NEWS:

Caso Taormina, Cateno De Luca: “Io sindaco-sceriffo? Faccio rispettare le regole”. E intanto si prepara alle europee

Cateno De Luca racconta i primi giorni da sindaco di Taormina: il sindaco di Messina ha preso in gestione il Comune, simbolo del turismo in Sicilia, che si ritrova in totale dissesto finanziario

Pubblicato:20-06-2023 16:25
Ultimo aggiornamento:20-06-2023 18:53

cateno de luca
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

NAPOLI – “Il Comune di Taormina è in dissesto finanziario, è senza dipendenti, soffre per una disorganizzazione complessiva e registra una evasione fiscale che sfiora il 75%: questa è la situazione che ho ereditato il 30 maggio, quando mi sono insediato, e in venti giorni abbiamo aperto tutte le vertenze fondamentali avviando la riorganizzazione del palazzo comunale”. A raccontare i primi giorni da sindaco di Taormina, la ‘perla dello Jonio’ simbolo del turismo in Sicilia, è Cateno De Luca, in una videointervista alla Dire.

“Ho già introdotto la regolarità tributaria per gli assessori, i consiglieri comunali e i dipendenti, che ha già avuto l’effetto di indurre gli altri a pagare e che ci sta facendo incassare grandi risorse – racconta De Luca -. Ho fatto tutto questo perché è impensabile che una città come Taormina debba sopportare il 75% di evasione. Qualcuno mi ha definito ‘sindaco sceriffo’? No, sono una persona che in quel ruolo deve fare rispettare le regole e deve dare servizi, ma per farlo deve anche avere gli strumenti previsti dalla legge”.

E dopo avere sfiorato l’argomento dei rapporti tesi con la Regione sulla vicenda del Teatro Antico (“c’è stato uno scontro ma si sta arrivando a una intesa per avere quelle risorse che Taormina merita perché location di grandi eventi organizzati dalla Regione con il Teatro Antico e noi dobbiamo garantire sicurezza, decoro e gestione dei rifiuti al momento senza un euro mentre altri fanno affari”), De Luca racconta il segreto dei suoi successi elettorali con il movimento Sud chiama nord: dall’Ars, dove accanto a lui ci sono altri sette deputati, alle Politiche, con l’elezione di un deputato e di una senatrice dello scorso anno, fino alle recenti Amministrative di Taormina.


“Le nostre battaglie all’Ars sono state finalizzate ad accelerare la capacità di spesa della Regione, che è fanalino di coda rispetto alle altre. Nell’ultima legge di stabilità abbiamo contribuito, nonostante siamo all’opposizione, a introdurre norme di semplificazione e velocizzazione della spesa. Su otto parlamentari sei siamo sindaci – spiega -, rappresentiamo l’esigenza di un territorio finora soffocato da una visione palermocentrica. Vivo il territorio e mi immedesimo con i suoi problemi e le esigenze, quello che non fa l’attuale politica. I nostri risultati – evidenzia – sono frutto di un lavoro fatto negli anni. La fama di buon amministratore mi ha portato ad essere eletto sindaco anche in altri Comuni (l’ultimo era stato Messina, ndr) e così oggi siamo la prima forza politica in Sicilia. Alle Regionali – conclude De Luca – ho ottenuto 520mila voti da candidato presidente e non ho vinto perché l’election day ha agevolato Schifani. Il segreto? Vivere il territorio, interpretarlo in ogni momento e fare le battaglie. Ho assunto decisioni forti in passato, anche di rottura nei confronti del sistema, perché quando si tratta di difendere le prerogative del territorio non bisogna accettare una visione centralista. Questo porta la gente a immedesimarsi in me”.

LEGGI ANCHE: VIDEO | De Luca: “Armocromia? Se Schlein mi paga la metà io coi colori faccio anche meglio”

LEGGI ANCHE: De Luca contro Fitto sui fondi Ue: “Il Governo sta rapinando il Sud, dacci i soldi”

DE LUCA: IN EUROPA CONTRO DISEGNO CRIMINALE CALDEROLI

Pronti a stringere accordi, ma alle prossime elezioni Europee del 2024 Sud chiama Nord (SCN) pone “alcune condizioni ai nostri interlocutori: non possiamo dialogare con chi ha votato questo disegno criminale sull’autonomia differenziata; poi ho chiesto di essere capolista nei due collegi meridionali, quello di Sicilia-Sardegna e quello che va dalla Campania alla Calabria”, ha spiegato.

“Partiremo dal civismo- osserva- se poi dobbiamo fare matrimoni di interessi con altre forze minori siamo pronti, purchè manteniamo il nostro brand di ‘Sud chiama Nord‘. I nostri interlocutori ci riconoscono come forza ben radicata nel Meridione e si sta arrivando ad un accordo”. Anche per questo “abbiamo chiuso un accordo di ferro con Letizia Moratti, secondo una profezia che si avvera visto che il Sud sta chiamando e il Nord sta rispondendo. Poi abbiamo avuto altre interlocuzioni con Renzi, Calenda. Questo ci potrebbe portare a realizzare un accordo tra forze civiche ed equidistanti dalle attuali posizioni radicate parlamento nazionale”.

A livello più locale, prosegue De Luca, “le nostre battaglie sono finalizzate ad accelerare la capacità di spesa regionale su cui siamo fanalino di coda rispetto alle altre regioni. Il nostro è un gruppo formato principalmente da sindaci, su 8 parlamentari ci sono 6 primi cittadini. Rappresentiamo quindi le esigenze del territorio, finora soffocato da una visione ‘palermocentrica’. È per noi fondamentale che la capacità di spesa sia finalizzata verso strutture che mancano. Il Ponte di Messina? Si evitino cattedrali nel deserto, ricordo che abbiamo ancora ‘le ferrovie dei Borboni’ e per un Ragusa-Trapani servono 13 ore e 40 fermate”, conclude.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it