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Nardella: “Non si può mettere sullo stesso piano chi si vaccina e chi no”

Il sindaco di Firenze ammette i problemi organizzativi per quanto riguarda il green pass nelle mense

Pubblicato:19-08-2021 12:04
Ultimo aggiornamento:19-08-2021 12:04
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dario nardella
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FIRENZE – Sul green pass obbligatorio nelle mense aziendali o pubbliche “siamo di fronte a problema organizzativo molto serio, ed è giusto non fare discriminazioni“. Tuttavia “non si può mettere sullo stesso piano chi si vaccina e chi no. Altrimenti faremmo un errore”. Ne è convinto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, come spiega intervenendo sul tema ad ‘Agorà’, su Rai 3.

Il principio che sta alla base di questa scelta, continua, “riguarda il diritto della salute e della sicurezza dei lavoratori. Una cosa, quindi, è porsi un problema organizzativo come dicono anche i sindacati, altro è pensare che si possa piegare l’intero sistema produttivo, della pubblica amministrazione, della sanità, della scuola, a chi non si vuole vaccinare”. Per il sindaco, in sostanza, “occorre ragionevolezza: non confondiamo chi non ha il green pass perché ancora è in lista di attesa e il no vax che non ha motivo per rifiutare il vaccino e che mette in difficoltà l’intero ambiente di lavoro in cui opera”. È necessario, conclude, “distinguere le situazioni”, facendo dialogare sindacati e datori di lavoro, “nelle aziende e nel sistema pubblico, per trovare le soluzioni organizzative”.

“FFP2 GRATIS SU BUS, NARDELLA: SU FIRENZE 27.000 STUDENTI”

Mascherine Ffp2 gratis agli studenti che usano i mezzi pubblici per raggiungere la scuola. L’idea lanciata dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, a cui sta lavorando il generale Figliuolo, nella Città metropolitana gigliata riguarderebbe circa 27.000 ragazzi over 14, dei 42.000 totali che frequentano le superiori. Lo spiega lo stesso Nardella intervenendo ad ‘Agorà’, su Rai 3.


La distribuzione, quindi, verrà affidata “al circuito della protezione civile e del provveditorato alla scuola, con il supporto del Comune. La rete già esiste: l’abbiamo sperimentata in tantissimi casi, non solo per la scuola, e credo sia abbastanza strutturata in tutte le città. Sarebbe una soluzione semplice e molto efficace, l’importante è avere i quantitativi di Ffp2 disponibili”, aggiunge.

“Spero che questo sistema possa essere adottato in tutte le città. È chiaro che sono numeri importanti, ma a distanza di tanti mesi credo ci sia la possibilità di un approvvigionamento massiccio da dare gratuitamente agli studenti che usano i mezzi pubblici”, conclude.

“CON LA PANDEMIA GLI ITALIANI SONO TORNATI NELLE CITTÀ D’ARTE”

Con il Covid “gli italiani hanno riscoperto l’Italia. Non potendo andare all’estero, non solo hanno invaso le coste e le montagne, ma sono tornati in gran numero nelle città d’arte. Lo stesso vale per gli europei che non sono andati in Asia, piuttosto che negli Stati Uniti. Ecco, dobbiamo conservare questo patrimonio quando tutto sarà finito” spiega Nardella ad ‘Agorà’, su Rai 3. Si tratta, aggiunge, di “una conquista da tutelare” e da contrapporre al cosiddetto turismo ‘mordi e fuggi’ che “spesso non serve a nulla”.

Con la pandemia, inoltre, “abbiamo capito che la bellezza non è mai scontata“. Per questo “non dobbiamo pensare alle nostre città come dei musei da mettere sotto naftalina, in una teca, ma come dei luoghi viventi. E la sfida per chi le governa è proprio coniugare la tutela della storia con la vita, il contemporaneo, l’evoluzione”. Ad esempio “è necessario investire sull’arte contemporanea. A Firenze dopo l’estate avremo due mostre bellissime di grandi artisti contemporanei: una di Jenny Saville, l’altra di Jeff Koons. Perché città come Firenze, Verona, Roma, Venezia, Napoli, sono state grandi e hanno stupito il mondo quando sono state contemporanee”.

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