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‘Non estradate Assange’, domani a Roma la manifestazione di Amnesty International

Se il giornalista australiano dovesse essere estradato negli Stati Uniti subirà dure condizioni detentive equivalenti a tortura e rischierà fino a 175 anni di carcere

Pubblicato:16-05-2022 13:32
Ultimo aggiornamento:16-05-2022 13:34
Autore:

Julian Assange
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ROMA – Per ribadire che il giornalismo non è un reato e chiedere che la richiesta di estradizione sia respinta, che le accuse siano annullate e che il giornalista australiano e fondatore della piattaforma Wikileaks Julian Assange non sia estradato, domani 17 maggio a Roma Amnesty International ha convocato una manifestazione di fronte all’ambasciata del Regno Unito. L’appuntamento è alle 17 in piazzale di Porta Pia.

ASSANGE, LE CONSEGUENZE DELL’ESTRADIZIONE

Dopo una serie di pronunce giudiziarie sfavorevoli da parte dei tribunali di Londra, Assange rischia di essere estradato negli Usa, come scrive Amnesty international in una nota, ricordando che è imminente, infatti, la decisione della ministra dell’Interno britannica Priti Patel sulla richiesta di estradizione presentata da Washington. Se la richiesta verrà accettata, si legge ancora, Assange subirà dure condizioni detentive equivalenti a tortura e andrà incontro a un processo per 18 diversi capi d’accusa, con una possibile condanna fino a 175 anni di carcere.

PERICOLOSO PRECEDENTE PER LA LIBERTÀ DI STAMPA

Amnesty osserva che l’estradizione di Assange avrebbe conseguenze devastanti per la libertà di stampa e per l’opinione pubblica, che ha il diritto di sapere cosa fanno i governi in suo nome. Diffondere notizie di pubblico interesse è una pietra angolare della libertà di stampa. Estradare Assange ed esporlo ad accuse di spionaggio per aver pubblicato informazioni riservate rappresenterebbe un pericoloso precedente e costringerebbe i giornalisti di ogni parte del mondo a guardarsi le spalle. Amnesty international avverte inoltre che, se il governo di Londra consentisse a uno stato estero di esercitare giurisdizione extraterritoriale per processare una persona che ha diffuso informazioni dal Regno Unito, altri governi potrebbero sfruttare la stessa strategia giudiziaria per imprigionare giornalisti e mettere il bavaglio alla stampa anche oltre i loro confini statali.


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CHI PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE DI AMNESTY

Alla manifestazione di domani sarà presente Stefania Maurizi, la giornalista italiana che segue dall’inizio la vicenda giudiziaria di Julian Assange. Hanno aderito Articolo 21, Coalizione italiana libertà e diritti civili, Federazione nazionale stampa italiana, Focus on Africa, Free Assange Italia, Ordine dei giornalisti del Lazio, UsigRai e la rete No Bavaglio. Sostengono la campagna di Amnesty International in favore di Julian Assange Ascanio Celestini, Davide Dormino, Elio Germano, Lo Stato Sociale, Lorenzo Lavia, Arianna Mattioli, Daphne Scoccia e Valeria Solarino.

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