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Whirlpool rifiuta la cassa integrazione e avvia i licenziamenti

È quanto si apprende da fonti sindacali, al tavolo in videoconferenza al Mise presieduto dalla viceministra Alessandra Todde

Pubblicato:14-07-2021 11:46
Ultimo aggiornamento:14-07-2021 18:18

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ROMA – “Dopo lunga riflessione abbiamo deciso di avviare la procedura di licenziamento collettivo”. È quanto avrebbe detto Luigi La Morgia a nome della Whirlpool, a quanto si apprende da fonti sindacali, al tavolo in videoconferenza al Mise presieduto dalla viceministra Alessandra Todde, escludendo così il ricorso alla cassa integrazione messa a disposizione del governo per evitare i licenziamenti.

L’incontro, convocato alle 10.30, è iniziato con ritardo perché Todde ha avuto un confronto ristretto con azienda e sindacati. La Morgia dice di essere consapevole “della scelta, siamo il più grande investitore e produttore di elettrodomestici in Italia”. La procedura dei licenziamenti “non deve essere una pregiudiziale- precisa – per l’individuazione di una alternativa” e di un nuovo soggetto “industriale”.

TODDE: “INDISPENSABILE CHE AZIENDA ACCETTI LA PROROGA DELLA CASSA INTEGRAZIONE”

“Ripercorro anche io alcuni passaggi importanti. In questi mesi ho portato al tavolo una discontinuità importante, i sindacati hanno comunicato di essere pronti a considerare la possibilità della chiusura dello stabilimento da parte di Whirlpool, cosa che in passato non era mai avvenuta. Proprio per questo si è chiesto all’azienda di accettare la proroga della cig di ulteriori 13 settimane, cosa che non significa allungare il brodo, ma dare la possibilità ad un percorso di rilancio, portato avanti da noi e Invitalia, di prendere forma, con un piano industriale alternativo e solido, fondamentale per non impoverire ulteriormente il territorio di Napoli garantendo la salvaguardia occupazionale”. Lo dichiara la viceministra al Mise Alessandra Todde secondo quanto si apprende da fonti presenti al tavolo.


RAPPA (FIOM): “RISPOSTA DEI LAVORATORI SARÀ ESEMPLARE

Todde continua: “Abbiamo bisogno di tempo per irrobustire il percorso di reindustrializzazione, su cui stiamo lavorando quotidianamente. Quindi per l’azienda accettare la proroga della Cig, rinviando l’avvio della procedura di licenziamento, è una scelta che non pesa minimamente. Mentre per i lavoratori, per la città di Napoli e per il piano di rilancio su cui stiamo lavorando, fare questa scelta è assolutamente indispensabile”. 

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