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Nordio d’accordo con Crosetto: “Il magistrato che si schiera sceglie di fare pressione”

Il ministro della Giustizia: "Sull'abuso d'ufficio non arretriamo, lo aboliremo totalmente"

Pubblicato:20-12-2023 09:31
Ultimo aggiornamento:20-12-2023 10:56
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nordio magistratura
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ROMA – Intervistato oggi dal Foglio, il ministro della Giustizia Carlo Nordio spiega perché il ministro Crosetto ha ragione quando parla di opposizione giudiziaria: “Il ministro Crosetto – dice Nordio – non ha fatto altro che riassumere, con un’espressione, tutto quello che è successo in Italia negli ultimi anni. Lei mi chiede se esiste o meno un’opposizione giudiziaria nel nostro paese. La storia recente del nostro paese è piena di casi in cui vi sono magistrati che mostrano la propria volontà di interferire nella produzione legislativa o nella politica. Quando un magistrato in una riunione pubblica esprime il desiderio di opporsi alle iniziative politiche di un governo o del Parlamento, quel magistrato deve sapere che non sta soltanto esprimendo un’opinione. Sta facendo qualcosa di più. Sta facendo un passo per mostrare di non essere imparziale, di non essere terzo. E quando un magistrato va a intaccare la terzietà della sua figura, a pagarne in credibilità non è un singolo magistrato. A pagarne agli occhi dell’opinione pubblica rischia di essere anche la categoria. Le parole sono esse stesse dei fatti. La magistratura ha dimostrato di avere un potere immenso e ogni sua parola deve essere calibrata”.

“E ogni espressione di un magistrato – dice Nordio – anche se non è seguita da azioni, ha un potere di impatto e pressione sull’opinione pubblica che è immenso. È una pressione. E in un paese in cui una fase della Repubblica è stata archiviata dai magistrati, pensi a Mani pulite, gli strumenti di pressione non possono essere sottovalutati e non denunciati pubblicamente”.

NORDIO: SU ABUSO DI UFFICIO NON ARRETRIAMO, LO ABOLIREMO TOTALMENTE

Il ministro della Giustizia ha anche spiegato in che modo il governo andrà avanti sull’abuso di ufficio: “In questo momento la precedenza è alla legge di Bilancio. Appena questa verrà approvata, le nostre riforme che non faccio fatica a definire epocali avranno priorità assoluta. E sul pacchetto di riforme approvato a giugno la maggioranza non presenterà emendamenti. Sono ottimista. Molto ottimista”.
Andiamo per ordine, ministro. Abuso d’ufficio: abolizione totale o parziale? “Totale”. Dunque i rilievi dell’Unione europea e, a quanto si dice, del Quirinale sono superati? “Diciamo che ci sono state agli inizi delle perplessità sulla compatibilità con la legislazione europea. Abbiamo fatto degli studi e la sostanza è molto semplice: alla Ue più che l’abolizione del reato d’ufficio interessa vedere quale sia la strategia efficace del nostro paese nei confronti della corruzione. E su questo noi abbiamo dimostrato che l’arsenale normativo repressivo e preventivo contro la corruzione in Italia è il più efficace d’Europa. Aggiungo una cosa importantissima di cui nessuno ha parlato: io sono andato ad Atlanta, in Georgia, qualche giorno fa alla conferenza nazionale sulla corruzione e lì abbiamo fatto una proposta accolta da tutti i paesi. Abbiamo posto il problema della cosiddetta corruzione percepita. Abbiamo spiegato, e gli altri interlocutori erano perfettamente d’accordo, che i criteri della corruzione percepita non corrispondono affatto a quelli della corruzione reale. E abbiamo convenuto con i colleghi che i parametri per valutare la corruzione in un paese devono cambiare. Contano non le impressioni, le percezioni, ma i fatti, i risultati dei processi, i caratteri oggettivi. E con i nuovi parametri vedrete che l’Italia non sarà più percepita per quello che non è”.


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