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“A lo stesso punto”, al Tram di Napoli in scena il burrascoso rapporto tra teatri e pandemia

Dal 25 al 28 novembre due "zuorri" si cimentano con Shakespeare, Beckett e De Filippo

Pubblicato:25-11-2021 11:44
Ultimo aggiornamento:25-11-2021 12:11

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NAPOLI – Dopo il successo degli appuntamenti per l’avvio della stagione 2021/2022 del Teatro Tram di Napoli, a chiudere la prima parte della programmazione, dal 25 al 28 novembre, nella sala di Port’Alba sarà la volta dello spettacolo “A lo stesso punto”, per la regia di Gianni Di Nardo.

In scena  Paolo Capozzo (che ne ha scritto anche il testo) Maurizio Picariello (con Vito Scalia) ad interpretare i cosiddetti “zuorri” del teatro popolare partenopeo. Ad aleggiare sullo sfondo del racconto c’è lo spettro della pandemia, con cui ci ritroviamo ancora a fare i conti. In particolare Prisco e Mostino, (questi i nomi dei protagonisti della storia) si risvegliano, dopo la chiusura imposta ai luoghi di cultura a causa dell’emergenza sanitaria, in un teatro abbandonato nel quale sono stati letteralmente dimenticati. Annoiati dalle loro “solite” battute e senza più un pubblico a incoraggiarli i due personaggi cercano di reinventarsi e così si ritroveranno a interpretare le trame di alcune tra le opere più significative del teatro di tutti i tempi, da ‘Sogno di una notte di mezza estate’ di Shakespeare, ad ‘Aspettando Godot’ di Beckett, passando per ‘Natale in casa Cupiello’ di De Filippo.

Tuttavia, come spiega Capozzo, “l’esito di questo tentativo si rivelerà fallimentare”. Prisco e Mostino non possono essere nulla di diverso da quello che sono e le grandi opere che decidono di portare in scena finiranno per essere declassate a “farsa pe’ lo popolino”.

“Rischiosa, ma inevitabile per noi – aggiunge Capozzo – la scelta di usare una sorta di metadialetto irpino: una sperimentazione che portiamo avanti da un po’ di anni adoperando questa ‘lingua di scena’, inesistente nella realtà, che pur affondando le proprie radici in Alta Irpinia mescola diverse sonorità provenienti da vari luoghi dell’Appennino meridionale”.

L’utilizzo di questo metadialetto, infatti, conferisce un tono ancor più surreale e farsesco alle battute dei protagonisti, diventando il mezzo espressivo che rivela tutta la loro incapacità e inadeguatezza nel cimentarsi con qualcosa di “diverso da sè”.


BIGLIETTI

  • intero € 13,00
  • ridotto € 10,00 (under 26 e over 65)
  • Card 3 spettacoli a scelta: € 27

ORARI SPETTACOLI

  • Giovedì ore 21.00
  • Venerdì ore 20.00
  • Sabato ore 19.00
  • Domenica ore 18.00

INFO E PRENOTAZIONI

  • cell. 342 1785 930

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