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Il Veneto perde un primato in assistenza e la Lega esige il “Var sanitario”: regione “defraudata”

Carroccio furente: per i nostri medici e operatori sanitari è un affronto. "Classifica cambiata, ci dicano perchè".

Pubblicato:05-03-2024 18:32
Ultimo aggiornamento:05-03-2024 18:32

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VENETO – Primo per cure palliative, detronizzato per i Lea. Il Veneto si gusta un nuovo primato, ma se ne vede tolto un altro. E la Lega non gradisce: a “Roma qualcuno ha bisogno del Var sanitario”, dice il capogruppo di Lega-Liga Veneta in Regione Alberto Villanova, a margine del Comitato Lea, riunitosi oggi nella Capitale per per analizzare i dati sulla valutazione finale dei Livelli essenziali d’assistenza erogati dai Servizi sanitari regionali. Quelli appunto che poco tempo fa avevano incoronato il Veneto sulla base di dati anticipati dal ministero della Salute, presentati in audizione al Senato, e riportati da vari quotidiani nazionali. Ora però il Veneto scivola in seconda piazza. “Una nota ministeriale, giunta dopo alcuni giorni, parlava di dati ancora in corso di valutazione, per arrivare poi oggi a scoprire che il Veneto è stato posto in un, ottimo, secondo posto. Ma il primato, di tutt’altro sapore, era stato rivisto”, osserva Villanova.
“Le notizie apparse nelle settimane precedenti– evidenzia Villanova- assegnavano al Veneto una posizione di prestigio, frutto di un grande lavoro da parte di tutti gli operatori del settore. Ora la competizione appare piuttosto falsata. Ora mi attendo che qualcuno spieghi cosa è successo: chi ha comunicato i dati in ritardo? Perché adesso la classifica viene riscritta? E attendo anche che qualcun altro si scusi con il nostro sistema sanitario e i nostri operatori, ovvero coloro che più di chiunque altro sono stati derubati di quanto avrebbero invece meritato”, conclude Villanova.

“UNA ‘MAZZATA’ PER I NOSTRI OPERATORI SANITARI”

“I nostri operatori sanitari, i nostri medici e tutto il nostro sistema sanitario faranno fatica ad accettare quello che appare un affronto. Il Veneto, estremamente puntuale e rigoroso nel comunicare le prestazioni della propria sanità a Roma, con dati corretti, si trova defraudato. Eravamo primi in classifica ieri, e oggi, stranamente, ci ritroviamo secondi”. Anche la consigliera regionale Sonia Brescacin (Lega- Liga), presidente della commissione Sanità in Regione, non lascia correre dopo la sorpresa del Veneto non più primatista dei livelli essenziali di assistenza (Lea).

E ORA QUASI SI INVOCA UN ‘RICONTEGGIO’: “CHIEDIAMO RISPETTO”

“Siamo sempre sul podio, una certificazione d’eccellenza, ma era stato comunicato a Roma, in Senato, un dato differente e la questione diventa ora di principio. Se c’è una classifica, perché deve essere stravolta? I dati nazionali della sanità anticipati a metà febbraio in corso d’analisi da parte del Comitato Lea, presentati in una audizione al Senato e ripresi a mezzo stampa, ci ponevano al vertice nazionale. Qualcuno ha poi ritoccato i valori, andando a riconfigurare gli indici totali delle performance delle varie regioni”, ricostruisce Brescacin. Quel primato iniziale per “il nostro personale medico e tutto il mondo della sanità veneta” significava “un riconoscimento del gran lavoro portato avanti negli ultimi 24 mesi. Una soddisfazione personale e professionale importante. Chiedo ora che venga fatta chiarezza su questa nuova classifica, che vede il Veneto secondo in Italia per performance della propria sanità con gli indici principali in decisa crescita rispetto all’anno precedente. Per noi è comunque una lettura, alla luce delle nuove notizie, penalizzante: i medici veneti meritano rispetto”


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