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Etiopia, il blogger Hailu: “In gioco il futuro del Corno D’Africa”

Befeqadu Hailu Techanie, ex prigioniero politico, scrittore e blogger sottolinea che il conflitto è conseguenza di errori commessi da entrambe le parti

Pubblicato:16-11-2020 12:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:14

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ROMA – Se l’offensiva del governo di Addis Abeba contro i “ribelli” del Tigray non dovesse avere successo l’Etiopia potrebbe “disintegrarsi”, con conseguenze difficili da prevedere per l’intera regione del Corno d’Africa: così all’agenzia Dire Befeqadu Hailu Techanie, ex prigioniero politico, scrittore e blogger.

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L’intervista si tiene dopo 13 giorni di combattimenti tra l’esercito federale e le unità di Macallè fedeli al Fronte di liberazione del popolo tigrino (Tplf). Secondo Hailu, “in Etiopia è diffuso il timore che se il governo del Tigray riuscirà a resistere all’offensiva militare, l’esecutivo federale non potrà reggere e si avvierà un processo di disintegrazione“.


Il blogger sottolinea che il conflitto è conseguenza di errori commessi da entrambe le parti. Secondo Hailu, “il primo ministro Abiy Ahmed ha sbagliato a mettere ai margini i capi del Tplf”. Responsabilità gravano però anche sui dirigenti di Macallè, a partire dal presidente regionale Debretsion Gebremichael. “Il Tplf non ha mai accettato di aver perso potere e si è reso responsabile del primo assalto a una base settentrionale delle Forze nazionali di difesa” dice Hailu. “Di fronte a un crimine di questo tipo nessun leader se ne sarebbe rimasto fermo e tranquillo”.

In carica dal 2018, insignito del Premio Nobel per la pace per l’accordo di “riconciliazione” siglato con l’Eritrea, Abiy Ahmed è il primo capo di governo etiope originario della comunità oromo. Storicamente, prima e dopo la caduta del governo socialista del Derg e dell’indipendenza di Asmara all’inizio degli anni Novanta, i tigrini avevano avuto un ruolo di primo piano nelle decisioni politiche a livello nazionale.

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