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VIDEO | Recalcati al Festival della Filosofia: “Il narcisismo dei ‘pieni poteri’ porta ai suicidi”

Lo psicoanalista oggi pomeriggio a carpi con lezione su "Il gesto di Caino"

Pubblicato:13-09-2019 15:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:41
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massimo-recalcati
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MODENA – “Ho scelto, in tempi cupi come i nostri, di convocare una figura come quella di Caino. Tempi in cui vige la tentazione del muro, della sicurezza, della violenza. E’ Caino che apre la storia dell’uomo con la follia del fratricidio“. Massimo Recalcati, psicanalista lacaniano, spiega ai giornalisti in sala stampa, in previsione della sua lezione di oggi pomeriggio a Carpi, perche’ abbia scelto Caino per questa edizione del Festival della filosofia.

Il tema scomodo e di grande attualita’, nella spirale “securitaria” in cui viviamo, del tutto contrapposta all’accoglienza, e’ infatti, secondo Recalcati, quello della “fratellanza e della violenza”. La storia di Caino insegna che “la fratellanza non e’ questione di stirpe o di sangue, ma di responsabilita’. Proprio quando Caino confessa: ‘Si ho commesso una colpa imperdonabile’, e’ li che nasce la fratellanza”. Per questa ragione, secondo lo psicoanalista, “la fratellanza ha una formazione etica molto complessa e non puo’ essere contrapposta in modo idealistico alla tentazione di chiusura e violenza che vive la nostra societa’. Partiamo piuttosto- dice Recalcati- dal fare i conti con il nostro Caino. Assumiamolo fino in fondo”.

Parlare di Caino vuol dire parlare anche di Eva: della “sua fallimentare funzione materna, che e’ all’origine della violenza di Caino”. Un figlio con il quale la madre stabilisce un rapporto squilibrato, “come fosse il suo uomo” mentre invece “la maternita’ e’ donazione assoluta: piuttosto ti perdo, ma che tu sia vivo”. Ed e’ da questo squilibrio che nasce, secondo l’ermeneutica del logos biblico, il vissuto dell'”intrusione del fratello Abele, che fa a pezzi il sentirsi unico di Caino. La violenza in psicoanalisi- ricorda lo psicoanalista- nasce sempre dal narcisismo ed e’ una violenza che puo’ portare anche al suicidio”. Massimo Recalcati dal logos biblico trae spunto per guardare in faccia la cronaca dei nostri tempi: “Dal muro di Trump contro i messicani, dove la violenza porta a far coincidere lo straniero con la minaccia”, fino a casa nostra e ai “suicidi politici narcistici dei ‘pieni poteri’ che abbiamo visto”.


RECALCATI: ULTIMI SPASMI DEL PATRIARCATO

La strage delle donne, i femminicidi, la violenza psicologica che spesso li precede sono “gli ultimi spasmi del patriarcato. Una brace sulla quale s’innesta il narcisismo patologico di questi uomini”. È così che Massimo Recalcati risponde all’agenzia Dire sul peso del narcisismo maschile nei casi di femminicidio. “Il patriarcato ha imposto alle donne la maternità come unica funzione e condizione per emendare l’anarchia della femminilità. È ben espresso- ricorda Recalcati- in quel mastro don Gesualdo di Verga che parla della donna dicendo ‘roba mia’: è il possesso di una persona, la donna, che diventa oggetto”. L’amore è un’altra cosa: “È libertà dell’altro, è sopportare la solitudine, la mancanza. Le coppie che durano di più- dice Recalcati- sono quelle che vivono anche le difficoltà dell’alterità e della libertà. La violenza è la profanazione dell’amore”.

SOCIAL, RECALCATI: LASCIATE I VOSTRI FIGLI AL LORO SEGRETO

“Il dono piu’ grande della genitorialita’ consiste nel rispettare il segreto del figlio: il luogo della differenza e della difformita’ del suo desiderio rispetto a quello dei genitori. I figli non sono prolungamenti narcistici e hanno il diritto all’eresia di discostarsi dai genitori”, risponde lo psicoanalista Massimo Recalcati all’agenzia Dire.

Sono narcisisti i genitori che lo fanno? “Di solito sì- dice Recalcati- sono il prolungamento di quello che Freud chiamava il narcisismo rinato dei genitori. Il dono piu’ grande- questo il suo consiglio ai genitori- e’ di lasciarli stare”.

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