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Sistema Montante, Mondani: “Giornalismo non sia muto, è ora che la FNSI agisca”

L'appello del giornalista di Report affinché, sul caso dell'apostolo dell'Antimafia, la stampa "non faccia finta di niente"

Pubblicato:16-10-2020 11:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:04
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ROMA – “L’ordine nazionale dei giornalisti, le strutture di rappresentanza della categoria sono corrive con il potere. Sono una porzione del sistema di potere. Ed è, dunque, impossibile che possano emendarsi. È l’ora di svegliarsi. Di fare in modo che la Federazione Nazionale della Stampa Italiana faccia qualcosa affinché il caso Montante non rimanga lettera morta”. È l’appello, che suona da sveglia, lanciato ieri sera da Paolo Mondani, giornalista di Report, intervenuto al format in streaming “30 Minuti Con…” dell’associazione “Memoria e Futuro”. Mondani ha commentato il grave silenzio del mondo del giornalismo sulla rete criminale intessuta da Antonello Montante. L’ex numero uno di Confindustria Sicilia e vicepresidente nazionale con delega alla legalità degli industriali italiani condannato a 14 anni per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo di sistema e indagato per associazione mafiosa. Ha collezionato dossier sulla vita privata dei suoi avversari imprenditori, ha creato una rete di spionaggio per condizionare politica, forze dell’ordine e giornalismo. Proprio nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura di Caltanissetta, un intero capitolo è dedicato ai giornalisti genuflessi al sistema messo in piedi da Montante. Ci sono nomi e cognomi. Cronisti che chiedono favori o raccomandazioni. Eppure l’Ordine dei giornalisti di Sicilia non ha mosso un dito. “Onestamente un atto sanzionatorio mi avrebbe lasciato un po’ freddo perché si tratta di un semplice pezzo di carta. Anche se avrebbe fatto bene”, ha detto Mondani. “Ma non c’è stato neppure quello. Mi sarei aspettato – ha aggiunto – magari un dibattito pubblico, fare del tema una questione culturale. Invece nessuno ha fatto niente come se non fosse successo nulla. Neanche la Federazione Nazionale della Stampa (FNSI, ndr) e i sindacati hanno fatto qualcosa. E avrebbero dovuto”. Ma come spezzare questo legame, sempre più stretto, tra il potere – che spesso cavalca un’antimafia fasulla – e l’informazione? “Possiamo uscire – ha detto Mondani – da questa situazione solo se gruppi di giornalisti indipendenti fondano iniziative nuove. Bisogna coltivare l’indipendenza in maniera assoluta, fare a spallate e unirsi. Creare iniziative collettive anche su carta stampata. Che sia di qualità”.

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