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“Basta strumentalizzare l’antisemitismo, serve pace”. L’appello del Laboratorio Ebraico Antirazzista

Sit-in al Colosseo: "Cessate il fuoco, liberare gli ostaggi, stop all'occupazione", nonché "arginare il fascismo"

Pubblicato:20-11-2023 13:49
Ultimo aggiornamento:20-11-2023 13:58
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ROMA – “Cessate il fuoco, liberate gli ostaggi, stop all’occupazione”. Con questi slogan, decine di attivisti del Laboratorio ebraico antirazzista”(Lea) hanno partecipato a un flash mob domenica a Roma a pochi passi dal Colosseo.

I manifestanti hanno srotolato uno striscione ed esibito cartelli con scritte come “Fuori i fascisti dalla lotta all’antisemitismo” e “Stop antisemitismo, stop islamofobia” leggendo al megafono le loro rivendicazioni. Al termine della manifestazione pacifica, durata pochi minuti, “diversi attivisti e giornalisti – fanno sapere – sono stati identificati dalla polizia”.

Nel loro comunicato, Lea rivendica “una soluzione politica” al conflitto in corso, unendosi al dolore di tutte le sue vittime, israeliane e palestinesi. “Non giustifichiamo il massacro di civili, che sono stati uccisi in quanto israeliani e in quanto ebrei- hanno puntualizzato gli attivisti di Lea parlando alla stampa al termine della manifestazione- c’è un problema di antisemitismo, ma non può essere utilizzato per silenziare le voci dei palestinesi e quelle di chi protesta e chi è indignato dalla carneficina che sta avvenendo a Gaza. L’unico modo per avere sicurezza è che l’apartheid termini, che l’occupazione termini”.


“Assistiamo ad una disumanizzazione da ambo le parti, assistiamo a una retorica dello scontro di civiltà che nega il valore della vita dei civili, innanzitutto dei palestinesi, che sono ridotti a numeri”, hanno aggiunto, rispondendo a una domanda sugli eventuali errori dei media nel raccontare il conflitto in corso.

“Quello che ci preme – continuano gli esponenti del Laboratorio ebraico antirazzista – è anche che l’antisemitismo, che è un problema serio, non venga strumentalizzato e che sia combattuto in modo coerente, cosa che non può avvenire da parte di forze di estrema destra che hanno un passato e un presente neofascista e che usano l’apparente alleanza o comunque il sostegno a Israele e alla popolazione ebraica come scusa per far dimenticare il loro passato e il loro presente di odio, razzismo, islamofobia e antisemitismo. Noi qui siamo tutti ebrei e spesso non ci sentiamo al sicuro con Giorgia Meloni al governo, così come in Francia non si sentono al sicuro con la Le Pen che viaggia su percentuali di voto assurde… così come negli Stati Uniti non è possibile che manifestazioni contro l’antisemitismo ospitino suprematisti bianchi”.

Gli attivisti concludono: “Non sosteniamo nessuna forma di resistenza violenta”. Poi, citando le parole del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, precisano: “crediamo però che quello che è accaduto (il 7 ottobre) non avvenga nel vuoto”.

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