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Il sindaco di Firenze contro Sangiuliano: “No a Guardie armate davanti a Uffizi e musei”

Il sindaco di Firenze Dario Nardella dice 'no' alle armi davanti ai luoghi della cultura, a maggior ragione se si dovesse trattare di guardie private

Pubblicato:25-08-2023 16:37
Ultimo aggiornamento:26-08-2023 14:30
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nardella corridoio vasariano
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FIRENZE – Pene adeguate e multe salatissime. Ma le guardie armate davanti ai musei no. È una sorta di contraddizione in termini. Il ragionamento lo fa il sindaco di Firenze “senza alcuna vena polemica e con grande rispetto per il ministro Sangiuliano”. Tuttavia, così, Dario Nardella apre ‘il caso’. La risposta arrivata dallo Stato e dagli Uffizi (la misura delle guardie private armate h24 è stata annunciata ieri dal direttore delle Gallerie, Eike Schmidt) dopo che due giovani tedeschi, in vacanza, hanno vandalizzato il colonnato del Corridoio Vasariano, non piace all’esponente di primo piano dei dem.

Ieri il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha quantificato una spesa di 10 mila euro per ripulire il Corridoio Vasariano, ha annunciato che “a breve sarà concluso un bando che permetterà di dotare tutto il complesso museale, compresa la zona del loggiato Vasariano, di vigilanti armati h24“. Ma per Nardella è sbagliato.

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“NO ALLE ARMI DAVANTI AI LUOGHI DELLA CULTURA”

“Ritengo che mettere le guardie private, armate, davanti ai musei, sia una misura non adeguata né convincente“. Non dovrebbero “mai essere schierate davanti ai luoghi della cultura”, anche perché “ci sono molte alternative più efficaci e non contraddittorie come questa”, spiega ai giornalisti.

“USIAMO LA TECNOLOGIA”

Ci sono tanti strumenti tecnologici che possono aiutarci a tutelare i nostri monumenti e beni culturali all’esterno. Cito un esempio concreto, quello della fontana dell’Ammannati: sul Biancone abbiano una videosorveglianza 24 ore su 24, con agenti che intervengono attraverso altoparlanti nel momento in cui un turista oltrepassa il confine del complesso monumentale”. Inoltre, “le tecnologie oggi ci consentono di intervenire prontamente, anche attraverso fotocellule che possono proteggere gli ambiti circoscritti”.

Peraltro, altra nota che non piace a Nardella, “i soldi pubblici dei contribuenti che si spenderebbero per pagare le guardie private, si potrebbero spendere per mandare più agenti in divisa. Quelli sì che servono alla città per contrastare la criminalità: dallo spaccio, ai furti, alle rapine”. Anche perché, ricorda, “c’è una stazione dei Carabinieri proprio dentro gli Uffizi: allora lì raddoppiamo il contingente dei Carabinieri che fanno, giustamente, il loro lavoro e che ora sono pochi. Se fossero di più potrebbero garantire la sicurezza in tutti gli spazi pubblici”.

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