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Scamarcio alla Festa del Cinema: “Il mio Caravaggio come Elvis”

Il film 'L'Ombra di Caravaggio', diretto da Michele Placido, presentato alla kermesse di Roma. Nel cast anche Isabelle Hupper, Louis Garrel e Micaela Ramazzotti

Pubblicato:18-10-2022 17:25
Ultimo aggiornamento:03-11-2022 16:20

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ROMA – Rissoso, lussurioso, blasfemo. Ma anche credente, sensibile, talentuso. Idolatrato come una pop star dell’epoca e altrettanto odiato da quanti non capivano la sua arte, che precorreva i tempi e abbatteva il muro tra sacro e profano. Chi era Michelangelo Merisi?

Michele Placido prova a rispondere a questa domanda con ‘L’Ombra di Caravaggio’, film in uscita nelle sale il 3 novembre, di cui è sceneggiatore, regista e interprete. A prestare il volto al grande artista del ‘600 è Riccardo Scamarcio, affiancato da un cast di tutto rispetto, in cui figurano Isabelle Hupper, Louis Garrel e Micaela Ramazzotti. “Quando Michele Placido mi ha parlato del film di Caravaggio aveva un’energia negli occhi, una febbre, un’urgenza che mi ha trasferito, e ho pensato che questo personaggio era come Elvis Presley– ha dichiarato Scamarcio durante la presentazione del film alla Festa del Cinema di Roma-. Il mio riferimento è stato lui. Ho pensato a un ragazzo di provincia (cosa che abbiamo in comune), con una grande passione, un grande talento e un grande rigore nei confronti della pittura. All’epoca la pittura era il manistream dello show business. I quadri erano potentissimi perché parlavano all’inconscio delle persone e quindi le condizionavano”.

Il film, costato 14 milioni di euro, è il risultato di quattro anni di lavoro, ma in realtà affonda le radici in un passato lontano. L’amore per Caravaggio, ha raccontato Placido, è nato nel ’68, negli anni in cui “partecipavo alle manifestazioni contro la guerra del Vietnam, e Che Guevara ci dava il coraggio di lottare. Era un periodo formativo per noi. Si chiacchierava a Campo de’ Fiori. Lì conobbi Caravaggio e sognai di scrivere un testo teatrale in cui incontrava Giordano Bruno”. Sogno che poi ha realizzato con questo film dove a vestire i panni del filosofo è Gianfranco Gallo.


L’OMBRA DI CARAVAGGIO, DI COSA PARLA

L’Ombra del titolo invece è un investigatore (Louis Garrel), un prete assoldato da Papa Paolo V per indagare sul passato dell’artista. Dal suo rapporto dipenderà la decisione del Pontefice di concedere o meno la grazia a Caravaggio, macchiatosi di omicidio e per questo condannato a morte. “L’Ombra è un fascista. Il fascismo nasce dalla paura e dal conformismo. Ho cercato cosa di fascista avevo dentro di me e ho recitato così. Ho trovato molto”, ha dichiarato Garrel.

PLACIDO: “LA CURIA NON CI HA DATO IL PERMESSO DI GIRARE NELLE CHIESE DI ROMA”

Il film è un viaggio nel tempo, dagli esordi a Roma alla fuga a Napoli, dopo la condanna a morte, in cui vediamo nascere le opere più celebri di Caravaggio. A proposito di Napoli Placido ha rivelato che la decisione di girare nel capoluogo partenopeo si è resa necessaria perché dalla Curia di Roma non è riuscito ad ottenere i permessi per le riprese nelle chiese che custodiscono le famose tele dell’artista. La sceneggiatura gli è tornata indietro.

Un po’ come le opere di Merisi che non incontravano i favori della Chiesa, perché si ispiravano alla gente del popolo, agli ultimi. Con mendicanti che diventavano santi e prostitute che si trasformavano in Madonne. Tra di loro c’era Lena Antognetti- nel film Micaela Ramazzotti- cortigiana, spinta già da adolescente a soddisfare i desideri di vescovi e cardiali. “È una dama di compagnia mercenaria. Caravaggio la incontra mentre ha suo figlio in braccio e subito immagina la messa in scena. Una donna con un bambino diventa la Madonna. Prendeva persone inattrezzate alla vita e le metteva su tela regalandole l’eternità“, ha dichiarato Ramazzotti.

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