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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 26 ottobre – pomeriggio

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:26-10-2023 19:15
Ultimo aggiornamento:06-11-2023 14:38
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SAN MARINO – L’Accordo di Associazione con l’Unione Europea è il tema al centro dei lavori consiliari odierni che ripartono nel pomeriggio, come da ordine del giorno, dal comma 16, quindi dal riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari in merito agli ultimi aggiornamenti sul negoziato e con il ritiro, da parte di Libera, dell’Ordine del giorno presentato nelle scorse sedute, proprio per richiedere un dibattito sul tema.

Dal suo riferimento, il Segretario di Stato Beccari conferma che “ci sono le condizioni operative” per concludere il negoziato entro dicembre, come da programmi. In particolare, il Segretario chiarisce che entro l’anno è prevista la Parafatura del testo che dovrà poi passare alle ‘parti’, quindi alla Repubblica di San Marino e alla Commissione Ue, per avviare le procedure interne di approvazione dell’accordo e, in caso di esito positivo, procedere alla ratifica.. “Quindi a dicembre l’obiettivo è la Parafatura, la Firma sarà nell’anno nuovo”, sintetizza.

Nel suo lungo intervento, il Sds Beccari entra nello specifico su quelli che sono i contenuti concordati rispetto i temi più sensibili- residenze, sistema bancario-finanziario e la sua vigilanza, mercato del lavoro. Ha quindi concluso con l’augurio che “si possa veramente arrivare alla conclusione del lungo negoziato, frutto non di un lavoro mio e basta, ma di 4 governi diversi con diverse compagini politiche, che hanno creduto nella bontà del progetto e hanno voluto portare avanti le trattative”.


Ha preso quindi il via il dibattito consiliare, in cui gli intervenuti a livello bipartisan hanno riconosciuto come fondamentale giungere alla conclusione di una intesa storica e necessaria per il Paese. In seduta notturna proseguirà il dibattito a cui sono previsti 56 interventi.

Di seguito un estratto della prima parte del dibattito del pomeriggio.

Comma 16. a) Dibattito sullo stato del negoziato sull’Accordo di Associazione con l’Unione Europea b) Votazione Ordine del Giorno presentato dal Gruppo Consiliare del Partito Politico Libera per richiedere un dibattito consiliare sull’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, alla luce del negoziato sino ad ora svolto

Luca Beccari Sds Affari Esteri

Essere integrati nel Mercato unico significa che, ai fini del funzionamento dello stesso e delle 4 libertà, i sammarinesi e le imprese sammarinesi saranno considerati al pari dei cittadini e delle imprese dei Paesi comunitari, godranno degli stessi diritti. A fronte di questo, San Marino si impegna a garantire la condizione di reciprocità nel suo territorio per i cittadini e le imprese in Ue. Si crea così sostanzialmente un Mercato unico allargato a San Marino, e ovviamente ad Andorra. E’ notizia ormai nota che il Principato di Monaco ha deciso di non proseguire nell’attività negoziale. A seguito di questa decisione di Monaco, la Commissione ha subito confermato a San Marino e Andorra la volontà di continuare senza interruzioni e modifiche nel negoziato in corso. Così l’Attività negoziale anzi è proseguita anche con progressi.
L’accordo di divide in due blocchi, una parte istituzionale che è l’accordo tra San Marino, Andorra e Ue che prevede e declina il quadro generale delle regole dei diritti dei doveri e i meccanismi di funzione dell’Accordo. Poi una parte bilaterale, ovvero le normative oggetto di recepimento trattante con un documento a parte- e che forma un accordo unico con il resto- ma è differenziato tra San Marino e Andorra che negoziano l’applicazione dell’acquis sulla base delle proprie caratteristiche, ma soprattutto delle caratteristiche della propria economia.

Le regole generali sono semplici: l’Ue garantisce accesso illimitato al mercato unico, a fronte però di un recepimento integrale delle normative di riferimento. Significa: nessuna parte verrà sottratta a San Marino nell’accesso al mercato unico, ma San Marino non potrà invocare e non applicare delle materie, per il solo fatto che questo sia complesso e difficile. Però, in funzione di quanto previsto dal trattato di Lisbona e dal mandato negoziale ottenuto dalla Commissione, l‘accordo dovrà tenere conto delle peculiarità di San Marino e Andorra. Quindi la negoziazione sta nell’andare a declinare queste peculiarità in modalità di implementazione delle normative su misure che possono riguardate i tempi, alcune metodologie e quant’altro.
Unica eccezione a questo quadro la fa il tema dei mercati dei servizi finanziari, rispetto al quale, oltre ad un Allegato specifico, ci sarà anche un Protocollo applicativo che andrà invece a disciplinare la modalità con la quale il nostro sistema finanziario si andrà a integrare al sistema europeo, perché abbiamo detto che il tema principale di discussione è come far coesistere i sistemi di vigilanza che in Ue sono integrati in una sorta di Vigilanza unitaria del sistema finanziario europeo. E quindi, in ragione di ciò, è possibile un libero stabilimento che diversamente non sarebbe possibile. Perché questo sia applicabile anche a San Marino, occorre aderire a questo sistema, cosa non impossibile, ma sicuramente condizionata dal fatto che San Marino mantiene la posizione di Paese terzo. Ovvero non ha partecipazione diretta agli organismi europei; per cui il
Protocollo riscrive ex novo delle regole per far sì che il sistema finanziario sammarinese dialoghi con quello europeo con un sistema di vigilanza congiunta.

Rispetto al negoziato, ci sono tematiche su cui non ci sono particolari problematiche applicative per San Marino e altri con maggiori sensibilità. In linea generale, l’avanzamento del negoziato ci porta a poter dire che l’agenda di negoziazione data a inizio anno e confermata a luglio- e che abbiamo rivisto proprio l’altro giorno quando sono andato a Bruxelles- quindi il programma di concludere il negoziato entro Dicembre dovrebbe essere rispettato. Ci sono le condizioni operative per giungere a quel risultato. Cosa significa? Concludere il negoziato, come per qualunque accordo bilaterale internazionale significa Parafare il testo, e dire che il negoziato è chiuso. Le parti dicono ‘come negoziatori siamo arrivati fin qui’. Poi ognuna della parti, San Marino e la Commissione per proprio conto, avvieranno le procedure interne di approvazione dell’accordo e, se approvato, di ratifica. Quindi a dicembre l’obiettivo è la Parafatura, la firma sarà nell’anno nuovo. C’è un tema legato ala scadenza elettorale sia per San Mario che per la Commissione, ci sono i tempi tecnici per arrivare in entrambi i casi in una ratifica prima della procedura di ordinaria amministrazione per entrambe. Ma qui c’è la sospensiva dettata dal fatto che bisognerà vedere se ci sarà consenso sull’Accordo. Noi lavoriamo per fare la nostra parte nei tempi prefissati, poi ci saranno i tempi di discussone e dibattito ad accordo concluso per avere anche una valutazione completa all’accordo.

Alcuni chiarimenti: far parte del Mercato unico non comporta gli stessi oneri e dinamiche dell’Adesione. San Marino ha scelto di sposare il percorso di associazione nel 2015. L’adesione in quel momento non era percorribile, mentre c’era disponibilità a prendere in considerazione questa modalità di maggiore integrazione. Il rapporto bilaterale con l’Italia è imprescindibile e andrà avanti, ma ogni anno, ogni mese, i cambiamenti e le evoluzioni normative europee non rendono più possibile trattare a livello bilaterale, vale con l’Italia e con qualsiasi altro paese Ue, su alcune normative, perché la competenza dell’Unione e della Commissione si allargano sempre di più.

Cosa è cambiato rispetto le volte scorse; uno dei temi più sensibili, il tema dello stabilimento e della libera circolazione delle persone. La grande paura fin dall’inizio era di andare incontro all’incremento del numero di residenti non gestibile per San Marino. Questa paura comune la si affronta con un approccio semplice: servono quote, limiti che ci permettano nel tempo di gestire le residenze in maniera controllata, compatibilmente al nostro sviluppo. E non solo per la disponibilità di alloggi, ma anche per la fornitura di servizi (sanità, scuola, sicurezza..). Su questo- e non è scontato perché la libera circolazione è uno dei pilastri di funzione dell’Ue- abbiamo raccolto disponibilità della Commissione ad accordare a San Marino un periodo transitorio di 10 anni, rinnovabili, al pari di quanto fatto per il Liechtenstein, quando è entrato nello Spazio economico europeo con un sistema di quote. San Marino si impegna a liberalizzare il sistema concessorio delle residenze entro un numero limite all’anno che si rivaluta annualmente, e per un periodo di 10 anni, che poi viene rivalutato e si decide se estenderlo e modificarlo. Questo approccio ci permette di avere un tranquillità rispetto tema del numero dei nuovi residenti che si traduce in quote che partiranno da circa il 3% della popolazione non residente non cittadina economicamente attiva, e si traduce in circa 80-90 residenti l’anno. Considerate che noi ne diamo 300 all’anno, di residenze, siamo abbondantemente dentro la media di quelle che diamo, compresi i ricongiungimenti famigliari.

Altro binario riguarda la popolazione residente non cittadina detta ‘non economicamente attiva’, cioè che non ha lavoro – pensionati, non titolari di impresa- per cui la quota è all’1% sempre nella loro quota, parliamo di poche unità. Questo è un aspetto importante, su cui l’Ue ha dovuto di più derogare ai suoi principi e si collega alla materia del lavoro.

Sulla materia del lavoro, c’erano molte distanze in passato, perché la nostra era una normativa con formule discriminatorie evidenti, per il sistema dei frontalieri e con anche per la possibilità di prendere impiego attraverso il sistema delle residenze, ed erano una barriera di ingresso importate. Ma le recenti modifiche normative sul lavoro hanno armonizzato il nostro sistema a quello italiano ed europeo e ci portano già a una sostanziale conformità su cui non dovremo richiedere deroghe specifiche.

Altro tema di sostanziale sensibilità erano i temi legati agli aiuti di Stato, concorrenza, appalti….qui c’è stato un lavoro molto importante, abbiamo fatto una disamina sull’acquis comunitario e siamo arrivati a risolvere molti dubbi sul nostro ordinamento (..) Ciò che non rientra nell’accordo sono tutte quelle tematiche prerogativa di uno Stato membro: la tematica Schengen, con annessa la problematica della quota migranti, non applicabile a San Marino, idem la fiscalità, se non i principi di good governance fiscale, che servono a dire che il nostro sistema non altera la concorrenza in Europa. Il sistema della politica estera, non dobbiamo assoggettarci alla politica estera europei, i parametri di bilancio e di convergenza rispetto cui continueremo a mantenere la convenzione monetaria attiva solo per la parte dell’utilizzo dell’euro…continueremo ad essere in unione doganale …non si praticheranno a San Marino le procedure di infrazione applicate dall’Ue ai suoi Stati membri.

Sulla parte dei servizi finanziari, sapete che era tema sensibile per San Marino, ovvero non ha senso l’accordo di Associazione senza i servizi finanziari. Per l’Ue c’era il problema su come applicare questo principio e c’erano resistenze, mai si è avviato il negoziato sui servizi finanziari dal 2015 ad oggi, lo si è avviato finalmente negli ultimi mesi. Sulla base di un Paper della Direzione generale competente della Commissione sul tema della stabilità dei mercati finanziari, che ha dettato le linee guida, è stato definito il Protocollo che prevede una vigilanza delle tre autorità europee di tipo alto, sarà quindi una vigilanza sulla nostra vigilanza, e una vigilanza applicata a San Marino che rimarrà competenza dell’Autorità nazionale, e stessa cosa vale per Andorra. Al contrario, un sistema di vigilanza completamente esterno a San Marino avrebbe comportato una perdita di sovranità, di governance del nostro sistema finanziario. Come funzionerà l’ingresso: attraverso un’opzione di accesso diretto con applicazione di tutto Acquis o per fasi, per materie, banche assicurazioni, fondi..attraverso un assesto iniziale, quindi un accesso previa la valutazione fatta da un organismo che stiamo definendo che valuterà la compliance di San Marino alle regole europee, e non può essere diversamente.

C’è un tema concorrenza, ovvero far sì che l’ingresso sia accompagnato da condizioni di reciprocità, cioè: noi accediamo fuori e solo allora accedono a San Marino. Questo è un principio condiviso dalla Commissione, e c’è un tema legato alla modalità operativa che stiamo ancora trattando ed è ancora in divenire. Devo dire che stiamo progredendo abbastanza bene e molti dei dubbi espressi in prima battuta sono stati presi in considerazione. Cosa resta da finire di negoziare? La parte generale dei servizi, sui trasporti abbiamo ottenuto importanti deroghe, una sul trasporto su strada e sul trasporto aereo, come richiesto dagli operatori, stiamo lavorando su deroghe per il trasporto marittimo…c’è ancora da chiudere parte su diritto societario.. In linea di principio ci sono tutte le condizione perché tra novembre e dicembre si possa arrivare a alla finalizzazione dell’accordo. Concludo con l’augurio si possa veramente arrivare alla conclusione del lungo negoziato, frutto non di un lavoro mio e basta, ma di 4 governi diversi con diverse compagini politiche, che hanno creduto nella bontà del progetto e hanno voluto portare avanti le trattative. Io le porto avanti con lo stesso entusiasmo e credendoci allo stesso modo, non è questione di mettere bandierine e ottenere un risultato ad ogni costo, ma di dare prospettiva al Paese. No ci saranno cambiamenti epocali il giorno che l’accordo entrerà in vigore, non cambieranno le nostre vite ma miglioreranno in prospettiva le condizioni di sviluppo del nostro Paese.

Su Odg di Libera:

Matteo Ciacci, Libera: A questo punto ritiriamo l’Odg, Il nostro auspicio era quello di dibattere in Aula dell’accordo di Associazione, cosa che si è realizzata. Ora l’auspicio è che l’Aula possa trovare una sintesi su un dispositivo che vedremo strada facendo.

Maria Cristina Albertini, Pdcs:

Il raggiungimento dell’obiettivo è ormai vicino, i più recenti incontri tra il Sds Beccari e il Vicepresidente della Commissione europea hanno confermato la volontà di perfezionare l’Accordo di associazione entro il corrente anno. E’ prioritario l’impegno della nostra forza di governo di proseguire a ritmi serrarti l’ultimo tratto di strada che condurrà alla firma dell’intesa per la sua indifferibile necessità e per accogliere a sfida storica di partecipare a pieno titolo alla dimensione europea con una effettiva integrazione al Mercato unico e in posizione di Stato equivalente agli stati membri.

Ringrazio Segretario e suo staff per la ferma volontà di addivenire alla definizione dell’accordo, la forte collaborazione raggiunta a livello internazionale, lavorando assiduamente per giungere a definire la madre di tutte e riforme che San Marino dovrà attuare negli anni a venire. Ritengo che la volontà di collaborazione, riflessione e ascolto da parte di tutte le forze in campo, contribuiranno a farci onore in un passaggio così delicato e strategico per il futuro di San Marino.

Matteo Ciacci, Libera:

Siamo davanti a un passaggio cruciale, storico, ineluttabile per la nostra Repubblica che non possiamo sbagliare. E oggi come non mai il nostro Consiglio sarà particolarmente ascoltato dai nostri concittadini, lavoratori, imprenditori e giovani e tutti coloro che sono interessati a questa materia. La chiave del successo credo sia quella di trasformare tutte le occasione in buone opportunità, attraverso la preparazione. Dobbiamo essere preparati a questo percorso. E vale su due aspetti: la formazione e l’informazione. Segretario, sull’informazione, vero punto critico, abbiamo fatto troppo poco, dobbiamo fare di più e riuscire a far comprendere ai nostri cittadini cosa ci aspetta, anche per fugare le legittime paure che ci possono essere con i cambiamenti. Per esempio, sulla minaccia dell’invasione: vogliamo dirlo che con l’accordo di Associazione abbiamo 200 residenti ogni anno e 1200 permessi di soggiorno? L’invasione non ci toccherà e bisogna iniziarlo a dire con una certa franchezza. Da sempre sono sostenitore della possibilità della cittadinanza di esprimersi su temi rilevanti per il nostro futuro, il tema non è quindi se facciamo il referendum, ma come e quando lo vorremo fare

Rossano Fabbri, Npr

Ringrazio Segretario di Stato, i funzionari e tutti gli uffici che stanno lavorando per una tappa fondamentale sia per la Repubblica di San Marino, sia per la stessa Ue, una svolta epocale per il nostro Paese, rappresentata dall’accesso al mercato unico. Se questa tappa non fosse temporalmente accaduta in questi tempi, la nuova maggioranza non sarebbe neanche partita, per quel che mi riguarda, questo infatti è l’elemento caratterizzante e fondamentale per San Marino e per tutti noi. Oggi ci troviamo di fronte a qualcosa che qualcuno ancora considera una scelta tra diverse opzione, io non credo San Marino abbia diverse opzioni di fronte, l’integrazione europea è tappa obbligata. Ecco perché mi rallegro del fatto che il Segretario ci ha riferito come le questioni più spinose- servizi finanziari, libera circolazione persone..- siano in via di risoluzione. Non è un appuntamento di qualcuno, di un una singola forza, da legarsi solo alla maggioranza, ma che tutto il Paese non può lasciarsi sfuggire, inserire San Marino nel Mercato unico significa evitarne l’isolamento e mettere i nostri ragazzi nelle condizione di sentirsi europei e inserire le nostre imprese nel tessuto sociale europeo, poter lavorare e sentirsi cittadini del mondo insomma. Anche uno Stato piccolo come il nostro deve assolutamente inserirsi in questo quadro.

Nicola Renzi, Rf

Il confronto che facciamo oggi in Aula ha tre obiettivi. Il primo è di mettere da parte tutte le ipocrisie, tutte le forze si esprimano dicendo la verità su quale è la propria posizione sull’accordo europeo e non pensando a possibili alleanze. E lo dico perché preferirei avere alcune forze che si dicono convintamente antieuropeiste e antiaccordo, piuttosto che forze che fingono di essere in maniera blanda all’accordo. Seconda cosa, ci sia volontà vera di lavorare insieme. Segretario, in alcuni casi ce l’abbiamo fatta e lo riconosciamo, in alcuni casi meno. So che significa non avere tempo per fare niente, però lo sforzo adesso di fare alcune cose insieme dobbiamo metterlo, lei e noi. Ci vuole la volontà di condividere e oggi abbiamo davanti un periodo in cui possiamo lavorare. Vorrei una sede, per me la Commissione esteri, in cui possiamo fare proposte, ad esempio sul sistema finanziario, poi troveremo o meno la quadra, ne parleremo, ma questo lo dobbiamo fare. Terzo, la popolazione: la mia preoccupazione più grande è quella che dobbiamo sentirci tutti quanti il compito di spiegare quali sono i contenuti dell’accordo e le aspettative, di dire la verità, perché dopo l’accordo San Marino non sarà più la stessa.

Ci sono alcuni punti nodali: su libera circolazione persone e modello Liechtenstein, dobbiamo avere la capacità d prendere in mano le nostre leggi su permessi di soggiorno e residenze e immaginare come dovrebbero essere scritte, applicando i nuovi principi dell’Acquis e clausole di salvaguardia, applicando questo modello. Per uno Stato come il nostro quel piccolo margine di discrezionalità di rilasciare le residenze lo dobbiamo cercare. Quindi il sistema bancario finanziario: ancora non sono riuscito a capire come sarà la vigilanza del nostro sistema, ma non è il caso di svilupparlo in questo comma. Però sono convinto sia importante la prospettiva di aprire nostro sistema e che sarà proficuo per il nostro Paese quando anche alcuni

operatori stranieri decideranno di impiantarsi a San Marino. Ma ciò significa fare una progettualità seria.

Una piccola critica: io ho dei dubbi che la volontà di firmare a tutti i costi entro dicembre sia stata la migliore strategia negoziale nei confronti dell’Ue e anche della nostra popolazione, può invece aver creato preoccupazioni.

Mariella Mularoni, Segretario di Stato per la Sanità

San Marino si sta avviando a conclusione della trattativa, negli ultimi due anni abbiamo assistito ad un’accelerazione importante, tanto che possiamo pensare di giungere alla fine del negoziato al 2023. L’anno prossimo sarà un anno di elezioni sia per il parlamento europeo, sia per San Marino e con il non concluderlo, rischieremmo di allungare i tempi del negoziato. Personalmente, ho sempre sostenuto la necessità di concludere il percorso di associazione, dopo anni di adeguamento agli standard internazionali in ogni campo, sarebbe oggi penalizzante essere esclusi dai vantaggi che il mercato unico può offrire. San Marino si sta giocando una opportunità unica, vitale per risolvere una serie di criticità dovute al fatto che siamo Paese terzo e non possiamo permetterci la paura del cambiamento, a maggior ragione se al paese terzo, associandosi, non viene richiesto di assumere tutti gli obblighi gravanti sugli Stati membri, ma di garantire il recepimento di una parte del diritto europeo. In questa condizione di paese terzo, le distanze con l’Italia sarebbero incolmabili e saremmo costretti a negoziare tempo, basti pensare alla problematica dell’impedimento del cumulo contributivo previsto dalla convenzione del 1974 che comporta un limite importante alla mobilità dei medici tra i due Paesi, problematica che impatta negativamente sul nostro sistema sanitario, rendendoci meno competitivi, soprattutto in un momento di carenza di figure professionali. La firma dell’accordo con l’Ue andrebbe a sanare questa criticità, con il riconoscimento reciproco degli anni svolti in servizio. Obiettivo è il raggiungimento dell’accordo che porti benefici al Paese.

Michele Muratori, Libera

Monaco ha fatto la sospensione dei lavori perché vorrebbe trattare argomenti che lo caratterizzano di più, perplessità vi sono anche in Andorra. Entrambi sono Principati. In particolare, per Monaco, il Paese che lo circonda, la Francia lo sta invitando a non aderire all’accordo di associazione perché teme per i cittadini francesi, che possono cambiare il loro status quo. Questo accordo di Associazione è quanto più si può avvicinare ad Efta, e la situazione che più si avvicina alla nostra è quella di Islanda e Liechtenstein, in particolare rispetto quest’ultimo Paese, parlando con il Presidente del suo parlamento, ci rappresenta, rispetto alle possibili opportunità per San Marino di entrare in uno Spazio economico europeo, ci dice che dopo 30 anni dall’ingresso del suo paese la forza lavoro è raddoppiata, sono più ricchi di prima e sono cresciute le professionalità. E dopo 10 anni dall’accordo i 2/3 della popolazione si diceva soddisfatta degli accordi. Noi dobbiamo interfacciarci con realtà simili alle nostre e capire vantaggi e svantaggi che hanno avuto. Nelle relazioni avute negli incontri bilaterali il feedback avuto è che tutti quanti sono soddisfatti. Il mio invito all’Aula e alla cittadinanza è di non considerare cosa ci potrebbe succedere in negativo. Non ci sarà nessuna orda barbarica a San Marino, come ci ha enunciato il Segretario. Noi dobbiamo parlare dei fatti positivi che arriveranno.

Tutto il mio partito vuole essere protagonista di questo accordo e dare ogni contributo fattivo possibile.

Matteo Rossi. Npr

La collega Albertini fa un passaggio in cui dice che questa è la ‘madre di tutte le riforme della nostra Repubblica’ e lo condivido in pieno. E’ un intervento che cambierà di molto la vita di noi sammarinesi e spero in meglio, le prove sono sotto gli occhi di tutti, quindi si deve andare avanti. Venendo alle questioni pratiche sollevate e illustrate dal Segretario, rispetto ai 4 pilastri dell’accordo, dialogando con le persone, sappiamo tutti quali sono i timori dei nostri cittadini per la nostra statualità, in particolare rispetto la libera circolazione delle persone. Invece ci rassicura quanto detto dal Segretario, ovvero l’aver individuato il sistema di quote di nuovi residenti che si attesta intorno alle 80 unità anno. Mi viene da fare la battuta: allora dovremmo ridurre il numero di residenze che diamo ogni anno…Giusto per capire l’entità dell’operazione che si va a fare, nel nostro Paese, nel mondo del privato e pubblico, ai vertici della Pa, abbiamo importanti dirigenti italiani, pensiamo solo a questo, per cui la questione è stata negoziata e, se questi sono i punti portati dal Segretario, mi sento sollevato. I cambiamenti che affronteremo saranno principalmente culturali e sono punti che i nostri giovani hanno già accolto- la possibilità per gli scambi universitari, gli incentivi all’avvio di start up- per i giovani l’Europa è una opportunità. Noi vogliamo portare San Marino al Mercato unico, è un’associazione non l’adesione all’Ue e va chiarito.

Tutto passa da un cambio culturale: rispetto agli anni scorsi, quando l‘accordo sembrava lontano e qui dentro si ascoltavano gli scettici, i neutrali o gli europeisti e si vedeva un’Aula divisa, ora invece a pochi metri dalla meta queste differenze si stanno azzerando.

Lorenzo Bugli, Pdcs

Questo è un treno che non possiamo perdere, per i nostri giovani, le nostre imprese e per il nostro Stato. E’ un accordo che inizia dal 2015 e che è stato seguito da tutti i governi e tutti i colori di partito e che prosegue in un clima condiviso, come ho potuto sentire, e può creare veramente una prospettiva di futuro migliore per Paese.

La nostra sovranità compiuta è proprio nella chiusura dell’accordo di associazione, a questo proposito il Pdcs ha proposto nei mesi scorsi una serata che ripercorreva dagli accordi del ‘71 ad oggi la similitudine del concetto di sovranità piena nell’essere riconosciuti dagli altri, dall’Ue in primis.

Ancora la popolazione dal 2015 ad oggi deve capire la differenza tra adesione e associazione Ue, il consigliere Ciacci ha detto che serve più formazione e informazione ed è verissimo. Tutti noi dobbiamo portare avanti questo compito con la massima serietà. Quindi l’invito a Libera è di fare questo esercizio di informazione e formazione, come noi, come Dc, abbiamo sempre fatto a partire dai nostri giovani. E’ fondamentale si continui a farlo tutti noi, convinti di questo passaggio. Più ci avvicineremo a dicembre alla conclusione dell’accordo, più il clima di disinformazione aumenterà. Compito che chiedo, a questa Aula, indipendentemente dai legittimi dubbi, è di portare al centro del dibattito la verità e il fatto che questo paese non può permettersi di perdere il treno dell’accordo di Associazione Ue.

Paolo Rondelli, Rete

Questo è i passaggio fondamentale per il Paese, non solo a livello politico, ma anche sociale. In questo senso mi sono sempre reputato un ‘ragazzo dell’Europa’ .. Premessa: io ho solo una cittadinanza e ho sempre viaggiato e anche lavorato ‘fuori’, non credo giusta la narrazione che pone la necessità dei nostri giovani di prendere più cittadinanze per portare avanti una carriera all’esterno del paese. Non possiamo far passare questo messaggio, ma va affermato il fatto che la ‘sammarinesità’ va tutelata anche nel posizionarsi in un contesto europeo e mondiale.

Credo anche vi siano alcuni ragionamenti da fare. Si è fatto il paragone con il Liechtenstein che però ha un Regnante che ha potere di veto sul parlamento. Io mi fregio di appartenere a una democrazia parlamentare che può discutere di un passaggio così importante come l’ingresso associativo all’Ue con un alta valenza politica. In tal modo il parlamento rappresenta veramente lo Stato, senza che i sia un potere di veto di un capo di Stato. Ciò nonostante è uno Stato molto florido con regime molto diverso dal nostro. Detto ciò, un altro passaggio su cui vorrei ragionare: l’accordo non è questione di fazione politica. E’ la migliore occasione da qui a fine legislatura perché tutti possano dimostrare in cui si può ragionare in modo alto per il paese. Già a livello di legge di bilancio dovremo dare dei segnali e lavorare con indirizzi politici con una road map futura. E’ necessario ragionare per inserire articoli in Finanziaria con un chiaro orientamento sui passaggi futuri e si dovranno prevedere risorse specifiche per programmare la diffusione e analizzare dati da rendere pubblici alla popolazione nei prossimi mesi. Avremo la necessità rendere edotta la popolazione prima di arrivare alla firma successiva alla Parafatura. con tutte le informazioni necessarie per arrivare consapevolmente a un rapporto attento con l’Ue.

Francesco Mussoni, Pdcs

Quest’Aula in questi giorni deve avere l’obiettivo comune di dare un forte mandato al governo e alla politica estera di concludere questo negoziato. Ci deve essere un indirizzo politico dell’Aula molto forte, su questo che è anche un tema politico di futuro che caratterizzerà anche le future alleanze. Non ci può essere differenza sul tema dell’Unione europea. San Marino rimane un Paese terzo ma fortemente integrato con l’Ue e dobbiamo dare mandato a governo e commissione mista per lavorare su informazione e confronto con la cittadinanza, per un trasferimento corretto dell’informazione. Per noi oggi le 4 libertà sono libera circolazione di merci, persone, prestazione servizi, libera circolazione di capitali e pagamenti. Le 4 libertà su cui si fonda l’Ue sono temi di natura economica, il passaggio futuro- che oggi non c’è -sarà il tema del’Ue politica. Stiamo negoziando su questi temi, su come derogare questi temi rispetto alla nostra realtà, ma il nostro apparato istituzionale resterà inalterato, come ha chiarito il Segretario, come anche ha chiarito che la fiscalità non è materia dell’accordo, e che l’unione doganale resta tale. Stiamo negoziando un accordo che creerà maggiore integrazione e prospettiva di crescita, la libera circolazione dei nostri cittadini in Ue e così anche dei nostri capitali. Il tema delle paure va sviscerato. Il dibattito dovrà concludersi con la presa di conoscenza e chiarezza delle forze politiche sia per la fine della legislatura, ma anche con un indirizzo futuro. E mi aspetto non contrarietà dalle forze politiche, ma una sintesi politica in un Odg condiviso dall’Aula che dia un mandato forte perché questo sarà il risultato di tutto il Paese, di tutte le forze politiche e la sintesi di un percorso iniziato dal 2012 che ha visto diversi governi responsabili.

È la migliore occasione politica che abbiamo per far fare un salto di qualità al nostro Paese.

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