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Regionali, Volt ottimista in Emilia-Romagna: “Siamo la novità che piace”

Sono di colore viola ma con l'anima green e si rivolgono a "europeisti, progressisti, ambientalisti". Intervista al candidato Gillo Baldazzi, capolista a Bologna, Ferrara e Reggio Emilia

Pubblicato:20-01-2020 13:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:52

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BOLOGNA – Si presentano, in colore viola ma con anima green, come “unica vera novità del panorama politico di queste elezioni” e si rivolgono a “europeisti, progressisti, ambientalisti” chiedendo un voto, domenica prossima, per il “primo movimento spontaneo a raggiungere il risultato di presentare una lista, a sostegno di Stefano Bonaccini, in ogni provincia”. Forte di questo, Volt guarda con ottimismo alla prova delle urne del 26 gennaio in Emilia-Romagna. Mancato l’appuntamento italiano con le europee, le regionali con in palio il governo dell’Emilia-Romagna segnano dunque l’esordio di questo nuovo “partito paneuropeo”. Che vuol guardare lontano: punta ad eleggere almeno un consigliere regionale e, una volta varcata la soglia dell’Assemblea legislativa, è a portare “due misure applicabili a costo zero e che avrebbero un impatto immediato”: l’introduzione nei bandi pubblici di requisiti ambientali-sociali che le imprese che chiedono fondi devono rispettare e l’avvio di tavoli di concertazione scuole-Università-imprese.

Viola is the new green” è il biglietto da visita dei viola di Volt che vantano un rappresentante al parlamento Europeo nei banchi dei Verdi. Punto del programma del partito paneuropeo, è anche lo psicologo di base.

E in un’eventuale ingresso in giunta del Bonaccini bis, Volt ci spera?


Gillo Baldazzi, capolista a Bologna, Ferrara e Reggio Emilia e volto del movimento in Emilia-Romagna, per ora scommette forte solo sul Bonaccini carta vincente del 26 gennaio e promette che, vada come vada, Volt lo si rivedrà ancora: il lavoro impostato è “a lungo termine” e sicuramente vedrà il viola in campo alle prossime amministrative bolognesi. Ma ecco, in questa intervista, ciò che Volt promette, spera e progetta nelle parole dello stesso Baldazzi.

Volt rappresenta una delle novità nel panorama politico nazionale e in Emilia-Romagna in particolare: qual è l’obiettivo per questa tornata alle regionali? A che livello, in termini di voti e di peso percentuale nella coalizione, sistemate l’asticella della vostra soddisfazione?

“Benché siamo strutturati a livello locale (oltre 300 attivisti in tutta la regione) siamo ancora poco conosciuti, il nostro obiettivo iniziale era portare le nostre idee e proposte davanti ai cittadini correndo in almeno cinque circoscrizioni. Una volta raggiunto questo obiettivo lo abbiamo portato a sette circoscrizioni, siamo infine riusciti a raccogliere le firme e presentarci in tutte e nove le province Emiliano-Romagnole. Stiamo alzando costantemente l’asticella e ora eleggere il primo rappresentante Volt è l’obiettivo. È un obiettivo sicuramente ambizioso e non ci siamo mai misurati, ma stiamo dando tutto noi stessi per raggiungerlo”.

Che indicazioni arrivano dalla vostra campagna elettorale, dal contatto che avete con gli elettori: i sondaggi parlano di un testa a testa tra Bonaccini e Borgonzoni, di una partita che si giocherà fino all’ultimo voto… è così anche per voi, o la rappresentazione di questa tornata elettorale non è così?

“Ascoltando le persone anche in questi mesi ci siamo resi conto che il messaggio che noi portiamo è davvero necessario: serve un ritorno all’ascolto, riportare la politica nelle mani dei cittadini. Il successo delle sardine è solo l’ultima delle dimostrazione di una necessità che noi ormai da quasi due anni stiamo portando avanti: quella di una politica partecipata, che riesca ad ascoltare i bisogni e a fornire soluzioni concrete. Non siamo abituati a stare con le mani in mano e sfrutteremo fino all’ultimo momento per fare campagna e lanciare il nostro messaggio elettorale. Molti cittadini sono disillusi e se può esserci occasione affinché la nostra voce arrivi anche a loro, non possiamo sprecarla, ne va del futuro della nostra regione. Uno dei nostri slogan del resto è ‘Un voto alla volta’”. 

Cosa deve fare, o dire, soprattutto Stefano Bonaccini nell’ultima settimana di campagna elettorale? Su cosa deve puntare, quali messaggi è importante lanciare?

“Stefano Bonaccini sta facendo un lavoro eccezionale percorrendo in lungo e in largo tutta la regione. Per il resto il lavoro fatto fino ad ora dal governatore parla per lui, riconoscerlo e farlo riconoscere, come sta facendo, è la strada giusta. E siccome si può sempre migliorare, siamo orgogliosi del programma ambizioso che presentiamo insieme a lui. Un messaggio che ci appartiene molto e che è molto presente nella sua campagna è il guardare al futuro, ‘Un passo avanti’, cercare di costruire insieme un domani'”.

Cosa farà Volt nel rush finale verso il 26 gennaio: come connoterete la vostra campagna elettorale negli ultimi giorni prima del voto?

Baldazzi: Per i partiti nuovi, senza grandi nomi o fondi alle spalle è davvero difficile emergere, stiamo ricevendo un incredibile supporto dalle persone che non conoscendoci in precedenza trovano in noi l’alternativa elettorale che cercavano. In questo senso stiamo sfruttando ogni spazio possibile per esporci, sabato scorso eravamo in piazza Galvani a Bologna per un sit-in in cui hanno preso la parola i capilista delle diverse province, e ospitando i presidenti italiani Federica Vinci e Andi Shehu e la presidente Europea Valerie Sternberg.

Perchè un elettore dell’Emilia-Romagna dovrebbe votare più che per altri per Volt il 26 gennaio: cosa rappresenta, in particolare e in specifico, la vostra presenza nello scenario della politica locale?

“Volt è l’unica vera novità in questa corsa elettorale, siamo un partito europeo, ma con una dimensione al contempo locale, quella famosa Europa delle regioni di cui tanto si parla. Il nostro progetto è a lungo termine e legato al territorio, abbiamo una chiara visione che abbiamo delineato nel nostro programma, costruito insieme ai cittadini e alle associazioni emiliane romagnole”.

Nell’ipotesi che Volt entri in Consiglio regionale nella prossima legislatura, quali saranno i primi due impegni che vi impegnate a portare avanti in Assemblea legislativa?

“Se dovessi scegliere due punti da portare avanti per primi sarebbero l’introduzione nei bandi pubblici di requisiti ambientali e sociali che le imprese riceventi fondi devono rispettare e l’avvio dei tavoli di concertazione tra scuole-Università ed imprese, due misure applicabili a costo zero e che avrebbero un impatto immediato”.

Se Bonaccini vincesse le elezioni del 26 gennaio, Volt chiederà di contribuire alla creazione della sua giunta con un proprio esponente? Lo riterreste un bel segnale, dovuto?

“Il nostro obiettivo è che vengano portate avanti le battaglie che abbiamo indicato e sono state accolte nel programma di Bonaccini, lo faremo da dentro il Consiglio o da fuori se necessario. Saremo lieti di contribuire alla giunta, ma il nostro contributo alla coalizione non è frutto di uno scambio o negoziazione in questo senso. Per cui non lo considererei certamente un atto dovuto'”.

Dopo il test delle regionali in Emilia-Romagna, come proseguirà l’impegno politico di Volt: parteciperete alle elezioni comunali?

“Il nostro è un progetto a lungo termine e di impegno sul territorio, correremo certamente alla comunali bolognesi così come in altri Comuni dove avremo proposte da portare.

Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha ventilato della possibilità di superare il Partito democratico in una nuova realtà politica: se succedesse, Volt sarebbe interessato a farne parte?

“La sfida che attende Zingaretti è sicuramente impegnativa, le dinamiche interne al Pd sono complesse e immagino a volte contorte. Volt non è alla ricerca di una convergenza verso una nuova identità in quanto ne abbiamo una già chiara e di ampio respiro. Il nostro lavoro sarà focalizzato casomai nel farla sempre più conoscere e apprezzare”.

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