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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 25 settembre – mattina

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:25-09-2023 09:53
Ultimo aggiornamento:02-10-2023 10:42

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SAN MARINO – Dopo la pausa della scorsa settimana, riprendono i lavori consiliari per proseguire l’esame dei comma 8, la ratifica dei decreti-legge e decreti delegati, e degli Ordini del giorno, rimasti inevasi. In particolare, si prosegue dall’esame, rimasto aperto, del Decreto Delegato n.101 “Regime applicabile alle società sammarinesi che effettuano trasporto marittimo di persone e cose o altre attività commerciali marittime” che introduce degli incentivi per favorire l’incremento delle registrazioni nel registro nautico sammarinese e lo sviluppo del settore marittimo, tra cui l’abolizione dell’imposta straordinaria sui beni di lusso.

Al contenuto del decreto, Rete presenta emendamenti abrogativi ad ogni articolo, per ribadire la sua contrarietà al provvedimento, e poi in subordine degli emendamenti modificativi. Emanuele Santi, Rete, spiegando gli emendamenti all’articolo1, chiarisce: “Va bene incentivare un settore che potrebbe dare entrate, ma di fatto con questo decreto andiamo a dire che sul settore della navigazione marittima lo Stato tasserà ‘zero euro’- motiva- questo non è incentivo, ma un regalo a chi investe in questo settore”. “Lo Stato prende ‘zero’ quando non si hanno attività economiche che aprono”, replica il Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, proponente del decreto che ha, chiarisce, al contrario l’obiettivo di incrementare le iscrizioni al registro nautico sammarinesi e lo sviluppo del settore.

Al centro del dibattito era già stato, la scorsa settimana, in particolare, l’Articolo 3, relativo alla soppressione dell’imposta straordinaria dei beni di lusso. Per Santi quella ‘tassa’ “istituiva un principio importante: a chi aveva dei beni di lusso, in questo caso imbarcazioni e aeromobili, si chiedeva di pagare una cifra equa per la redistribuzione della ricchezza- spiega- qui invece si toglie l’imposta a chi è molto facoltoso, ed è un riflesso plastico di cosa intendono governo e maggioranza per equità, ovvero premiare chi ha già di più e dimenticarsi chi ha meno”. Risponde il Sds Gatti che mette a confronto ‘principi’ e numeri: “Qui parliamo di un’entrata massima annua di 60-65 mila euro, quindi è qualcosa di simbolico- chiarisce- ma dobbiamo puntare ad aumentare gli introiti per lo Stato”.


La logica è quella al contrario di andare ad abrogare quell’imposta per stimolare entrate con un numero maggiori di registrazioni di navi commerciali,“perché- chiosa- 60 mila euro con poche registrazioni in più le recuperiamo, anzi le superiamo abbondantemente”. Tutti gli emendamenti di Rete al decreto, sia gli abrogativi che i modificativi, sono respinti. Alla fine il Decreto n. 101 è ratificato con 24 voti a favore, 7 contrari e 1 non votante.

L’Aula passa all’esame del Decreto delegato n.106Disciplina del commercio dell’Oro e degli altri Metalli Preziosi da Investimento”. Il Sds Gatti dà lettura relazione al decreto che “ha, quale finalità, quella di disciplinare e regolamentare in ogni sua forma le attività che commerciano in oro e altri metalli preziosi da investimento e prevedere altresì appositi presidi, al fine di limitare notevolmente gli effetti distorsivi e le zone grigie che si potrebbero creare nel tempo con tali attività”. Il presente articolato avvia un mercato del tutto nuovo all’interno della Repubblica di San Marino, ma che al contrario risulta già disciplinato e regolamentato nella quasi totalità dei paesi dell’Unione Europea, così da attrarre nuovi investimenti e società che possano portare un concreto beneficio all’economia sammarinese.

Il mercato dell’oro e dei metalli preziosi da investimento ha avuto in questi ultimi anni un’imponente crescita, dovuta principalmente ai recenti avvenimenti internazionali (Covid-19 e successiva impennata inflazionistica solo per citarne alcuni), che hanno portato gli investitori, a seguito della destabilizzazione dei mercati finanziari, ad investire parte dei loro portafogli sui cosiddetti ‘beni rifugio’. Al fine di evitare possibili distorsioni all’interno de l mercato disciplinato con questo decreto, sono stati previsti appositi presidi stabiliti con la collaborazione dell’Agenzia di Informazione Finanziaria, nonché rigorosi requisiti di market entry che riguardano sia la struttura societaria degl operatori economici che i suoi partecipanti al capitale”.

Da parte dei consiglieri dell’opposizione intervenuti c‘è apprezzamento per i contenuti del Decreto. Roberto Ciavatta, Rete, lo giudica un “decreto buono nella sua formulazione”, e anticipa la presentazione, da parte del suo gruppo, di alcuni emendamenti migliorativi. “C’è la volontà di normare un settore che c’è e opera- riconosce Ciavatta- Ci sono una serie di passaggi che, dal nostro punto di vista, sono a garanzia del buon funzionamento della norma e che chiedevamo fossero estesi in altri settori, speriamo se ne possa ragionare successivamente”. Anche Nicola Renzi, Rf, promuove il contenuto del decreto, ma auspica maggiore attenzione e un chiarimento sull’aspetto della ‘punzonatura’: in particolare “a quale autorità compete il sigillo?- domanda- dal decreto è difficile capire a chi rivolgersi. Inoltre, Renzi suggerisce di specificare meglio la natura dei codici identificativi e punzoni da assegnare ai commercianti che vogliono operare in Repubblica.

Su tutti questi aspetti, gli si risponde, sarà emesso uno specifico regolamento. Nel corso dell’esame dell’articolato viene accolto un emendamento di Rete all’articolo 8, che eleva la sanzione prevista originariamente dal decreto per gli operatori che non detengono il registro dell’attività e su cui il Sds Gatti si dice concorde. Quindi, “l’omessa tenuta del Registro Interno” è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria pari a euro 50 mila euro”, alzando così l’importo di 20 mila previsto dal testo originale. L’emendamento riformulato da Rete viene accolto con 32 voti a favore e 1 non votante.

Mentre l’intero decreto n.106 è ratificato con 26 voti a favore, 1 non votante. Il governo ritira infine il decreto n.108 “Disposizioni relative ai procedimenti e procedure di gestione e conferimento degli incarichi e delle supplenze per i posti di insegnamento”, in vista del confronto che si aprirà sulla materia in una commissione composta dalle parti interessate- Dirigenza della funzione pubblica, dirigenti degli istituti, insegnanti e sindacati.

L’Aula passa all’esame del comma 14 sugli Ordini del giorno presentati nelle precedenti sessioni consiliari e affronta il primo Odg, del Gruppo misto di opposizione:“ per impegnare il Segretario di Stato alla Sanità all’attivazione dei protocolli di visita ospedaliera diversificati per alcuni soggetti, al fine di supportare la ripresa fisica e psicologica del paziente e al ripristino del protocollo di visita pre Covid per la struttura RSA Casale la Fiorina”. Viene data lettura dell’orientamento della Segreteria per la Sanità che è contraria all’approvazione del testo, spiega poi che molte restrizioni sono state superate, ma tiene conto della rilevanza della richiesta.

Ad illustrare il testo e le motivazione dell’Odg è il consigliere Sandra Giardi: “Questo Odg è stato depositato lo scorso maggio, 4 mesi fa- spiega- in quanto ancora all’interno della struttura Rsa e dell’ospedale erano vigenti norme che impedivano visite continuative o un avvicinamento di sostegno ai pazienti e degenti”. Nei mesi successivi, “alcune norme sono venute a cadere- prosegue Giardi- non tutte”. Intenzione da cui muoveva l’Odg era quella di “ripristinare il contatto umano con il paziente o ospite della Rsa, che è diverso da una gestione per protocolli”, puntualizza. Le persone ‘fragili’, ospiti di una Rsa o pazienti in un ospedale, “hanno bisogno per la loro ‘ripresa’ dei normali contatti con i famigliari- prosegue Giardi- In ospedale era vietato l’accesso ai famigliari per un’assistenza h24, idem al Casale la Fiorina, dove tutt’ora ai familiari è possibile andare a trovare i propri cari solo per 1 ora, due volte a settimana, ora poi è aperto anche il sabato mattina,’previo appuntamento’”. In conclusione, “a distanza di 3 anni dal covid, mentre noi siamo tornati alla vita ordinaria- osserva infine- il passato che hanno perso per le restrizioni, le persone fragili non lo riavranno mai”.

Quindi le dichiarazioni di voto: per il Pdcs, anticipa voto contrario il capogruppo Francesco Mussoni. “L’Odg ha comunque aspetti da approfondire- sottolinea- e questa è anche volontà della segreteria di Stato, ma sono temi da affrontare tra strutture ospedaliere, dirigenza della casa di riposo, e Segreteria”. In conclusione: “L’Odg ha genesi e motivazioni comprensibili, ma deve maturare nell’alveo della gestione sanitaria e non da un indirizzo politico dell’Aula”. Rossano Fabbri, Ar-Npr, allarga il tema “a tutta la Pa- dove quelle misure emergenziali da tre anni in alcuni settori sono ancora sono in vigore e, in qualche modo, costituiscono il nuovo approccio della Pa con l’utente”. Fabbri chiede di superare l’abitudine di gestire i rapporti con il pubblico “solo per appuntamenti telefonici e con una gestione informatica”, osserva. “Credo che molte delle misure emergenziali debbano tornare tali e vada ripristinato un rapporto più consono all’utenza ”. Vladimiro Selva, Libera, annuncia invece voto a favore all’Odg: le misure introdotte durante l’emergenza hanno comportato “aspetti limitativi della qualità della vita- osserva- soprattutto per le persone fragili che già soffrono di solitudine”. Proprio riguardo a queste situazioni “bisogna, se non tornare al prima- prosegue- ragionare per fare in modo che quelle persone che vivono in strutture sanitarie possono avere il maggior contatto possibile con l’esterno”. Quindi, “noi sosterremo l’odg- ribadisce- in particolare nella parte in cui si chiede di riportare le procedure pre-covid per facilitare la socialità come prima dell’emergenza, ma magari anche con metodi migliorativi”. Andrea Zafferani, Rf, ritiene il contenuto dell’Odg “parole sacrosante” e “assolutamente da approvare”. “Trovo fondamentale- rimarca- in un ambito delicato come quello del Casale La Fiorina, dove c’è maggiore necessità di una piena possibilità di relazione tra i propri cari, proprio per la situazione di fragilità che vivono gli ospiti, che si attui quanto chiede l’Odg, ovvero che si torni a una normalità all’interno della struttura, siamo in totale ritardo”. Dalla maggioranza, Mirko Dolcini, Dml, anticipa il voto a favore anche del suo gruppo su un tema più volte da lui stesso sollevato in Aula. “Riteniamo il contatto degli anziani con i propri parenti sia la migliore cura per ogni malattia- sottolinea- e l’obiettivo finale dell’ultima parte della vita delle persone”. Per questo, “riteniamo il ritorno alla normalità sia necessario- conclude- per fortuna l’emergenza sanitaria è finita e si deve tornare con i fatti alla normalizzazione del sistema e quindi anche nell’accesso al Casale La Fiorina, per cui il nostro voto sarà a favore”. Infine, Grazia Zafferani, Gruppo misto, interviene per sottolineare il suo stupore rispetto alle motivazioni espresse dalla Segreteria e da “alcuni gruppi” di maggioranza. “Qui stiamo parlando di fine emergenza, e quindi del ripristino di norme vigenti ‘prima’- manda a dire-. Eppure una volta dichiarata la ‘fine emergenza’, in molti uffici e luoghi pubblici certe misure rimangono in vigore”.

Alla fine, l’Ordine del giorno viene bocciato per soli 2 voti: sono infatti 19 i ‘no’ a fronte di 17 voti a favore. Con la votazione dell’Odg del gruppo Misto la seduta viene interrotta e i lavori consiliari riprenderanno nel pomeriggio con i tre Odg rimasti all’esame dell’Aula.

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