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La ministra Roccella: “L’utero in affitto non va legittimato”

Le dichiarazioni della ministra seguono le decisioni del prefetto di Milano che ha detto al sindaco di sospendere le trascrizioni dei figli delle coppie gay e la bocciatura in Senato della proposta di regolamento europea sul certificato di filiazione

Pubblicato:16-03-2023 11:59
Ultimo aggiornamento:16-03-2023 19:25

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ROMA – “I bambini di coppie di uomini omosessuali nascono con l’utero in affitto. La questione è se vogliamo legittimarlo oppure no“. Continua la battaglia su utero in affitto e omogenitorialità: a parlare, in un’intervista al Corriere della Sera, è la ministra per la Famiglia e la Natalità, Eugenia Roccella che dice: “La maternità surrogata la preferisco chiamare utero in affitto perché è più chiaro che c’è una compravendita della genitorialità, un vero e proprio mercato”.

Le dichiarazioni della ministra seguono le decisioni del prefetto di Milano che ha detto al sindaco di sospendere le trascrizioni dei figli delle coppie gay e la bocciatura in Senato della proposta di regolamento europea sul certificato di filiazione, cioè di dare la possibilità di essere riconosciuti come genitori a coloro che hanno avuto figli in qualsiasi stato europeo diverso dal proprio.

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La ministra è stata duramente criticata: “Non è un problema di omosessuali o eterosessuali, è molto sbagliato pensare che chi è contro questo mercato voglia colpire gli omosessuali, vorrei che non si confondessero proprio le due cose: l’utero in affitto e l’orientamento”. Perchè la battaglia della Roccella è proprio contro la pratica dell’utero in affitto che vorrebbe diventasse un “reato universale“. Con l’utero in affitto “vengono negati due genitori (la donna che vende l’ ovocita e quella affitta l’utero). Ormai per tutto questo abbiamo smarrito alcuni termini. La parola mamma non si può più dire“. Una parola alla quale la ministra è “affezionata”, dice.

E sulle adozioni da parte delle coppie gay? “Abbiamo un grande problema, sono pochissimi i bambini adottabili. Anche con le adozioni internazionali questo problema si è acuito e vengono privilegiate alcune situazioni: la legge sulle adozioni prevede una serie di condizioni e, chiaramente, il migliore interesse per il bambino. I bambini si affidano alle famiglie che hanno requisiti richiesti“. Cioè una mamma e un papà? “Si riserva al bambino la garanzia di maggiore stabilità e di migliore accoglienza familiare possibile”.

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