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Tg Politico Parlamentare, edizione del 18 dicembre 2023

In questa edizione si parla di Conte che chiede il giurì d'onore contro Meloni; di superbonus; di tensioni nei Balcani e delle parole di La Russa sulla Costituzione

Pubblicato:18-12-2023 17:48
Ultimo aggiornamento:18-12-2023 17:50
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tg politico 18 dic
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CONTE CONTRO MELONI: UN GIURÌ D’ONORE SUL MES

Un giurì d’onore che istituisca una commissione speciale chiamata ad accertare il comportamento del governo Conte II sul Mes. Lo chiede proprio l’ex premier Giuseppe Conte che accusa la premier Giorgia Meloni di aver mentito in Parlamento. La presidente del Consiglio, ricorda Conte, “ha sostenuto che il mio governo aveva dato il via libera al Mes nel gennaio 2021, senza mandato parlamentare e con il favore delle tenebre, lo avrebbe fatto quando ormai si era dimesso, con gli scatoloni pronti”. Il leader del Movimento 5 stelle la definisce una “menzogna” della presidente del Consiglio.
L’obiettivo del giurì d’onore è “ristabilire la verità dei fatti e ripristinare l’onore minato dalla presidente Meloni”, spiega Conte che annuncia di aver consegnato la documentazione al presidente della Camera Lorenzo Fontana e di aver avvisato il presidente Mattarella.

MANOVRA, OK DELLA COMMISSIONE SENZA IL SUPERBONUS

Via libera della commissione alla legge di bilancio. Mercoledì la manovra approderà nell’aula del Senato, il voto di fiducia è atteso venerdì. Dopo una maratona notturna sono stati approvati tutti gli emendamenti del governo e dei relatori, ma non è stata presentata alcuna modifica al Superbonus, nonostante il pressing di Forza Italia che aveva chiesto una mini proroga per i condomini. Ritirata la norma sul pensionamento a 72 anni, su base volontaria, per i medici ospedalieri.
Tra le novità, più fondi contro l’Alzheimer e per lo screening di malattie rare e tumori. Approvato anche l’emendamento che destina tutti i 40 milioni del tesoretto per le modifiche parlamentari spettante alle opposizioni per il contrasto alla violenza sulle donne.

L’ALLARME DI MATTARELLA SULLE TENSIONI NEI BALCANI

“E’ fondamentale procedere all’integrazione dei Balcani occidentali, a partire da quei Paesi che hanno da tempo avviato un percorso di riforme per entrare a far parte della famiglia europea”. E’ l’appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al corpo diplomatico accreditato in Italia.
Le tensioni nei Balcani, però, sottolinea il capo dello Stato, “suonano come campanello d’allarme sull’attenzione da rivolgere ai popoli di questa regione. E’ di positivo rilievo – continua Mattarella – che il Consiglio Europeo abbia contemplato la possibilità di avvio dei negoziati per la Bosnia Erzegovina”.


LA RUSSA: “LA COSTITUZIONE SI PUÒ CAMBIARE”

I rischi di una dittatura in Italia non esistono più e quindi la seconda parte della Costituzione, quella sull’ordinamento dei poteri, può essere cambiata. Ignazio La Russa ribadisce il suo sostegno alla riforma della Carta. Durante il tradizionale scambio di auguri natalizi con i giornalisti, il presidente del Senato ricorda che nel programma del centrodestra c’era l’elezione diretta del capo dello Stato. Una modifica, quella, sparita dal disegno di legge Casellati, che prevede invece l’elezione diretta del premier. “È davvero il risultato minimo”, osserva La Russa. Per la seconda carica dello Stato la nostra è una Costituzione “nata dopo la dittatura e dunque preoccupata giustamente di evitare una ripetizione della privazione della libertà”, ma- ragiona- “quel pericolo di allora io non lo vedo e credo che non ci sia”.

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