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Alla Festa del Cinema di Roma ‘Il colibrì’, Favino: “Interpreto una mascolinità mai raccontata”

Film tratto da veronesi dal 14 ottobre in sala

Pubblicato:13-10-2022 18:44
Ultimo aggiornamento:14-10-2022 11:42

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ROMA – ‘Il Colibrì’ di Francesca Archibugi apre la 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma, in programma fino al 23 ottobre, sotto il segno della ricerca della felicità, della sopravvivenza, dell’amore (soprattutto quello non consumato), dei legami spezzati, della resilienza e della metafora del colibrì: con il suo battito veloce delle ali resta sospeso in aria sfiorando appena i petali, senza mai appoggiarsi. E così anche il protagonista Marco Carrera, interpretato da Pierfrancesco Favino, per resistere alle difficoltà che si susseguono dal momento in cui riceve la visita dello psicoanalista della moglie, Daniele Carradori (Nanni Moretti). E così parte questa drammatica e speranzosa storia che si sviluppa su più piani temporali attraversando decenni vissuti dal protagonista, animati da una ordinaria e agiata quotidianità e da eventi che lo hanno reso resiliente: la spensieratezza della giovinezza negli Anni 70 interrotta dalla morte della sorella (Fotinì Peluso), il dramma della separazione dalla moglie Marina, (Kasia Smutniak), il rapporto viscerale con la figlia Adele (Benedetta Porcaroli), una serie di dolorosi lutti e l’amore di sempre e non consumato con Luisa (Berénice Bejo).

“Quello che più mi è piaciuto di questo personaggio è il tipo mascolinità, che non viene quasi mai raccontata. È un uomo circondato da donne, proprio come capita a me nella vita di tutti i giorni, e con una mascolinità che non ruota attorno all’ossessione della sessualità”, ha raccontato Favino in conferenza.

“In questo film c’è anche un altro aspetto che vedo poco: questa è una delle rare occasioni in cui la borghesia non viene giudicata”, ha aggiunto l’attore raccontando Marco Carrera ne ‘Il Colibrì’, ispirato all’omonimo libro di Sandro Veronesi (Premio Strega 2020) e in arrivo al cinema il 14 ottobre con 01 Distribution. Per riuscire a vedere presente e futuro – ha proseguito ancora Favino – ci aggrappiamo a poche cose per cui vale la pena vivere. Questo lo stiamo facendo soprattutto dopo gli ultimi due anni che abbiamo vissuto (pandemia, ndr). Chi vedrà questo film in sala spero che possa sentirsi meno solo“.


Prodotto da Domenico Procacci, nel cast anche Laura Morante, Massimo Ceccherini e Marco Mengoni. L’artista accompagna i titoli di coda con ‘Caro amore lontanissimo, un brano inedito di Sergio Endrigo e Riccardo Sinigallia che Claudia Endrigo, figlia del grande cantautore, ha voluto affidare unicamente alla voce di Mengoni. “Sono onorato di essere entrato a far parte de ‘Il Colibrì’ con questo pezzo. Mi sono avvicinato a questo brano in punta di piedi, dopo che Claudia me lo ha donato qualche anno fa. Il film è bellissimo, ho pianto come un bambino”, ha detto il cantante.

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