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VIDEO | Roccella: “Il problema non sono i figli, vogliamo fermare il mercato della maternità”

"Vogliamo fermare la compravendita della maternità, del corpo femminile": Eugenia Roccella torna a parlare di utero in affitto e famiglie arcobaleno

Pubblicato:17-03-2023 18:03
Ultimo aggiornamento:18-03-2023 15:03

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ROMA – “Il problema non è quello dei figli, che naturalmente noi difendiamo e che vogliamo tutelare in qualunque condizione. Il problema- ha spiegato- è quello della maternità surrogata, ovvero l’utero in affitto, la compravendita della maternità, del corpo femminile, sfruttando una situazione di povertà e, fra l’altro, anche con connotazioni razziste. Voglio ricordare che gli ovociti delle donne di colore valgono più o meno la metà di quelli delle donne bianche. Si tratta quindi- ha concluso l’esponente del Governo- di un mercato che noi vogliamo se non altro frenare, sicuramente contrastare e lo faremo. Su quello non c’è la volontà di non tutelare i bambini, che sono tutti uguali, ma in Italia sono sufficientemente tutelati”. La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Maria Roccella torna sul tema delle famiglie omogenitoriali alla vigilia della grande manifestazione che ci sarà domani, sabato 18 marzo, a Milano. Roccella ha parlato nuovamente del tema a margine dell’Assemblea Generale del Forum delle associazioni familiari, in corso a Roma presso il centro congressi di Eataly.

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“UTERO IN AFFITTO? NESSUNA DONNA LO FA SE NON È NEL BISOGNO”

“Chi ricorre all’utero in affitto, che in Italia è reato, programma un figlio senza un genitore, gli cancella il padre nel migliore dei casi o le due madri, perché quando si ricorre all’utero in affitto in realtà si prendono gli ovociti, sempre comprandoli sul mercato, da una donna che in quel caso deve essere anche una donna che abbia alcune caratteristiche di Dna scelte praticamente su catalogo, che sia bella, alta, bionda… tutte cose che si possono scegliere”. Lo ha affermato la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, a margine dell’Assemblea Generale del Forum delle associazioni familiari, in corso a Roma presso il centro congressi di Eataly.
“Poi- ha concluso l’esponente del Governo- si sceglie la donna che porterà in grembo il bambino, cioè il vero e proprio utero in affitto, e ci sono altre caratteristiche: deve essere una donna che abbia già avuto un figlio e per forza di cose si segue il criterio di mercato, cioè il minor costo. E in genere sono ovviamente persone, donne in condizioni di bisogno, perché nessuna donna fa questo se non è in condizione di bisogno”.


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“SULLA FAMIGLIA ABBIAMO INVESTITO 1 MILIARDO E MEZZO”

Sul tema della denatalità in Italia “è vero che serve sempre di più ma noi abbiamo cominciato con un passo non tanto piccolo, con un passo significativo già nella legge di bilancio. Quindi, appena insediati, pur avendo pochissimo spazio dal punto di vista delle risorse e anche pochissimo tempo abbiamo investito 1 miliardo e mezzo sulla famiglia, una cifra che a mia memoria non ha molti precedenti e questo l’abbiamo fatto in condizioni di difficoltà e di insediamento appena avvenuto”. Lo ha affermato la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, a margine dell’Assemblea Generale del Forum delle associazioni familiari, in corso a Roma presso il centro congressi di Eataly.
“Certamente andremo avanti- ha concluso l’esponente del Governo- adesso si tratta anche di difendere l’assegno unico, perché il provvedimento ha qualche problema con l’Unione Europea e quindi si tratta eventualmente di difenderlo, di correggerlo, di implementare le risorse impegnate sulla famiglia e anche nella riforma fiscale abbiamo inserito il criterio della famiglia come il primo fra i criteri su cui dobbiamo impegnarci”.

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