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“L’Ue assegni il Premio Sakharov ad Assange e riconosca il caso politico”, l’appello della moglie

Stella Moris agli eurodeputati ha denunciato la "persecuzione nel cuore dell'Europa"

Pubblicato:18-10-2022 13:48
Ultimo aggiornamento:18-10-2022 16:36

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ROMA – Contro Julian Assange “è in atto una vera e propria persecuzione politica nel cuore dell’Europa“. Questa la denuncia di Stella Moris, avvocatessa e moglie del fondatore di Wikileaks, dal 2019 rinchiuso nel carcere britannico di Belmarsh, che rischia una condanna a 175 anni di carcere se verrà estradato e processato negli Stati Uniti.

I problemi giudiziari di Assange sono iniziati nel 2010, dopo rivelato migliaia di documenti segreti americani attraverso il portale Wikileaks. Ciò ha permesso la pubblicazione di diverse inchieste da parte dei principali organi di stampa internazionali che hanno rivelato, tra le altre cose, crimini commessi dalle truppe americane nella guerra in Afghanistan e Iraq.

Moris è intervenuta ieri al Parlamento europeo in occasione della presentazione delle candidature del Premio Sakharov per la libertà di pensiero, che verrà conferito domani, 19 ottobre. “Tutto quello che mio marito ha fatto è stato pubblicare la verità sui crimini di guerra commessi da un governo che ora sta
usando il suo potere per punirlo”, ha proseguito l’avvocatessa, in riferimento agli Stati Uniti che hanno chiesto e ottenuto da Londra il via libera all’estradizione del giornalista. Entro la fine del mese i legali di Assange sapranno se è stato accolto il ricorso presentato all’Alta Corte britannica per fermare l’estradizione.


“L’EUROPA IMPEDISCA L’ESTRADIZIONE NEGLI USA”

Moris ha aggiunto: “Le crudeltà che vengono commesse sono contro Julian, la nostra famiglia, i miei figli ma anche contro ognuno di voi. Restare in silenzio significa diventare complici di questa atrocità quindi chiedo a ogni eurodeputato qui presente di sostenere la candidatura di Assange perché è necessario ribadire che si tratta di un caso politico, affinché diventi impossibile per il Regno Unito estradare Assange e per gli Stati Uniti processarlo. Sappiamo tutti che cos’è un processo politico. E sappiamo che- ha concluso Moris-è in atto una vera e propria persecuzione politica nel cuore dell’Europa”.

LA MOBILITAZIONE GLOBALE

Per la liberazione di Julian Assange sabato 15 ottobre si è svolta una maratona globale di 24 ore, a cui hanno aderito con eventi online e in presenza decine di organizzazioni per i diritti umani, testate giornalistiche e intellettuali in un centinaio di città in Italia e nel mondo. A lanciare l’iniziativa sono stati il quotidiano Left e l’agenzia internazionale Pressenza, che in questi giorni chiedono ai cittadini di scrivere un’e-mail alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola affinché sostenga la candidatura di Assange. Oltre al giornalista e attivista australiano, sono stati candidati a ricevere il premio anche la popolazione dell’Ucraina e la commissione Verità della Colombia.

In attesa di conoscere se Assange riceverà il riconoscimento europeo, sabato 22 ottobre Stella Moris si recherò a Berlino al suo posto per ritirare il ‘Premio Weizenbaum per la pace e la responsabilità sociale’, conferitogli “per il suo coraggio, per il suo straordinario lavoro come giornalista e per l’uso ‘creativo’ della tecnologia”.

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