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VIDEO | Giallini è ‘Il principe di Roma’, ‘Scrooge’ tra i fantasmi della Capitale nell’800

L'attore è il protagonista del film 'Il principe di Roma', di Edoardo Falcone presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Gran Public

Pubblicato:15-10-2022 23:26
Ultimo aggiornamento:17-11-2022 11:55

MARCO-GIALLINI
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ROMA – Arriva oggi, 17 novembre, nelle sale ‘Il principe di Roma’, commedia ambientata nella Roma papalina dell’800 con Marco Giallini come protagonista. Dietro la macchina da presa Edoardo Falcone.

Il film è il frutto di un sodalizio rodato tra i due (è il terzo film che realizzano insieme) e si regge sull’eterogeneità della coppia. Un regista iperattento a ogni minimo dettaglio e un attore dalla comicità dilagante davanti e dietro la macchina da presa. “Credo ci sia dell’autolesionismo nel  continuare a fare film con Giallini. A me piace creare un rapporto umano con i miei attori. A parte con Marco. Tu vieni per i soldi no?”, ha dichiarato Falcone scherzando con l’attore durante la presentazione del film alla Festa del Cinema di Roma.

IL PRINCIPE DI ROMA, UN CANTO DI NATALE NELLA ROMA PAPALINA

Falcone, insieme a Marco Martani e Paolo Costella, firma anche la sceneggiatura de ‘Il principe di Roma’: una ironica (e a tratti commovente) rivisitazione del Canto di Natale di Dickens, ambientata nella Roma del 1829. Ad ispirarlo il cinema di Luigi Magni di cui nel film si respirano le atmosfere.


IL PRINCIPE DI ROMA, DI COSA PARLA

Protagonista de ‘Il principe di Roma’ è Bartolomeo Proietti, un ‘Ebenezer Scrooge trasteverino’ ricco e avido (interpretato da Giallini), che desidera diventare nobile più di ogni altra cosa. Per raggiungere il suo obiettivo stringe quindi un accordo con il principe Accoramboni (Sergio Rubini): sposerà sua figlia ed erediterà il titolo. Il denaro però viene smarrito e per recuperarlo Bartolomeo arriva a mettersi in contatto con il mondo dei morti. Inizierà così un viaggio inaspettato. A fargli da guida e a cercare di redimerlo ci penseranno le ombre di tre celebri personaggi della storia capitolina: quella di Beatrice Cenci (Denise Tantucci), di Giordano Bruno (Filippo Timi) e di Papa Borgia (Giuseppe Battiston). Quest’ultimo in conferenza ha dichiarato: “Il fantasma di Papa Borgia vorrei che apparisse a tutti quelli che non sono andati a votare. Quelli che hanno votato se lo trovano all’inferno”. “Interpretando questo personaggio si è avverato un sogno e un incubo- ha proseguito Battiston-, da piccolo sognavo di essere Papa. L’incubo è stato tagliarmi la barba. Secondo mia moglie perdo anni ma anche molti neuroni senza”.

GIALLINI: “SORDI E DICKENS? NO, NESSUNA ISPIRAZIONE”

La Roma papalina non può che portare alla mente il Marchese del Grillo, ma Giallini prende le distanze. “No non mi sono ispirato a lui. Sordi è un romano, ma ce ne sono tanti. Poi, o sei romano o sei di Viterbo“, ha dichiarato scherzando. Quindi ricordando i giorni sul set ha aggiunto: “È stato un momento un po’ cosi, c’era ancora il Covid. Tutti con le mascherine. È stata dura girare un film in costume. Non mi sono preparato eccessivamente. Non mi sono ispirato al personaggio di Dickens, ho seguito le indicazioni di Falcone”.

GIALLINI: “IO PRINCIPE DI ROMA? NO, LA CITTÀ NON C’È PIÙ”

Io principe di Roma adesso? No, io Roma non la vedo più. Magari qualcuno la vede. Io vedo solo tanta gente, che è diverso“, commenta ai microfoni della Dire Giallini, che sul tappeto rosso della kermesse si fa serio quando gli si chiede un commento sulla Capitale.

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