NEWS:

Nordio: “Dispiaciuto per Ilaria Salis ma non posso nulla”, il Pd: “Ponzio Pilato”

Il Pd attacca il ministro carlo Nordio che in un'intervista a La Stampa ha parlato di "dolore" e "sorpresa" per la vicenda di Ilaria Salis ma si è detto di fatto impotente a intervenire nell'immediato

Pubblicato:04-02-2024 15:10
Ultimo aggiornamento:05-02-2024 10:31

carlo-nordio
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – In un’intervista a La Stampa, il minitro della Giustizia Carlo Nordio ha dichiarato di aver provato “profondo dolore e sorpresa” per la vicenda di Ilaria Salis e in particolare per le drammatiche immagini che hanno mostrato la 39enne ammanettata mani e piedi nell’aula del Tribunale di Budapest dove è sotto processo per una presunta aggressione a due militanti neonazisti. Ha però spiegato che, nella posizione in cui si trova, non può fare nulla di concreto e immediato per far cambiare la situazione. E questo gli è valso un rimbrotto da parte del Pd, che non ha esitato a definirlo “Ponzio Pilato”.

LEGGI ANCHE: Ilaria Salis, Schlein attacca Nordio: “Del suo dolore non se ne fa nulla, servono fatti”
LEGGI ANCHE: VIDEO | Ilaria Salis in ceppi e al guinzaglio in aula a Budapest, cresce l’ondata di sdegno: “Riportarla in Italia”

PD: “NORDIO MODERNO PONZIO PILATO, SE NE LAVA LE MANI”

“Oggi il Ministro della Giustizia Nordio rilascia un’intervista in cui parla di Ilaria Salis. Da un Ministro ci saremmo aspettati proposte e garanzie per tutelare diritti e dignità di una nostra connazionale. Niente di tutto ciò: da Nordio tante belle parole, tanta commozione, ma nessuna soluzione possibile. Se ne lava le mani. Un moderno Ponzio Pilato”. Così il Pd sui social.


NORDIO: “IL GOVERNO ITALIANO NON PUÒ INTERVENIRE A PROCESSO IN CORSO”

Il ministro Nordio, che a proposito delle “misure di contenzione” avverte che non sono in realtà state abolite ma dovrebbero essere riservate a casi gravi in cui sussista il pericolo di fuga, nell’intervista ha spiegato di essere in una posizione in cui non può di fatto fare nulla per risolvere la situazione di Ilaria Salis. “Finché dura il processo, la giurisdizione ungherese è sovrana. Né il governo ungherese né tantomeno quello italiano possono intervenire. Immaginate cosa accadrebbe se io chiamassi un magistrato per raccomandare la sorte di un imputato. Si griderebbe, e giustamente, al sacrilegio. Il ministero della Giustizia, nel caso di cittadini italiani arrestati all’estero, non è titolare di alcun potere di intervento perché l’assistenza è affidata alla Farnesina”.

Sempre intervistato da La Stampa, Nordio ha detto ancora: “Il ministero della Giustizia interviene soltanto nel caso in cui vengano attivati, dagli interessati o dai loro avvocati, strumenti di cooperazione giudiziaria che prevedono atti delle Autorità centrali. Si può tuttavia operare sul fronte del trattamento penitenziario, affinché si rispettino le norme europee. Un veicolo importante è costituito dai garanti: giorni fa ho ricevuto il nuovo collegio, che può contattare il suo omologo ungherese. Se si vuole realmente ottenere un risultato concreto, l’esperienza suggerisce di agire con prudenza, senza sollevare polemiche che potrebbero irritare la controparte, e sortire l’effetto contrario. È quello che sta facendo il collega Tajani – con cui il confronto è costante – e il nostro governo. Al padre di Ilaria ho personalmente spiegato tutto nell’incontro dello scorso 23 gennaio. A lui ho comunque assicurato il nostro supporto e tornerò domani a fargli il punto della situazione”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it