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Scomparsa Michele Cilli, da criminologo appello ai due arrestati: ‘diteci che fine ha fatto’

Spoletti: andare avanti senza sapere dove sia un figlio è il dolore più atroce che una madre può provare

Pubblicato:14-10-2022 16:22
Ultimo aggiornamento:14-10-2022 16:22
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BARI – “Siamo con l’anima in pezzi da nove mesi. Continuare a vivere, ad andare avanti senza sapere dove sia un figlio è il dolore più atroce che una madre può provare. Se ne avessi la possibilità, vorrei guardare negli occhi i due che sono in carcere. Fare appello alle loro coscienze, di uomini e di padri: diteci che fine ha fatto Michele“. Lo dichiara alla Dire, Gianni Spoletti criminologo ingaggiato dalla famiglia di Michele Cilli, l’uomo di 24 anni di cui si sono perse le tracce nella notte tra il 15 e il 16 gennaio scorso dopo che, a Barletta, aveva partecipato alla festa di compleanno di un amico.

IN CARCERE DUE 34ENNI. A PROCESSO IL 18 NOVEMBRE

Per la sua scomparsa sono in carcere due persone che andranno a processo il prossimo 18 novembre. Si tratta di due 34enni di Barletta: Dario Sarcina e Cosimo Damiano Borraccino. Sono accusati di omicidio volontario (il primo) e in concorso per soppressione di cadavere. Indefinito il movente dell’assassinio del 24enne. Forse è da ricercare in precedenti dissapori che avevano portato uno dei due arrestati a minacciare la vittima negli anni scorsi.

CRIMINOLOGO: CASTELLO ACCUSATORIO SOLIDO E CHIARO

“Il castello accusatorio è solido, chiaro”, continua Spoletti. Secondo quanto emerso il 24enne si sarebbe allontanato a bordo dell’auto di Sarcina (che ha precedenti per rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale) dopo aver festeggiato il compleanno di un amico in un bar della città. Il percorso è stato ricostruito in modo dettagliato e consente agli investigatori di dirsi certi che quell’auto è entrata in un garage dopo aver percorso il lungomare Mennea. Un box in cui resterà ferma per una ventina di minuti e da cui uscirà senza più Michele Cilli a bordo per poi, fermarsi per qualche minuto con qualcuno come per prendere accordi. Quel qualcuno sarebbe Borraccino che ha raggiunto lo stesso garage da cui è corso via per poi tornarci in auto ma non prima di aver riempito una tanica di carburante in una stazione di servizio. I due 34enni sono stati identificati dagli abiti indossati.


SPOLETTI: SU CASO CILLI FIDUCIOSO IN ULTERIORI ESAMI DELLA SCIENTIFICA

“Mi chiedo come fa, un papà poco più che trentenne ad accettare il rischio di 25 anni di carcere. Come fa ad accettare di non veder crescere i suoi figli”, prosegue il criminologo in riferimento a Borraccino. Spoletti, che ha partecipato “alle complesse e articolate indagini coordinate dalla procura di Trani”, si dice fiducioso anche degli ulteriori esiti degli esami condotti dalla polizia scientifica su quanto prelevato a casa di Cilli qualche settimana fa.

SU AUTO SARCINA ‘FORMAZIONI PILIFERE E TRACCE EMATICHE’

Dagli accertamenti compiuti sull’auto di Sarcina era già stata riscontrata la presenza di “formazioni pilifere, presunte sostanze vegetali, biologiche e soprattutto sostanze ematiche sul clacson e in altri punti dell’abitacolo”. “Potrebbero esserci delle novità però in questo momento non è dato sapersi – aggiunge Spoletti- e se ci saranno novità emergeranno durante il processo. Ma ciò che vogliamo – conclude – è solo sapere dov’è Michele per dare a una madre, una sorella e una fidanzata un corpo su cui piangere”.

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