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‘WAR – La guerra desiderata’, Edoardo Leo e Miriam Leone nel film profetico di Zanasi

La commedia distopica è stata presentata alla Festa del Cinema di Roma. Nel cast anche Giuseppe Battiston e Stefano Fresi

Pubblicato:17-10-2022 17:18
Ultimo aggiornamento:10-11-2022 16:38

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ROMA – Una guerra nel centro dell’Europa da otto mesi non è più un’assurdità, ma una triste realtà. Tre anni fa però in pochi avrebbero immaginato qualcosa del genere. Tra questi c’è Gianni Zanasi, regista del film ‘WAR – La guerra desiderata’, presentato lo scorso ottobre alla Festa del Cinema di Roma. La pellicola, scritta nel 2019, è una commedia distopica che racconta lo scoppio di un conflitto bellico tra Spagna e Italia, a causa di un incidente diplomatico.

“La guerra in Ucraina mi ha fatto un bruttissimo effetto. Il cinema dovrebbe aggredire la realtà non il contrario. Io non prevedo il futuro, è il futuro che sta andando all’indietro. È un orrore ciò che sta succedendo, ma il film parla di altro. Ogni paese segue una deriva di ricerca identitaria isterica. Nel film la guerra crea un senso di urgenza nella vita delle persone. Non c’è più tempo per un aperitivo, per la spa o per la partita della Champions. C’è solo il tempo per ‘sei amico o nemico? Mi ami o non mi ami?’. È una febbre. Si sente la vita finalmente, come si desiderava da tempo.  Finalmente le persone riescono a esprimere ciò che avevano dentro, ed esce tutto. È questa la guerra desiderata”.

Protagonisti della pellicola, al cinema dal 10 novembre, sono Tom (Edoardo Leo), un laureato in lingue romanze che alleva vongole, e Lea (Miriam Leone) la figlia di un ex colonnello dell’Esercito, ora sottosegretario alla Difesa. Lui suo malgrado, ha dovuto sostituire il fratello nell’attività di famiglia e, carico di risentimento per le ingiustizie subite, è in lotta con la mafia del settore. Lei è terapeuta in una Asl, lavoro di cui va fiera perché ottenuto senza la raccomandazione del padre. La strana coppia si conosce per caso e subito tra i due non scorre buon sangue. Il destino però li farà rincontrare e questa volta saranno costretti a unire le forze, perché nelle loro mani c’è il destino dell’Italia.


Nel mentre la violenza esplode per le strade della Capitale, tanto che per sopravvivere è necessario trovare degli alleati. Così Tom finisce per entrare a far parte di un gruppo di paramilitari esaltati, guidati da Mauro, un ex barista che per la prima volta nella vita ora si sente utile. A interpretarlo un esilarante e adrenalitico, Giuseppe Battiston, che incarna il malcontento di molti. “Lavoriamo come st…i e non guadagnamo un c…o. Le cose migliori le abbiamo fatte sempre dopo una guerra. Guarda come ci hanno ridotti 70 anni di pace”, dichiara il suo personaggio in un monologo che incarna l’essenza stessa del film.

“In Mauro si sente un’urgenza di riscatto. La frustrazione derivante da 70 anni di pace, che uniforma tutti gli animi– ha dichiarato Battiston in conferenza stampa all’Auditorium Parco della Musica di Roma-. Mauro finalmente realizza il suo sogno di appartenere a qualcosa. È una coscienza fragile che non sa a cui appigliarsi, così si guarda intorno e prende un fucile, diventando altro da sè”.

“Il mio personaggio- ha spiegato- è una somma di tante figure che popolano la nostra realtà. Non le giudico, come non faccio con Mauro. Ha solo bisogno di essere amato, ma non lo sa. Rappresenta un inaridimento della sua persona”.

Aridità che si estende all’intera società. “La coscienza critica? In Italia l’abbiamo sepolta da tempo. C’é un lento deteriorarsi”, ha commentato Leo. “Il titolo del film è ovviamente paradossale. I personaggi vivono un conflitto interiore talmente forte, una solitudine, che l’incombenza della guerra che arriva li porta a ragionare su stessi– ha dichiarato Leo sul tappeto rosso ai microfoni della Dire-. È un po come ‘American Beauty’ che racconta in realtà la bruttezza delle famiglie americane. Qui succede la stessa cosa”.

Nel ricco cast del film figurano anche Paolo Briguglia, Carlotta Natoli e Stefano Fresi. Quest’ultimo interpreta un uomo macchiato da una grave colpa, che cercherà di espiare aiutando la protagonista Lea. “È stato un film che poi abbiamo scoperto essere lungimirante. Credo che spiazzerà tutti. Io faccio un piccolo personaggio che però dà la cifra stilistica di Zanasi. Questo suo trattare con leggerezza anche cose molto molto gravi- ha dichiarato Fresi sul tappeto rosso della Festa del Cinema di Roma- Fermare la guerra è un riscatto per il mio personaggio. È stato motivo di orgoglio.

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