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FIRENZE – Ha chiesto aiuto per ritrovare la sua bambina e si è detto convinto che i suoi problemi non siano legati alla sparizione della bambina, così come non c’entrino nemmeno i problemi legati alle stanze: rapire una bambina è che ai suoi occhi un gesto sproporzionato rispetto a dei litigi sulle stanze all’ex hotel Astor di Firenze, l’edificio occupato in cui la famiglia vive. Così ha parlato, ieri sera intervistato da Chi l’ha visto, Miguel Angel Romero, il padre di Kata, la bimba scomparsa a Firenze.
L’uomo è uscito ieri dal carcere di Sollicciano dopo che la custodia cautelare è stata ridotta all’obbligo di firma. “Aiutatemi a cercare la mia bambina in qualsiasi modo, chiamandoci, facendoci sapere qualcosa”, dando “una speranza. Sono già passati cinque giorni e non so niente, nulla. La polizia, i Carabinieri non ci dicono nulla“. E ancora: “I miei problemi qua? Non penso sia questa cosa”, risponde alle domande. “Non posso credere che, per un problema semplice, portino via una bambina“.
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All’ex Astor, spiega il padre di Kata, “abbiamo comprato questa stanza e siamo stati qui. Poi abbiamo comprato una stanza “per i miei genitori e per mio cognato”. Tre in tutto. Ma pagate l’affitto? “No, abbiamo pagato solo una volta. Hanno fatto un rapimento, non so, per estorsione? Davvero, non lo so”.
Vi hanno chiesto dei soldi, c’è stata una richiesta di riscatto? “No. L’ho detto a tutti: faccio tutto il possibile per aiutare i Carabinieri”, anche perché chi l’ha presa “ha pianificato tutto“, visto che sono diverse le vie di fuga, dice, anche se non ha dei sospetti su una persona in particolare.
Interviene anche la mamma, che lancia un nuovo appello: “Non importa il motivo, il perché abbiano preso mia figlia, ma lasciatela andare. Dove volete voi, in un parco, in una chiesa. Sono cinque giorni che non la vedo, non la sento, per favore lasciatela andare. Vi prego”, dice piangendo, dopo che oggi ha avuto un altro malore e che, durante la diretta, si sia allontanata perché molto provata.
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