Getting your Trinity Audio player ready...
|
ROMA – “Lavoriamo contro la violenza attraverso le competenze della criminologia, sul territorio e al fianco delle Istituzioni e di molte associazioni”. E’ la missione dell’AISPIS (Accademia italiana delle Scienze di Polizia investigativa e scientifica) che Francesca Beneduce, criminologa e direttore scientifico dell’Accademia, ha spiegato all’agenzia Dire, valorizzando il contributo che “i loro professionisti possono dare in termini di proposte, ma anche di azioni di prevenzione” contro la violenza di genere.
“Ci avvaliamo di membri delle Forze dell’ordine e Forze Armate, avvocati ed esperti di sicurezza”, ha sottolineato ancora la criminologa, e “siamo chiamati, spesso dalla società civile, ad occuparci di alcuni temi” che spesso per varie difficoltà poco si esplorano. “Lo scorso 16 gennaio- ha ricordato Beneduce- abbiamo organizzato un convegno sullo stress da lavoro correlato per quanto riguarda l’operato delle Forze Armate”.
L’AISPIS si è fatta anche promotrice di pene piu’ severe per quanto riguarda i reati sui minori. Il pensiero va al caso di Cardito e la criminologa a questo proposito ha ricordato “la presentazione in sala stampa della Camera dei Deputati di una proposta per l’inasprimento delle pene in caso di reati sui minori, presentata appunto dal Dipartimento giustizia dell’Accademia che ha registrato una disponibilità da parte del Garante dell’Infanzia nazionale, quello del Lazio e del Garante nazionale dei detenuti”.
L’Accademia italiana della polizia investigativa e scientifica ha partecipato, venerdi’, presso lo Spazio Europa, ad un incontro con il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani in cui si è fatto il punto sulla situazione italiana.
“Ritornare alle basi culturali dell’Europa e dare una sferzata, sia nella vita politica che in quella economica” e’ il monito che la criminologa ha lanciato sulla questione femminile per superare il gap ancora esistente, nonostante negli ultimi dieci anni l’Italia abbia fatto numerosi passi in avanti. Sulle ultime sentenze, che hanno scatenato un forte dibattito, come il caso Matei, la criminologa ha spiegato: “All’interno dell’AISPIS ci siamo confrontate, anche con la vicepresidente Antonella Cortese, anche lei criminologa, impegnata nelle Istituzioni, che sta portando avanti una battaglia su queste problematiche e- ha concluso Beneduce- possiamo dire che non esiste raptus, né tempesta emotiva. Tanti passi in avanti sono stati fatti, ma stiamo pagando un prezzo alto in termini di valori e di persona. La violenza inaudita di perdere cio’ che si crede sia un possesso- come una moglie o una fidanzata o una madre che non accondiscende ai desiderata dei figli- e’ un punto di non ritorno e non è più accettabile”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it