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Dal Senato sì alla fiducia al dl intercettazioni, ma Renzi non vota e chiede un incontro a Conte

La fiducia al dl Bonafede passa con 156 sì, in aula scontro tra Grasso e Renzi

Pubblicato:20-02-2020 12:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:01
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matteo renzi
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ROMA – Il voto di fiducia al Senato sul dl Intercettazioni ha avuto come esito 156 sì, 118 no e nessun astenuto. Il provvedimento passa ora alla Camera.

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, è però risultato assente al Senato, sia alla prima che alla seconda chiama per il voto di fiducia sul dl Intercettazioni. Di conseguenza, non ha votato la fiducia al governo. Assente anche il neoacquisto di Italia viva, Tommaso Cerno.

Dai tabulati del voto, Matteo Renzi risulta assente al Senato perché in congedo. Tommaso Cerno, invece, risulta semplicemente assente.


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“Noi cerchiamo di ottenere compromessi fino a che sara’ possibile. Poi un chiarimento si imporra’. Mi ero dato un lasso di tempo fino a Pasqua. Forse sono stato troppo morbido. Si pone il tema di un chiarimento”, dice Matteo Renzi in conferenza stampa.

E aggiunge: “Ieri il premier mi ha inviato un gentile messaggio dopo l’intervento mio in Senato. Ho chiesto di vederlo la settimana prossima. La cosa piu’ seria e’ di vederci la settimana prossima di vederci di persona. Se riterra’ utile gli porteremo il testo del decreto, altrimenti glielo invieremo”.

GRASSO: QUESTO E’ VOTO FIDUCIA ANCHE PER BONAFEDE

“Questo non è un testo da votare ‘per carità di patria’. E’ il frutto di un lavoro di tessitura delle diverse esigenze, un lavoro che ha visto questa maggioranza incontrarsi, discutere, arrivare a sintesi. Un lavoro cui hanno contribuito tutti. Delegittimare pubblicamente il decreto per poi votarlo, esprimendo la fiducia a quello stesso governo che nei retroscena dei giornali si dichiara di voler far cadere, è un tipo di politica che non mi piace, che vola basso. Questo voto di fiducia sul decreto Bonafede è, indirettamente, un voto di fiducia anche nei confronti del Ministro della Giustizia, che ha dimostrato di saper ritornare sui suoi passi, riflettere e arrivare a una mediazione, senza affannarsi sulla strada dei ricatti e delle minacce per un titolo in più”. Pietro Grasso, senatore di Leu, attacca Italia Viva durante la dichiarazione di voto sul Decreto intercettazioni.

“Devo amaramente constatare che il battage di queste ultime ventiquattro ore ha oscurato un ottimo lavoro– dice Grasso- Considero questo Decreto come il primo compiuto sforzo per riformare, passo dopo passo, il sistema della giustizia penale del nostro Paese”.

RENZI: NON DECIDE GRASSO SU MOZIONE SFIDUCIA MA ‘DURA LEX’

Per noi il dl intercettazioni non e’ di fiducia a un singolo ministro. Tra le fonti normative non c’e’ ancora Piero Grasso. Le sue valutazioni su cosa e’ mozione di sfiducia individuale a un ministro si trova nel regolamento del Senato, non nella sua testa. In latino si direbbe: dura lex sed lex. Se pero’ vuol vedere cos’e’ una mozione di sfiducia a un ministro non ha che da attendere”. Lo dice Matteo Renzi in conferenza stampa al Senato.

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