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Crowdfunding per raccontare la ‘non’ libertà sessuale dei disabili

Videoinchiesta vuole indagare lacune legge italiana su lovegiver

Pubblicato:19-11-2019 11:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:38
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BOLOGNA – Basta una donazione per dare voce e provare a rendere ‘libera’ la scelta sessuale di tutti, soprattutto delle persone disabili. In Italia infatti, manca ancora una legge che regolamenti la figura dell’assistente alla sessualita’ dei disabili, spesso vista come un tabu’. Da qui nasce ‘La prima volta’, progetto che, attraverso la realizzazione di una video-inchiesta, vuole fare informazione e creare consapevolezza sul tema.

Promossa dal collettivo di giornalisti Lorem Ipsum, l’inchiesta vuole indagare, in 30 minuti, come in Italia i disabili “non siano messi nella condizione di vivere e sviluppare liberamente la loro sessualita’”. In un viaggio che tocchera’ Bologna, Ferrara, Roma e Mestre i giornalisti racconteranno le esperienze dirette di “uomini e donne che arrivano all’eta’ adulta senza aver mai conosciuto il corpo di un’altra persona, e spesso neppure il proprio”. Non solo, ci sono anche casi “piu’ disperati” per cui “genitori abbandonati dallo Stato che, per aiutare i loro figli, arrivano a masturbarli”.

Per dare risalto a queste storie pero’ Lorem Ipsum e’ alla ricerca di 3.500 euro utili alle spese di trasferta da una regione all’altra. Per raggiungere la cifra il collettivo, che ha gia’ realizzato simili approfondimenti su temi sociali, ha lanciato una campagna di crowdfunding sul portale produzionidalbasso.com, alla quale tutti possono liberamente contribuire.


L’idea di Lorem Ipsum quella di “raccontare storie un po’ da tutta Italia, attraverso le testimonianze del fondatore del comitato LoveGiver, Max Ulivieri, degli attivisti dell’associazione Parent Project (Genitori di bambini disabili che da anni si battono per migliorare la qualita’ della vita dei propri figli), del sessuologo dell’Istituto italiano di sessuologia scientifica Fabrizio Quattrini, di un Oeas (Operatore all’emotivita’, all’affettivita’ e alla sessualita’ per persone con disabilita’) e ovviamente dei diretti interessati”.

‘La prima volta’ e’ un titolo “volutamente ambiguo”, spiegano i giornalisti, perche’ il fulcro della ricerca sara’ su tutte le ‘prime volte’ che precedono l’atto sessuale: dalle carezze, agli abbracci, ai baci. “Quel contatto umano che sostanzia proprio il lavoro dell’assistente sessuale alla disabilita’. Troppo spesso, per via di una pessima informazione sul tema, associato o avvicinato alla prostituzione”, aggiunge Lorem Ipsum. Proprio per questo, una sezione del documentario, per il quale ci sono ancora 88 giorni disponibili utili alla raccolta fondi online, mostrera’ da vicino cosa fa un Oeas, qual e’ il suo rapporto con il disabile e come “si cala” all’interno del vuoto legislativo italiano.

Oltre che ad informare, l’inchiesta vuole “provare a spronare lo Stato a garantire il diritto alla sessualita’ a tutti, disabili compresi” e provare a sfatare “quel tabu’ del corpo e l’ossessione per la sua perfezione, che ancora impediscono di immaginare quello di un disabile in un contesto intimo o sessuale”. ‘La prima volta’ risponde anche a due tra i 17 obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’agenza 2030 concordati dall’Organizzazione delle Nazioni unite: salute e benessere e riduzione delle disuguaglianze.

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