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Verstappen e gli ordini di scuderia, la Red Bull: “In Brasile errori di squadra”

La scuderia torna sulle polemiche scoppiate dopo il rifiuto dell'olandese di lasciare strada a Perez, in corsa per il secondo posto

Pubblicato:17-11-2022 16:06
Ultimo aggiornamento:17-11-2022 16:06

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ROMA – In Brasile la Red Bull ha commesso “errori come squadra“, mentre Max Verstappen è stato messo “in una situazione compromettente”. La scuderia di Milton Keynes prova a fare chiarezza a proposito della vicenda che ha coinvolto Max Verstappen e il compagno di squadra Sergio ‘Checo’ Perez, nella fase finale del GP del Brasile, a Interlagos. Al centro, il rifiuto dell’olandese campione del mondo in carica di cedere la posizione al compagno di squadra, in piena lotta con Charles Leclerc per conquistare la seconda posizione nella classifica iridata. Verstappen ha tenuto la sesta posizione, con cui ha preceduto Perez, scavalcato da Leclerc in classifica, ora vanti di 1 punto.

Come squadra abbiamo commesso alcuni errori in Brasile– si legge nella nota della Red Bull- Non avevamo previsto la situazione che si è sviluppata all’ultimo giro e non avevamo concordato una strategia per un tale scenario, prima della gara”. La Red Bull ha infatti spiegato che solo all’ultimo “purtroppo, Max è stato informato della richiesta di rinunciare alla posizione senza che tutte le informazioni necessarie fossero trasmesse”.

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Questo, continua la nota, “ha messo Max”, che per il team è sempre stato un giocatore di squadra aperto e leale, “in una situazione compromettente con poco tempo per reagire” e questo “non era nostra intenzione. Dopo la gara Max ha parlato apertamente e onestamente, consentendo a entrambi i piloti di risolvere eventuali problemi o preoccupazioni in sospeso. Il Team accetta il ragionamento di Max, la conversazione è stata una questione personale che rimarrà privata tra il team e non verranno fatti ulteriori commenti”.

Red Bull, invece, non approva quanto successo dopo: “Gli eventi che sono seguiti dal punto di vista dei social media sono completamente inaccettabili. Il comportamento offensivo online nei confronti di Max, Checo, del Team e delle rispettive famiglie è scioccante e triste e purtroppo è qualcosa che noi come sport dobbiamo affrontare con deprimente regolarità- continua la nota- Non c’è posto per questo nelle corse o nella società nel suo complesso e dobbiamo fare ed essere migliori. Alla fine questo è uno sport, siamo qui per correre. Minacce di morte, messaggi di odio, vetriolo verso i membri della famiglia allargata sono deplorevoli. Apprezziamo l’inclusione e vogliamo uno spazio sicuro in cui tutti possano lavorare e godersi il nostro sport. L’abuso deve finire”.

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