NEWS:

Mali, arrestati il presidente e il primo ministro. L’Ue: “Vengano rilasciati subito”

Il presidente di transizione Bah N'Daw e il suo primo ministro Moctar Ouane sono stati condotti da un gruppo armato dell'esercito nella base militare di Kati, alle porte della capitale Bamako

Pubblicato:25-05-2021 10:46
Ultimo aggiornamento:25-05-2021 12:16
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Il presidente di transizione del Mali, Bah N’Daw, e il suo primo ministro, Moctar Ouane, nella serata di ieri sono stati condotti da un gruppo di uomini armati dell’esercito nella base militare di Kati, alle porte di Bamako: lo riferiscono fonti di stampa concordanti, secondo le quali i due sarebbero stati “arrestati”. Nella base, situata a circa 15 chilometri dalla capitale, era partito il golpe con il quale era stato deposto ad agosto l’allora presidente Ibrahim Boubacar Keita. In Mali è da giorni in corso uno sciopero generale al quale hanno aderito diverse categorie professionali. Il sequestro è avvenuto a poche ore da un rimpasto di governo che ha visto la rimozione di due figure di spicco della giunta militare che lo scorso agosto, proprio a partire dalla caserma di Kati, aveva rovesciato l’ex presidente Ibrahim Boubacar Keita: si tratta del colonello Sadio Camara, che era ministro della Difesa, e del colonello colonnello Assimi Goïta, che era vicepresidente del governo. Dagli ambienti militari non sarebbero ancora giunte dichiarazioni in merito all’accaduto.

LEGGI ANCHE: Mali, il reporter de Georgio: “Nel Sahel siamo cronisti a rischio”

L’UE CONDANNA E MINACCIA SANZIONI

Il Consiglio europeo si è associazione a una dichiarazione della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao) e dell’Unione africana e ha “condannato con forza il sequestro del presidente della transizione del Mali e del primo ministro”, chiedendone un immediato rilascio. L’Unione europea si è detta pronta ad esaminare “misure mirate contro i leader politici e militari che ostacolano la transizione maliana”.


ONU E STATI AFRICANI TENTANO LA MEDIAZIONE

Le Nazioni Unite e un organismo africano di riferimento per l’integrazione regionale hanno “duramente condannato” l'”arresto” del presidente di transizione del Mali, Bah N’Daw, e del suo primo ministro, Moctar Ouane, eseguito ieri sera a opera di uomini armati. Rispetto a due dirigenti è stata chiesta la “liberazione immediata”. La visita a Bamako di una delegazione dell’organismo di integrazione, la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao), è prevista per oggi. Stando a fonti di stampa locale concordanti, i due massimi dirigenti dell’esecutivo di transizione, oltre che il nuovo ministro della Difesa appena nominato Souleymane Doucouré, sono ancora detenuti nel campo militare di Kati, situato a circa 15 chilometri dalla capitale, nel quale sono stati condotti nella tarda serata di ieri. Il comitato internazionale di sostegno alla transizione, composto dall’Ecowas, dall’Unione Africana e dalla missione dell’Onu nel Paese, la Minusma, ha pubblicato un comunicato insieme anche a Unione Europea e diversi Paesi membri, Stati Uniti e Regno Unito, chiedendo il rilascio delle persone in custodia ed esprimendo “profonda preoccupazione” per la situazione. Nella nota si esortano tutte le parti ad appoggiare appieno la delegazione dell’Ecowas in visita a Bamako.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it