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Tg Sanità, edizione del 12 dicembre 2022

Si parla di picco influenza, Covid, consulta e obbligo vaccinale

Pubblicato:12-12-2022 15:02
Ultimo aggiornamento:12-12-2022 16:04

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VACCINI. SCHILLACI: RINEGOZIARE CONTRATTI CON PRODUTTORI ANTI-COVID

“Reputo necessaria la rinegoziazione dei contratti con le case farmaceutiche per la fornitura dei vaccini anti-Covid ancora ineseguiti o soltanto parzialmente eseguiti”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo al Consiglio Salute in corso a Bruxelles. “Credo che sia un tema da affrontare subito- ha proseguito- è urgente invitare la Commissione Europea a porre in essere tutte le azioni contrattuali per tutelare i diritti degli Stati membri con riguardo agli Apa (Advanced Purchase Agreement, ndr) sottoscritti”.

INFLUENZA. PICCO IN ANTICIPO, COLPITI PER LO PIÙ BAMBINI 0-4 ANNI

“Stanno circolando moltissime sindromi influenzali e la quantità è soprattutto elevata nei bambini nella fascia di età 0-4 anni. La settimana scorsa dal nostro sistema di sorveglianza ‘sentinella’ è stato registrato addirittura un 4% di frequenza di bambini che hanno sviluppato una di queste sindromi”. A farlo sapere l’epidemiologa Stefania Salmaso, membro dell’AIE (Associazione italiana di Epidemiologia), nel corso di una intervista rilasciata alla Dire. “Non tutte le sindromi- ha però specificato l’esperta- sono dovute ai virus dell’influenza: nei campioni di materiale biologico (prelevati per fare la caratterizzazione degli agenti eziologici) si è visto che meno della metà (circa un 40%) sono stati identificati come dei virus influenzali, in particolare l’H3N2; mentre negli altri casi c’è un 5% dovuto al SARS-CoV-2 e in altri ancora a virus respiratori che circolano d’inverno, tra cui per esempio il virus respiratorio sinciziale”.

COVID. BASSETTI: PREOCCUPANO ALTRI VIRUS, RISCHIO È NATALE A LETTO

“Negli ultimi due anni abbiamo parlato unicamente di Covid e quando le persone oggi hanno il risultato di un tampone negativo sono sollevate. Ma magari hanno un’influenza che potrebbe essere anche molto peggiore rispetto al Covid“. Lo ha detto il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, intervenendo la settimana scorsa ai microfoni di ‘Radio24’. “Oggi siamo una popolazione praticamente protetta dal Covid al 100% tra vaccinati e guariti- ha proseguito- e il problema sono gli altri virus: abbiamo già numerosi casi di influenza insieme al Covid e virus respiratori e sono tornati a ‘picchiare‘ duro anche gli altri agenti di polmonite, come lo pneumococco”. Il messaggio che deve arrivare, quindi, è che “va fatto il richiamo anti-influenzale, per evitare di farci un Natale a letto”, ha concluso l’esperto.


COVID. ISS: IN LIEVE CALO INCIDENZA E RT, SALGONO TERAPIE INTENSIVE

È in lieve calo l’indice di trasmissibilità Rt, che si attesta a 1,10, mentre la settimana scorsa era a quota 1,14, e superiore alla soglia epidemica. L’incidenza settimanale a livello nazionale risulta invece pari a 375 casi ogni 100mila abitanti, rispetto al precedente valore di 386. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio sul Covid-19 dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute. Ancora in rialzo il tasso di occupazione negli ospedali sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive. In particolare, il tasso di occupazione in terapia intensiva è salito al 3,4%, contro il 3,2% del primo dicembre, mentre il tasso di occupazione in aree mediche sale a 14,5%, rispetto al 13,3% della precedente rilevazione.

VACCINI. CORTE COSTITUZIONALE ‘SALVA’ OBBLIGO ANTI-COVID

La Corte Costituzionale ‘salva’ l’obbligo del vaccino anti-Covid introdotto dal governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali e gli over 50. La Corte ha ritenuto infatti ‘non fondate’ le questioni poste da cinque uffici giudiziari. La Corte, in particolare, ha ritenuto ‘inammissibile’, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali. Sono state ritenute invece ‘non irragionevoli, né sproporzionate’ le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario.

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