NEWS:

No, il coronavirus non è una semplice influenza: la fondazione Veronesi spiega perché

Si trasmette come l'influenza, ma attacca le vie respiratorie profonde e non esistono medicine: anziani e malati a rischio

Pubblicato:24-02-2020 13:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:02

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

MILANO – Contenere e rallentare la diffusione del virus: è questo l’obiettivo delle autorità per fronteggiare l’epidemia di coronavirus che sta colpendo il nord Italia. Cinquantamila persone in 10 comuni del lodigiano sono in isolamento, scuole e università restano chiuse in molte regioni del nord mentre il numero dei contagiati e dei decessi continua a salire.

LEGGI ANCHE: Tra truffe e fake news, ecco la ricetta dell’Oms per l’amuchina ‘fatta in casa’

Intanto, si accende il dibattito tra gli esperti sulla reale pericolosità di questa malattia che, di norma, si presenta con i sintomi di una semplice influenza. Su questo punto, hanno provato a far chiarezza i medici della fondazione Umberto Veronesi che giudicano come “tutt’altro che esagerate” le misure di contenimento messe in campo dalle autorità.


LEGGI ANCHE: Coronavirus, Burioni: “Una scemenza dire che è poco più di un’influenza”

CORONAVIRUS E INFLUENZA, ECCO LE DIFFERENZE

Secondo gli esperti della fondazione Veronesi, la prima differenza tra l’influenza stagionale e il coronavirus sta nel carattere di “novità” di quest’ultimo. L’influenza, infatti, è un virus noto, che cambia di poco le sue caratteristiche di anno in anno e per il quale sono disponibili farmaci e vaccino.

Il coronavirus, al contrario, è completamente nuovo: “Questo significa due cose: nessun essere umano è immune e per questo virus non esiste ancora un vaccino e nemmeno un farmaco”, si legge sul sito della fondazione.

Un’altra differenza sta nelle modalità con cui il coronavirus attacca l’organismo. La dottoressa Elisa Vincenzi, direttrice del laboratorio “Patogeni virali e biosicurezza” dell’ospedale San Raffaele di Milano, spiega infatti che se l’influenza tradizionale colpisce l’apparato respiratorio superiore, “il coronavirus infetta le cellule dell’apparato respiratorio inferiore, causando una polmonite molto seria che non può essere trattata in maniera efficace con gli antibiotici e, nei casi più gravi, può portare anche alla morte”.

LEGGI ANCHE: Coronavirus, rabbia medici e infermieri: “Vogliamo protezioni adeguate”

Anche i numeri ne confermano la pericolosità: “A differenza dell’influenza stagionale, il coronavirus, se nell’80% dei casi si manifesta con sintomi blandi e gestibili, nel 20% delle persone causa seri problemi respiratori tali da richiedre il ricovero. Nel 5% dei casi si arriva addirittura alla terapia intensiva. Percentuali ben superiori se paragonate a quelle dell’influenza stagionale.” spiega Pierluigi Lopalco, professore di Igiene all’Università di Pisa.

Il coronavirus non è un virus influenzale e lo si vede. Produce casi più gravi, in maniera più frequente, su persone che non hanno nessuna condizione di debolezza di salute. Non va generato il panico ma neppure banalizzato il pericolo. Certo, non è la Sars che aveva un tasso di mortalità molto alto” spiega l’esperto.

LEGGI ANCHE: “Noi virologi tutti d’accordo: il coronavirus è pericoloso. E chi parla di ‘semplice influenza’ è un ignorante”

MISURE DRASTICHE MA NECESSARIE

L’assenza di anticorpi e di medicine, la rapidità di diffusione e la vulnerabilità di alcuni segmenti di popolazione renderebboro dunque giustificate le misure di contenimento messe in campo dal governo.

“Dai dati preliminari sulla contagiosità- prosegue la dottoressa Vincenzi- emergono dati simili a quella del virus influenzale. Tuttavia, i dati preliminari sulla mortalità suggeriscono che questa sia venti volte superiore a quella causata dall’influenza“.

“Causando sia polmonite che influenza- conclude la dottoressa Vincenzi- la pericolosità deriva dal fatto che, se un individuo ha un’influenza leggera ed esce nella comunità, può trasmettere il virus ad una popolazione vulnerabile, o anziani o persone con patologie pregresse, rischiando di contagiarli con una polmonite severa, non trattabile con i farmaci attualmente disponibili”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it