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In Mali passo avanti verso la pace nel nord con uno nuovo quadro strategico

Siglato Coordinamento dei movimenti dell'Azawad (Cma) e Movimenti della Plateforme di Algeri, media l'italiana 'Ara Pacis'

Pubblicato:22-12-2022 19:50
Ultimo aggiornamento:23-12-2022 14:58
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ROMA – “Si sono conclusi oggi due giorni di incontri a Djounhan, nella regione di Kidal, nord del Mali, tra il Coordinamento dei movimenti dell’Azawad (Cma), i Movimenti della Plateforme di Algeri del 14 giugno 2014 e dell’Inclusivité (Cmi) per l’istituzione del Cadre Stratégique Permanant pour la Paix, la Sécurité et le Développement (Csp- Psd) – Quadro strategico permanente per la Pace, la sicurezza e lo sviluppo, dando cosi seguito agli impegni presi con la firma dell’Accordo di Principio di Roma, sancito lo scorso febbraio 2022 con la mediazione di Ara Pacis Iniatiatives for Peace“. Lo si apprende da una nota della stessa organizzazione.

Il Csp-Psd è da intendersi come un’evoluzione del Cadre stratégique permanent (Csp) formalizzata nel maggio 2021 sempre a Roma e sempre sotto l’egida di Ara Pacis. L’organizzazione, di base a Roma, riporta anche una nota emersa dall’incontro, che ha avuto come punti centrali di discussione “la ristrutturazione del Csp-Psd; l’armonizzazione delle posizioni politiche sul processo di pace; la sinergia sulle questioni di sicurezza. Dopo un dibattito franco e costruttivo – si legge ancora nel comunicato -, si è proceduto con il passaggio del testimone dal presidente uscente, Fahad Ag Almahmoud, al presidente entrante, Alghabass Ag Intalla, e si è insediato un nuovo Consiglio esecutivo per un mandato di un anno”.

Oltre alla definizione delle cariche del Csp, si legge nel documento, “nell’ambito dell’armonizzazione delle posizioni politiche sul processo di pace, il Csp-Psd ha deplorato all’unanimità la persistente mancanza di volontà politica da parte delle autorità di transizione di attuare l’Accordo per la pace e la riconciliazione in Mali risultante dal processo di Algeri firmato nel 2015, e la loro inerzia di fronte alle sfide di sicurezza che hanno causato centinaia di morti e sfollati nelle regioni di Menaka, Gao e Timbuctu”.


“Tutti i movimenti membri del Csp-Psd”, informa il comunicato, “hanno deciso all’unanimità di sospendere la loro partecipazione ai meccanismi di monitoraggio e attuazione dell’Accordo per la pace e la riconciliazione fino a quando non si terrà un incontro con la mediazione internazionale su un terreno neutrale, al fine di decidere sul futuro di tale accordo”.

Dal documento è inoltre emerso: “La situazione della sicurezza ha portato a una crisi umanitaria senza precedenti e il Csp-Psd lancia un appello urgente a tutte le organizzazioni umanitarie affinché vengano in aiuto della popolazione in difficoltà. Il Csp-Psd ringrazia tutti i Paesi che ospitano i rifugiati azawadiani e chiede loro di continuare ad Assistere le persone vulnerabili. Il Quadro- conclude il testo- si impegna a prendere misure adeguate per garantire la sicurezza delle persone e dei loro beni che sono stati vittime della barbarie senza precedenti delle forze del male“.

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