adolescenziale di questa sostanza, nel momento in cui il cervello si trova nella delicata fase di sviluppo cerebrale che termina dopo 21 anni”. Per ragionare se essere favorevoli o meno all’istanza “bisogna valutare i danni che queste sostanza fanno sull’individuo- incalza Mularoni-Possiamo ricordare che la scienza ha dimostrato che la cannabis modifica la normale maturazione cerebrale negli adolescenti e modifica le loro capacita decisionali e la loro personalità”. E ancora: “Crea deficit di attenzione, memorizzazione e apprendimento, riduce le capacità di controllo, giudizio e stima del pericolo. Riduce il rendimento scolastico e i tempi di reazione, altera il coordinamento psicomotorio, crea problemi respiratori. Crea disforia, attacchi di panico, in soggetti deboli evolve nell’uso di sostanze stupefacenti pesanti” . Il problema, per il Segretario di Stato, “è diventato di sanità pubblica e mentale”, conclude. “Non possiamo rinunciare alla tutela della salute pubblica, specialmente nelle giovani generazioni”: ce n’è abbastanza insomma per motivare la contrarietà del governo all’istanza.

Nel dibattito che ne segue è evidente la contrapposizione tra maggioranza e opposizione. Guerrino Zanotti, Libera prova a ironizzare sull’intervento del Sds Mularoni: “Ci ha descritto una situazione drammatica, forse anche lo scoppio di una guerra può essere causato dall’uso di cannabis”. Punta il dito sul riferimento ai dati di San Patrignano. “Mi chiedo perché invece non faccia riferimento a dati e relazioni emendate da istituzioni italiane come il Ministero della salute italiano o l’Istituto superiore della sanità”. E ancora: “Molti incidenti stradali sono piuttosto causati dall’uso e abuso di alcol- replica- i dati sono preoccupanti su questi fenomeni”. Per Zanotti poi le politiche proibizioniste non hanno funzionato: “Nonostante leggi che vietano uso e detenzione di cannabis- motiva- il numero dei giovani che ne fa uso in questi ultimi anni è aumentato in maniera importante”. Di qui l’invito affinché “gli sforzi delle istituzioni cerchino di andare oltre alla semplice proibizione”. Libera sarà quindi favorevole all’istanza.
Stefano Giulianelli, Pdcs riconosce che ormai da anni l’uso di cannabis a scopo ricreativo è diventato un “fenomeno di massa”, la società si è schierata in antiproibizionisti e proibizionisti. “A livello politico- osserva- anche diversi consiglieri si sono dimostrati a favore”, riconoscendola come sostanza innocua, “nonostante psichiatri, medici e tossicologi hanno dimostrato effetti e conseguenze psichiche annesse al suo uso”. Per Giulianelli la ragione per cui l’istanza deve essere respinta è in sintesi perché “la cannabis è dannosa alla salute”, in secondo luogo perché “crea dipendenza e favorisce la transizione a droghe pesanti”. Giovanni Zonzini, Rete, bolla come “leggende metropolitane” le teorie addotte da Segretario e Giulianelli sulla pericolosità della cannabis. Per esempio, “la teoria del passaggio all’eroina è stata smontata dagli anni ‘40, non vi è alcuna dimostrazione scientifica”. Rileva l’incongruenza dal promuovere, anche con incentivi, l’acquisto di nicotina o alcolici che sono niente meno che ‘droghe’, sottolinea, al pari della cannabis. E ancora: “Nel nostro paese abbiamo una legge più repressiva che altrove- manda a dire Zonzini- ma non funziona”. Rete, anticipa, voterà a favore dell’istanza “affinché la nostra legislazione sia parificata alla legge italiana, ovvero marijuana sia vietata ma con un approccio meno repressivo e più orientato all’educazione che alla repressione poliziesca”. Denise Bronzetti, Npr sostiene di condividere solo un concetto espresso da chi lo ha preceduto: “Il proibizionismo esasperato non basta a cogliere l’obiettivo”, manda a dire. L’attenzione deve essere alta sul consumo di cannabis in territorio, ammonisce, non solo per gli effetti sulla salute e sul fisico, ma anche per le spese sulla sanità pubblica. Di qui l’auspicio si possa presto “parlare di dati” sui cui “l’Aula deve fare un ragionamento anche dopo aver votato questa istanza- conclude- che io mi sento in coscienza di dover respingere”. Infine Aida Maria Adele Selva, Pdcs, è categorica:nel dibattito “mi sembra si pensi più alle prossime elezioni”, che al problema del consumo di cannabis. “Accogliere questa istanza- manda a dire- significa normalizzare la droga ed è un segnale devastante per i più giovani”. L’istanza viene respinta.

Stessa sorte per l’ultima istanza esaminata, la n.30 “Per riconoscere e legalizzare centri di cultura sessuale e di incontri” che viene respinta con 23 voti contrari 2 favorevoli e 6 astenuti. Ad introdurla è il Sds Fabio Righi che, da parte del governo, ritiene di non dover dare indicazioni di voto all’Aula. Tra i consiglieri che intervengono, Zonzini anticipa l’astensione per Rete, Andrea Zafferani, Rf, l’astensione a livello personale, Iro Belluzzi di Libera e Fernando Bindi, Rf esprimono totale contrarietà all’istanza e alla “mercificazione del corpo”.

Prima di terminare i lavori, l’Aula procede con l’esame e la ratifica a maggioranza dell’ultimo Decreto delegato da ratificare il Decreto Delegato 06/06/2023 n.92 “Disposizioni transitorie relative al trasferimento di immobili da costruire”, presentato dal Segretario di Stato per il Territorio, Stefano Canti.

La sessione consiliare si conclude lasciando in sospeso l’esame della Variazione di Bilancio 2022 e inevasi diversi punti all’Ordine del giorno.

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