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Marijuana indoor nel centro storico di Palermo, blitz a Ballarò

Sequestrati 14 chili di sostanza

Pubblicato:27-04-2023 10:34
Ultimo aggiornamento:27-04-2023 10:37
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Piantagione marijuana a Palermo
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PALERMO – Sequestro di marijuana nel centro storico di Palermo. In azione la guardia di finanza, che ha fatto irruzione in un immobile abbandonato del quartiere Ballarò. Sequestrati 14 chili di marijuana complessivamente: le fiamme gialle hanno posto i sigilli anche all’immobile che conteneva una piantagione di marijuana indoor.

L’IRRUZIONE E LA SCOPERTA

I baschi verdi del Comando provinciale che hanno effettuato il sequestro di marijuana monitoravano da tempo alcuni immobili fatiscenti e disabitati della zona. Uno di questi, completamente abbandonato, aveva porte e finestre sbarrate con assi di legno ma anche una catena e un lucchetto nuovi al portone di ingresso. Una circostanza che, unita ad alcuni cavi elettrici che fuoriuscivano da un foro esterno dell’immobile, ha insospettito le fiamme gialle. Il forte odore di marijuana nelle vicinanze della palazzina ha convinto poi i finanzieri a fare irruzione con l’ausilio dei vigili del fuoco. L’appartamento era suddiviso in quattro locali per far fronte all’intero ciclo di produzione della droga: dalla coltivazione in vasi alla fase di essicazione, fino al confezionamento. Scoperto anche un sistema di aerazione con sette ventilatori, un condizionatore e due aeratori, oltre a un sistema di illuminazione realizzato ad hoc con un contatore Enel e un quadro elettrico da cui partivano 13 trasformatori che fornivano energia ad altrettante lampade. Il tutto era collegato abusivamente alla rete di illuminazione pubblica.

IL SEQUESTRO

Il sequestro di marijuana ha riguardato complessivamente 55 piante già fiorite, alte circa un metro e mezzo, oltre a un chilo di sostanza lasciata a essiccare. Sequestrati anche 2,7 chili di sostanza già essiccata e due confezioni già sigillate pronte per lo spaccio, del peso di cento grammi ciascuna. Il peso complessivo della sostanza sequestrata è di oltre 14 chili. Le indagini proseguono, anche con l’ausilio della polizia scientifica, per risalire ai gestori della piantagione


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